Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Il settimanale femminile del Corriere della Sera, Io Donna, organizza un poetry slam nazionale a tema (MILANO) al Teatro No’hma, via Orcagna 2, il 24 giugno, alle ore 21.
EmCee: Lello Voce
Partecipano
Elisa Alicudi (Spoleto)
Dome Bulfaro (Milano)
Tiziana Cera Rosco (Milano)
Chiara Daino (Genova)
Francesca Genti (Milano)
Andrea Inglese (Milano)
Giovanna Marmo (Napoli)
Luigi Nacci (Trieste)
Adriano Padua (Ragusa)
Stefano Raspini (Reggio Emilia)
Claudio Recalcati (Milano)
Silvia Salvagnini (Treviso)
Sparajurji Lab (Torino)
Regia Teatrale: Charlie Owens
a cura di: Io Donna (Maria Grazia Ligato)
30 commenti a questo articolo
Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-28 10:35:56|di giuanìn crisòstom
@ angelo:
nulla contro di lei, ma il suo discorso mi ricorda tanto la controproducente e noiosa diatriba veltroni-d’alema. se non si esce dagli antichi schemi, si perde. in politica. e in poesia.
cordiali saluti,
g.c.
Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-26 23:15:03|di Massimiliano Bossini
Anche io ho assistito al milan slam io donna. per una botta di culo ho pure trovato posto a sedere dietro la sciura pomodoro nonostante sia arrivato a sala gremita. ho visto in faccia autori dei quali conoscevo per mezzo virtuale solo alcuni scritti. Bella quella sorta di gilet di Luigi Nacci (da me non poco applaudito), anzi, Luigi, secondo me è quello che porta culo e non la maglietta con l’euskal herria. Il livello dei testi era alto ed anche quasi tutte le interpretazioni.
Riguardo ai quattroquinti di Angelo, egli sappia che intendo la legittimità dei suoi dubbi e gli consiglio il saggio di Umberto Fiori "La poesia è un fischio" (Marcos y Marcos, 2007), soprattutto il capitolo intitolato "Il bianco e l’augusto - Note sulla poesia in pubblico".
Il pericolo era quello di scadere nei triti, tritissimi luoghi cumuni milanesi (nebbia, frenesia, traffico, happy hour...), ma non è stato così, almeno non totalmente.
Bravissima Chiara Daino in ambedue i pezzi, e bravissime ambedue le sue gambe che durante il primo pezzo vibravano.
Bravissima anche la ragazza riccia di nero vestita della quale non ho memorizzato il nome; ho apprezzato per intero la sua performance che mi ha ricordato un po’ Antonella Bukovaz.
Padua ho sempre creduto che fosse di Padova, invece, guarda un po’, è milanese.
Giovanna Marmo ha portato un testo che non si prestava un granchè ad uno slam, se non altro per l’eccessiva brevità (una certa lunghezza è auspicabile per una competizione di quel tipo, no?).
La stessa cosa vale per Francesca Genti, che ricordavo essere più energica e grintosa; la vidi la prima volta a Brescia saranno tipo 5 o 6 anni fa e ci dava dentro.
Comunque bravi tutti. e grazie per la serata.
M_
Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-26 19:43:18|di Angelo
La questione non riguarda Montale (tanto meno gli aspetti del suo carattere) ma qualche millennio di poesia.
Nel "godimento" della poesia l’esecuzione ha certo la sua parte, forse da leone. Ma nel "piacere" della poesia no.
Una volta ho ascoltato una lettura di Luciano Erba penosa, ma non per questo la sua poesia mi piace meno.
E se Toni Servillo o Lella Costa (per citare due recitazioni piuttosto diverse che mi piacciono molto) si mettessero a leggere le poesie di Sandro Bondi, non per questo le troverei meno imbarazzanti e penose.
Volevo solo dire che in uno Slam l’interpretazione rischia di avere più peso del testo.
Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-26 18:05:12|di Chiara Daino
E ancora: si aggiunga - grandine di grazie
Luigi - per il minipogo prepalco e il mitemantra "staicalmastaicalmastaicalma" [e checché le regole lo vietino, spero vederti vincere - anche - il prossimo Slam, salendo sul palco con la moto in puro stile Manowar!!!]
Adriano - per i dolci alle mandorle per il cioccolato per il libro [e finiamola con l’istanza tricotica;) e infinito l’abbraccio alla meraviglia di Donna che cronometrò i nostri tempi]
Raspini per l’oracoloroscopo e i trascorsi metallari e la forza fiera!
Sparajurji per quella speranza datami di sedurre [nonostante OVVIE ragioni avverse] John Giorno - e per i Versi moltoamati: Chapeau!
