Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Moncef Ghachem, tunisino, nato a Mahdia nel 1946, presenta Dalle sponde del mare bianco (Mesogea, 2003), scelta di versi in arabo e in francese tradotti in italiano, accompagnati da un cd musicale dove il gruppo Dounia esegue i testi del poeta (su Fucine Mute potete ascoltare i due brani citati in questo articolo, tratti dal cd, allegati all’intervista realizzata assieme ad Ambra Zorat); lo stesso Ghachem, un ottimo performer, incalza con la voce le musiche realizzate dalla formazione siciliana, esperta nell’attraversare gli ambiti tradizionali della musica mondiale. Ed è il caso di “Scrivo”, dove Ghachem scandisce, attraverso un battito ininterrotto, tutta la forza del suo impegno umano e civile per una presa di coscienza dello stato dei paesi poveri. Aspra risuona la denuncia nei confronti di chi è dedito a un certo tipo di commercio: “Scrivo con la tirannia delle miserie/ scrivo con le mie processioni di poeta errante/ scrivo con i maggesi arsi della terra/ scrivo e la collera gronda [...] scrivo con cento miliardi di proiettili da lanciare/ nel cervello delle menzogne le gambe dei ladri/ la cerchia dei pettegoli la borsa dei guerrieri/ il calcolo degli imbecilli sulla scala delle grandezze [...] la lotta le bombe le raffiche gli esplosivi/ l’oro il petrolio il sahara i traffici”.
Il ritmo costruisce la vitalità, è onda. In altri testi il poeta si nutre dolcemente dell’antica tradizione marinara, fatta di scambi culturali: Ghachem proviene da una famiglia di pescatori, e molti dei suoi parenti lavorano a Mazara del Vallo; le sue descrizioni ricreano un’atmosfera trasparente, brillante, che scruta il mare. Il suo è soprattutto un canto d’amore verso gli uomini e il mondo: “A chi ha posseduto il mio cuore/ A chi ho sempre desiderato [...] Chi è la mia alba e il mio tramonto/ La mia terra e il mio cielo / Con il mio amore tutto questo proteggo [...] Non potrei mai scordare/Non potrei mai stare un giorno senza vedere// lasciarsi prendere, impazzire gioire/ sperare, dal canto”.
5 commenti a questo articolo
Moncef Ghachem, Dalle sponde del mare bianco
2008-08-23 19:01:50|di giusto misiano
Di questo Mare Bianco farò perle di lotta ed insieme a Moncef Ghachem potrò spezzare e dividere il pane il vino dell’amicizia.Penso ai poeti mai arrivati sull’isola di lampedusa rammarico per aver perduto il sorriso il ritmo di semplicità.Perdonaci Moncef se come ladricolonialisti abbiamo saccheggiato la tua Terra la tua Africa e non avervi considerati POETI di grande Umanità
Moncef Ghachem, Dalle sponde del mare bianco
2008-08-23 14:11:47|di halloweencostume
halloween costumes | halloween costume
> Moncef Ghachem, Dalle sponde del mare bianco
2007-01-11 15:51:49|di Lello Voce
MINCHIA CHE BELLO!
Forza, ritmo e respiro. La poesia diventa un esercizio fisico e sentimentale, rabbia e parole scandite, diaframma su e giù, mentre la musica entra ed esce. I testi sono sempre sospesi a un pelo dal ciglio della retorica e non cascano. MAI
CHAPEAU; MAITRE MONCEF!
lello
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Moncef Ghachem, Dalle sponde del mare bianco
2009-08-07 22:43:53|
ho assistito alla performance di moncef con i dounia qui ad asti gia parecchi anni fa.
è stato memorabile ed ho acquistato anche il cd.l’ho fatto sentire a tanti amici, ho pure fatto una lezione in francese con i testi delle canzoni,....
mi resta un sogno: vedere un giorno mahdia....
sil