Il primo concerto della serata finale è all’insegna della contaminazione dei generi. Un mix ben assortito di hip-hop, elettronica, drum’n bass e jazz. Il pianista americano, di origini indiane, Iyer si è esibito in virtuosismi notevoli, dimostrando una capacità stupefacente di adattare uno strumento antico come il pianoforte alle sonorità più moderne e alle nuove tecnologie di riproduzione del suono.
Un ambizioso e riuscito progetto musicale che si integra perfettamente con le caratteristiche dell rapper bianco di Cambridge, Massachussets, Mike Ladd, che è anche poeta e vincitore di importanti poetry slam. Il suo spoken word sfiora a volte la melodia per poi prodursi, per contrasto, in sfrenate accelerazioni ritmiche.
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