Elisa, Tiziana e Francesca per la Gentilezza in atto di luce! Dome per le risate, per l’UMANA vera Poesia che solo le PERSONE possono
Il nostro Master Voice [a cui *devo* una definizione tecnica: *nell´Heavy Metal - la grancassa - viene spesso utilizzata con colpi continui ad alta velocità. In questo genere viene usato, da alcuni batteristi, il doppio pedale per colpire con i due piedi una sola cassa, mentre di largo uso è la DOPPIA CASSA, che, come dice la parola stessa, è caratterizzata dall’uso di due grancasse (double bass drum) a cui viene attribuita ciascuna un pedale. Quest’ultima è preferita, dalla maggioranza dei batteristi metal, al doppio pedale per la maggiore fluidità e pulizia sonora, oltre che per la sua versatilità, dato che si possono accordare entrambe le casse con tensioni diverse. Nei fills corre spesso in aiuto delle braccia, raddoppiando la velocità dei colpi ed aggiungendo al suono dei tom-tom la profondità del suo suono penetrante. Alcuni batteristi Heavy Metal applicano rudimenti come colpi doppi, paradiddle e flam anche sulla doppia cassa, creando grooves e fills molto belli e innovativi. Un aspetto cruciale dello sviluppo della doppia cassa è rappresentato da velocità, omogeneità e coordinazione dei colpi; un crescente interesse verso questa tecnica ha dato vita a veri campionati di double bass-drums. La dimensione della cassa in questo genere è generosa, arrivando a 26" di diametro. Il suono viene smorzato, e si preferisce utilizzare battenti per il pedale di legno o di materiale plastico per via dell’attacco più pronunciato. Il microfono per registrazioni o sonorizzazioni di spettacoli viene arricchito di toni bassi e acuti per arricchirne profondità e presenza. Con queste caratteristiche, è facile che si riescano a percepire chiaramente tutti i colpi della cassa, anche ad alte velocità di esecuzione*. Questo docet Wikipedia. Tradotto in realtà: è la supremazia dei batteristi Metal;)]
Luigi Metropoli Vocativo per l’impero dei segni/sensi [e boccali difesi/da difendere], per la presenza pescina
Maria Grazia, Charlie e l’organizzazione tutta [ perfetta, dall’acqua ai mininimi particolari, dai tecnici al service: professsionalità e umana pazienza]
i metallari [in incognito] presenti che hanno r’accolto il Mustaine occulto
Annibal che spero - abbracciare presto!
Slammici smuacky a tutti!
Chiara
Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-26 14:48:01|di il circonciso
montale e’ di una spocchia assoluta...uno che dichiaro’ di non sapere di vivere durante il fascismo....il testo e’ assolutamente imprescindibile dall’esecuzione, regola che dal’altra parte vale anche per la musica....il testo fermo e’ cadaverico nel 21° secolo. Chi stabilisce poi la bellezza del testo freddo? l’accademico solitario e (segaiolo!)
Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-26 11:32:35|di Angelo
Condivido quattro quinti dell’entusiasmo per lo Slam. Mi conservo per ora l’ultimo quinto di perplessità in attesa di digerire il fatto che anche la poesia, per vivere pubblicamente, deve stare un po’ alle regole dello show. Lello Voce era assolutamente godibile e questo quasi mi spiace. E mi vengono delle domande:
Come sarebbe stato Nacci - che pure ho applaudito molto - letto da me?
La forza della poesia è nelle parole scritte o dette?
Montale è meno Montale quando non lo legge Gasmann?
Va da sé che vorrei che da qualche parte venissero pubblicati i testi. Chi si unisce alla richiesta?
Ciao a tutti
Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-26 10:04:43|di fabiandirosa
Complimenti a vincitori e vinti, ce ne vorrebe uno al giorno di slam, anche se non diretti tuttiquanti da LV(!), ma sappiate che fossi stato lì, donna o uomo/giovani e non, vi avrei stesi falciati come grano - essendo in giugno..
l’aedo agreste
Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-26 08:55:47|di stefano raspini
bravo luigi, ma disattenta la giuria che non ha portato gli spara in finale e ha infiltrato un membro del governo in mezzo ai giurati rinfilando contro silvio e veronica ben due 4 dall’aria silurante. in fondo eravamo a milano nella terra del moloch. complimenti per la serata davvero una delle migliori con i migliori. ottima la daino dotata di una gran tecnica e doma, interprete notevole. 100 slam come questo in italia e il governo cadrebbe. molti mi hanno fatto i complimenti per il coraggio. l’italia e’ cosi’, si crea dei simboli e poi aspetta che qualcuno li faccia cadere. l’italia non si attiva non e’un matura e scafata signora ma una eterna ragazzina in balia delle emozioni che sempre si fa’ sedurre e abbandonare. per lei povera italia superare l’esame di maturita’ e’ un’impresa impossibile, da quasi 2 secoli viene regolarmente bocciata. prendere degli abbagli sentimentali e’ una consutudine: mussolini la madonna pellegrina berlusconi. questo e’ il vero made in italy: la creazione di mostri seducenti. grazie a tutti raspo
Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-25 22:50:35|
Caro L. N., ti invidio, fortemente ti invidio (in ordine sparso):
punto 3
punto 5
punto 7
punto 8
punto 10
E ti lascio, con vivo piacere, le tre m.... elencate a un punto dispari superiore al 13 e inferiore al 17.
A.L.
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Milan Poetry Slam by Io Donna (Corriere della sera)
2009-06-29 20:06:21|di achab
la poesia e’ voce suono argomento sensibile, la parte testuale e’ stata troppo spesso valorizzata per motivi di potere, il famoso potere della parola. luzi per esempio le sue poesie le recitava come i suoi testi:da schifo
ungaretti era anche un ottimo dicitore
dante non sempre ha nel testo la magia di chi lo interpreta BENE,
tutta la beat generetion e’ stata poesia orale ed e’ servita a far finire una guerra e un’epoca! a cosa serve la poesia di raboni montale erba quasimodo e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. la voce della poesia e’ l’anima dello scritto quella occorre tirar fuori