Absolute Poetry 2.0
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Maria Grazia Calandrone: TRE POESIE

di Renata Morresi

Articolo postato venerdì 19 novembre 2010

MARIA GRAZIA CALANDRONE, Tre poesie
Poesia di Strada. XII Edizione, Wizarts Editore



RESISTERE E COMBATTERE
di Alessandro Seri

I percorsi, siano essi umani o geografici, necessitano di regole basiche tramite le quali orientarsi. Camminare attraverso il tempo, lungo una strada, ai bordi di un precipizio implica un equilibrio costante accompagnato dal coraggio incostante, perché non sempre si può aver coraggio. Maria Grazia Calandrone racconta tutto questo percorrere con una naturalezza che sembra quella del lenzuolo teso appena prima di essere piegato. Il raro incontro con la poesia a volte disarma per la sua semplicità, anche quando, come in questo caso, la complessità è tutta stilistica e si contrappone con sguardo forte e sereno ad un raccontare i grandi eventi della vita nostra e normale. L’attesa, il perdono, l’accudire corrispondono ai moti santi per i quali vale la pena vivere, per i quali si accettano le sofferenze del quotidiano e anche quelle extra ordinarie. I gesti umani si fanno più poesia dei pensieri e la consapevolezza è l’equilibrio di cui sopra, quello che ci mantiene dritti, che ci dona la naturalezza della posizione eretta, la regola appunto. Anche una possibile mistica propensione o idea può concedere la stabilità del cammino, qualunque esso sia: la discesa, la strada sconnessa e la scala verso un qualsiasi ipotetico paradiso. La binomia equazione del vivere terrestre dove le soluzioni possono essere una, due o nessuna pure, mostra come nella cura dei testi sia sempre presente un doppio, un simbolo che va al di là del detto: la poesia quindi. Comprendere questo rivolo di ragionamento rende più umano l’autore e concede una minuscola grazia al lettore. Eppure, tornando al luogo incriminato degli umani, quello chiamato terra, si può cogliere il disordine nascosto del pianto e quell’ansimare felice e sfinito della corsa. I cieli, le zolle di terra, gli orti ed i cortili, le case. E persino le città, nelle estreme periferie, possono salutare la discrezione di un sorriso riflesso che equivale alla speranza, alla forza, alla semplicità del resistere e combattere.



La chiara circostanza


La clamorosa dolcezza delle clavicole, la percussione cessata
dei finimenti muscolari, le valvole
che l’hanno finalmente abbandonata
sulla terra, l’angolo umile che fa la testa
per celare il sorriso
sulla cruda colonna del corpo
dice: ti ho aspettato per tutta la vita
ho visto la tua vita
nei miei sogni e tutta, notte
dopo notte, si risolveva nel perdono. In certe svolte
quando il cielo pieno di meraviglia coincideva
con la bolla degli alberi agitati dalla piena
luna, io mi svegliavo
per causa dei tuoi sogni
e portavo il tuo nome come una bandiera
che saliva dal petto e mi rendeva
invisibile: di me
si vedeva soltanto il tuo nome. Io sapevo
che avremmo dovuto terminare vicini
qualunque cosa nel frattempo fosse stata di noi. Adesso
eccomi, sono qui per finire
nella tua fine, per aspirare l’ultimo respiro
dalla tua bocca
e soffiarlo attraverso la bocca
che dopo te nessuno ha più baciato,
al cielo.

*

Maria, Passione


Io non avevo alle spalle l’aria
ma il tuo essere alato che diceva
sono il tuo servo, sali
sulla mia vita fino al paradiso.
Io volevo passare senza dolore. Io volevo
diventare il passato come quella inservibile oscurità sul lago
artificiale. Il tuo nome innalzava una colonna fatta
dai rintocchi del cuore come colpi di maglio nel lago solare. Il chiaro
che facevamo era verdemente conforme
ai gorghi
dei biancospini
– candelabri
che alla prima accensione del vento
stordivano come se rimanesse solo il fresco
del pulito in terra mentre il mondo si levava con il suo catrame
secondo l’immane
comando della creazione. Così Maria ha inventato l’angelo
e gli ha consegnato la sua vita
e al posto della vita di Maria
in lui echeggia un terreo paradiso.

