Absolute Poetry 2.0
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Mater-ja di Liana Ischia

niente da dire, teoricamente

Articolo postato sabato 29 marzo 2008

Potete accedere al bel libro di questa intensissima poeta edita da "I figli belli" di Mauro Mazzetti su qui. Ma intanto leggete:

frigidità al supergodere

stasera potrei abolire mozart
bandire tutte le crocifissioni
purificate dall’estetica
nell’ordine delle composizioni
-poesie quadri sculture-

potrei svitarmi un arto
squartare la gioconda
dare alle vene un corso irregolare

invece guardo il bordo di una crepa
che mi gratta l’occhio
e con l’occhio cerco di aggiustarla

da ore

fratturata fluidità di un discorso

la trasparenza è niente
tu lecca le stille
e ogni cosa sarà compresa in quelle
se ti toccano copiose
mai più si dirà sgombrano tutto
annusa se picchiano sui lati le guance
come dosi bagnate di cose cosmiche
così nella fossetta ascolta
perché il pianto è una lingua

bacio k 466 piano concerto

sei il maestoso rondò
come piccola traccia alle dita
di un ricciolo attorcigliato
sei il sospiro tra due tocchi in allegro
tra il bianco ed il nero
nell’attimo che non ha un suono
sopra i tasti sfiorati
- l’attesa di me che ti attendo -
in romanza e klavier

chérie, le mani

la tua non trema
e tu sei solo occhio
la mia è roba da tamburi
comoda mi butta l’ombra qua
- che sudo - sugli occhi da cinema

neanche a gennaio avrò mani da sonata

trasfigurazione

2
pareti della nave sopra e sotto
e nelle nuvole in mezzo alla cabina
andremo tutti a fondo
anche lui che non mi guarda
mentre tira sulla fronte la camicia
suda e io ho un gioco di pensieri stupidi
- succede quando si è fottuti -
non mi potrò più addormentare
al diavolo dai lineamenti nitidi
il ghigno da segnare sul quaderno
risata da serraglio di chi sborra
soltanto ai funerali
alle esecuzioni capitali
- non brucia tutto questo mare
sotto a non scomporsi
per questo suo sbafarmi
pelle dalla vita -
quando si attacca alle mie cosce
non grida buttate i salvagente
viene sulle smagliature
sugli edemi sulle mie caviglie gonfie
e io che qui aspettavo un altro
affondo in pochi sacchi stracci spaghi
legata ad un ricordo vago - dove -
fuori sono tutti affaccendati
è magnifica l’estate
voglio un bicchiere delle posate
su questo punto d’acqua
ho solo lui
che si accanisce mai definitivamente e ride
grattandosi i coglioni e giura
tutte le sere
che non so niente delle madonne azzurre
delle madonne vere

mater ja

neve la coscia
nella gonna nera
concreto bianco a picco
sotto un cielo balena

ferma protesa
cresta la schiena
e parete di passaggio
di primo grado
quando ripida scollina
e ridiscende e sale
nei tratti di secondo

roccia dolomitica e rosa
fra linea del labbro e fronte
spacca la conica crepa erosa
dove precipito in guancia
nello stacco a vuoto

[ti costeggio
un pensiero
verso l’occhio
dove muove
un sentiero
che non

Liana Ischia, o Lilli Hofer, ha un suo blog kafkiano sul quale è potenzialmente rintracciabile: verflucht.

5 commenti a questo articolo

Mater-ja di Liana Ischia
2008-04-03 14:38:37|di EUGENIO DI MALTA

MA BISOGNA PROPRIO ROMPERSI I POLSI
RIVOLTARSI LE CIGLIA, VOMITARSI ADDOSSO, FARE PRATICA DI FACHIRO O FACHIRA E COSTRINGERSI A CERCARE UNA MACCHIA PARTICOLARE FRA I PANNI SPOPRCHI? PER ESSERE PUBBLICATI IN ITALIA? NON VI E’ PROPRIO ALTRO?
BISOGNA PROPRIO UNIFORMARSI A QUESTA MORDA? MESTARE E RIMESTARE NEL CONSUNTO STANZINO DEL CONFESSIONALISMO IMPERANTE A PARTIRE DA OLTRE OCE..A..NO..ATLANTIDE ?


Mater-ja di Liana Ischia
2008-04-01 09:59:57|di Arciduca Carlo dell’Austria-Ungheria

Molesini andate a cogliere le cipolle tu e la Lilli. Hai ragione di lasciar fare alla poesia, ma è la poesia che non lascia fare a voi ^^
E ricorda, L’impero dell’Europa centrale vive e come! Non ha nessun bisogno di potere praticabile, il potere lo cerca chi non ha potenza, ovvero voi pivelli ^^

Viva l’Impero d’Austria!!!

Gott erhalte Franz den Kaiser


Mater-ja di Liana Ischia
2008-04-01 09:53:32|di vaan

un libricino
con ha corpo e sostanza
e notevoli spunti
a mio parere

un autrice che merita
attenzione

vaan


Mater-ja di Liana Ischia
2008-03-30 22:32:41|di Molesini

Nessun favore, credo, faccia la Lilli. Arciduca caschi male.

Potresti chiedere a Bismarck, o a Cecco Beppe, d’intercedere per te.
Ma temo che la Cacania abbia fatto il suo tempo, niun potere oggi invero praticabile.

Lascia fare alla poesia e rassegnati, al dio mozart pure facciamo fare un giro.


Mater-ja di Liana Ischia
2008-03-29 10:40:51|di Arciduca Carlo dell’Austria-Ungheria

Per favore lascia stare Mozart


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