Absolute Poetry 2.0
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MISERERE di Canio Loguercio

Preghiera d’amore al netto di indulgenze e per appuntamento. pp. 91 (Libro+CD+DVD) Squi[libri], Roma, 2006

Articolo postato martedì 5 giugno 2007
da Benedetta Di Lorenzo

“In principio era la carne/carne nuda e sola/carne senza verbo e parola […] carne, carne, carne/che da sola si rivolta”.

Insalubre, o diversamente abile, il Corpo si fa segno, emblema nostrum (o monstrum) “variando le mosse” della propria/altra carne illustra l’offerta, l’offesa; (in)forme fuor d’ogni Lingua. Reticolo e ricettacolo della propria/nostra dimenticanza; rifugio “addotto a fluido”, pezzo a pezzo, perché in primis “un corpo ha da esser macerato” in quanto infetto, incerto, penitente. L’andare in fila è procedere a catena, è la processione itinere di Miserere come moltiplicarsi delle pronunce, replicarsi dei fiati. Salute precarissima a decretare la natura ulteriore d’un Corpo che ri-cuce attorno (ad altro) la propria carne. Il corpo, sostanza fluida o rafferma, è quanto solo possa inscriversi nel moto rotante, roteante di quelle pale eoliche (Miserere -cantus-) iconografia di un movimento circolare che, appunto, come l’anello di una catena è destinato a tornare su se stesso. Corpo videale, linguistico, musicale che si mette-in-transito ed espone - discorsivamente - la forma dell’aprirsi, del proprio mutarsi, dunque, espone verbalmente e visivamente questo suo de-posizionamento. Corpo, quindi carne nuda, fallimentare, che geme e si redime. Quand’è che un Corpo può dirsi infetto? La carne è - congenitamente - deperibile, deve provare, dunque, “l’orrore del confine”, fuggire la stasi, l’individuazione del proprio limite non per sottrarsi bensì per redimersi, rendersi vivibile in quanto corporale ma in-dicibile, sedimentare su di sé, lingue altre, voci altre; la carne è “materia che ruba la luce […] che tira come un metallo al magnete”. Miserere incarna la rottura del modello panoptico ed avvia all’avvento/evento dello “straniero” che, in altre parole, è l’escluso, il “monstrum”, l’imperfetto, colui che mancando “si-costruisce come riserva di essente”.

Canio Loguercio congegna - magistralmente – una suite vocal-visivo-musicale, un incontro-incastro tra sperimentazione del linguaggio e tradizione della Lingua, quella della canzone napoletana - la sacra madrelingua delle passioni -, una compositio dove le voci non si alternano ma s’incastrano cangiando, mutando, l’una nell’altra. Un viaggio interiore in cui la sostanza delle identità viene espropriata perché insediata da un’altra lingua quale Lingua dell’altro. Il viaggio di Miserere inizia dalla collaborazione di Canio Loguercio con le voci poetiche di Gabriele Frasca, Rosaria Lo Russo, Enzo Mansueto, Tommaso Ottonieri, Sara Ventroni, e Lello Voce; i musicisti Rocco De Rosa, Maria Pia De Vito e Paolo Fresu, Nello Giudice e Pasquale Trivigno; il videoartista Antonello Matarazzo (che realizza Miserere cantus) per arricchirsi, on the road, dei contributi di Franco Arminio, Maria Grazia Calandrone, Azzurra D’Agostino, Eugenio Lucrezi e Luigia Sorrentino.

Preghiera, pellegrinaggio, cammino; queste le tre chiavi che simbolicamente conducono la carovana del Miserere attraverso la “catena dell’essere-con” al tempo stesso strada e veicolo della remissione. Il disorientamento come perenne indeterminarsi delle Lingue permette la “discesa” e dunque la liberazione, il riconoscimento d’una somiglianza a qualcos’altro. Testo [tessuto] musicale, visivo e vocale nato come raccolta di testimonianze, Miserere assume la dimensione corale del canto, della preghiera; quel che lega la carovana è questo essere l’uno con l’altro. Racconto multiloquiale, raccoglimento e raccolta quale azione - in-transito - di un Corpo che non si addomestica. Loguercio adotta la modalità testimoniale e ci consegna un congegno aperto, un’opera in-atto, quale forma dell’andare; propriamente il formarsi, anello dopo anello, di una catena. Non la forma del passo ma la dimensione del passare.

Sara Davidovics

2 commenti a questo articolo

MISERERE di Canio Loguercio
2007-06-06 20:54:35|di Christian Sinicco

Benedetta sarà

Sarebbe interessante un testo e un file audio del poeta. E’ possibile?


MISERERE di Canio Loguercio
2007-06-05 23:30:36|di luigi

Benvenuta, Benedetta!


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