*

KM. 1


Vedi come persevera come su legni il fuoco
della gioia, vedi l’acuto scambio
della salinità della luce
tra musi
di animali che visitano e spingono
sul primo treno la ragazza
con gli occhi ancora disordinati dal pianto
e la fanno guardare
oltre campi dorati dominati da nuvole-fiere che montano
case col quadrilatero dell’orto fatto
sotto i quattro gradini della soglia e le rondini prone: fenomeni
radiosi oltrepassano ovunque la membrana da nulla
della coscienza e il dolore che nulla
è che apparenza, un temporale attraversato in treno – cosa
che non guarda, Maria, nel tuo volto chiarito dal sorriso.

*

Maria Grazia Calandrone (Milano, 1964, vive a Roma), ha pubblicato Pietra di paragone (Tracce, 1998, edizione Premio Nuove Scrittrici 1997), La scimmia randagia (Crocetti, 2003 – premio Pasolini Opera Prima), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005) La macchina responsabile (Crocetti, 2007 – finalista Premio Mario Luzi) e Sulla bocca di tutti (Crocetti, 2010); ha scritto testi teatrali per Sonia Bergamasco e frammenti poematici intorno alla Guerra Civile Spagnola per la compagnia internazionale "Théatre en vol" e per Radio 3, emittente per la quale ha condotto programmi culturali; ha collaborato come autrice con il filosofo Massimo Adinolfi per Sky RED TV; ha ideato e cura le introduzioni critiche di ’Cantiere Poesia’, rubrica dedicata alla scoperta di poeti nuovi o dimenticati, per il mensile internazionale “Poesia”; fa parte del Comitato di lettura per le Classifiche pordenonelegge-Dedalus; sue sillogi compaiono in antologie e riviste di numerosi Paesi europei e delle due Americhe; dal 1993 viene invitata nei più rilevanti festival nazionali e internazionali e dal 2008 porta in scena in Italia e in Europa con il compositore Stefano Savi Scarponi il videoconcerto Senza bagaglio, finalista al Roma Europa Festival.

*

Maria Grazia Calandrone si è classificata prima a “Poesia di Strada” 2009, il premio per poesia inedita ideato da Alessandro Seri ed organizzato dall’Associazione Culturale Licenze Poetiche. “Di strada” perché la poesia è di tutti, e perché qui viene tradotta su tela da artisti visivi ed esposta durante eventi, festival, letture e altre occasioni pubbliche. Il premio è giunto quest’anno alla XIII edizione (chiunque volesse parteciparvi, trova il bando per l’edizione 2010 qui. Insieme ai testi degli altri nove finalisti, le Tre pistole si possono ora leggere anche all’interno dell’antologia del premio: Poesia di Strada. XII Edizione, a cura di Alessandro Seri e Licenze Poetiche, Porto Sant’Elpidio, Wizarts Editore, 2010 (€ 10,00). Chiunque volesse acquistarne copia, contatti l’Associazione Culturale Licenze Poetiche (e-mail: licenzepoetiche@email.it) oppure l’editore Wizarts (e-mail: info@wizarts.it).

***

Il terzo classificato, Federico Scaramuccia: QUI

La seconda classificata, Eleonora Pinzuti: QUI

3 commenti a questo articolo

Maria Grazia Calandrone: TRE POESIE
2011-10-05 12:52:08|di Francesca da Rimini

Sempre un piacere leggere queste bellissime opere. Grazie ancora per la segnalazione. Francesca, Rimini, da bifold closet doors guide.


Maria Grazia Calandrone: TRE POESIE
2010-11-24 22:01:16|di renatamorresi

ciao nadia, succede sempre pure a me con le cose tue :)
r


Maria Grazia Calandrone: TRE POESIE
2010-11-19 16:32:38|di nadia agustoni

Care Renata e Maria Grazia, passavo e non ho potuto non fermarmi e leggervi, è sempre un piacere. Grazie a entrambe.


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