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NATALIA MENÉNDEZ: Il desiderio di popolare il tuo ventre

(poesia straniera - numero XIII)

Articolo postato venerdì 27 giugno 2008
da Luigi Nacci

Natalia Menéndez è nata a Avilés, in Spagna, nel 1973. Dopo un dottorato in Filologia Inglese presso l’Università di Oviedo, lavora come insegnante d’inglese in una scuola secondaria. In precedenza è stata traduttrice e insegnante di Lingua e Letteratura Inglese presso l’Università di Oviedo, della cui rivista digitale - “Uno” - è stata coordinatrice. Ha pubblicato i volumi di poesia La nostalgia del caníbal (Premio Asturias joven de poesía, 2007) e Las Virtudes Cardinales (Premio Ana del Valle, 2006 ex-aequo). Ha ottenuto altri riconoscimenti, come il IV Premio de Poesía "Nené Losada Rico" per la lingua castigliana con la raccolta Restos de un naufragio, che sarà pubblicata verso la fine del 2008. Alcune delle sue poesie si trovano nell’antologia XIX Premio Voces Nuevas (Torremozas, Madrid, 2006).

http://www.nataliamenendez.com


Collo liquefatto in gelato maracuja

Il tuo collo liquefatto è
scandaloso e infinito
come costellazioni;
ho dovuto sporcarmi le mani
e coprire gli occhi irati
davanti al disgelo
per sopravvivere, così.
Ho dovuto vivere una notte eterna,
una notte segreta
piena di parole.
Rimane nella mia memoria
un devastante tuo ricordo al quale
devo dare morte,
un inatteso sospiro di gelo
che vanitosamente nasconde
le sue cicatrici.

(da La nostalgia del caníbal)

*

Sesso flambé con liquore di ciliege

La seconda pelle sospesa,
il tuo polso precipitato
sul pentagramma
come il tratto
che ispira la mia mano docile.
Ti direi che nelle mie preghiere
ci sono linfa e liquori,
ma non ho fede da darti.
Il bacio sulla fiamma
che s’intromette tra noi
si dissolve formando un’isola.
Le pieghe della pelle
annunciano riti col fuoco
ereditati dagli antenati.
Tutto rimane sospeso in aria;
tutto si ripete,
di nuovo, tra noi.

(da La nostalgia del caníbal)

*

Camminiamo in due per strade lastricate,
e davanti a fonti antiche ci salutiamo
e invochiamo la memoria dei morti.
Ciò che un giorno c’è stato se n’è andato, è cenere ormai.
Non so come dimenticarti,
riesco solo a conquistare un verso cancellato.
Un pugno di versi senza valore in memoria della fine civilizzata,
la poesia, che per la nostra storia,
è una fine molto degna.

(da Las Virtudes Cardinales)

*

Il desiderio vive nei versi che mi scrivi,
nei sogni che m’ invento per
accontentarmi, nella mia volontà
in balia degli elementi tra le luci della passeggiata.
Nasce negli specchi che tu guardi,
si spoglia nel riflesso che io vedo,
in un luogo segreto dove tutti sussurrano
il tuo nome e il mio.
Cresce tra le mie lenzuola di lino,
nel tratto della tua mano leggera,
nelle stazioni dove vado per raggiungerti.
E muore voltando l’angolo,
alla fine di questa pagina, nell’ultimo verso
dove mai il volto e la sua maschera si separano,
dove sempre convivono la tua paura e la mia.

(da Las Virtudes Cardinales)

*

Gli uccelli fugaci dell’autunno
allo sbando sul mio petto amante
s’infiammano sulla soglia della mia memoria.
Il desiderio di popolare il tuo ventre,
così vuoto.
La mia mano sente invidia
dei pesci che vivono sulla tua schiena.
E’ l’autunno dei tuoi occhi,
astri spietati in luna calante
che sfidano le ceneri di ciò che non siamo mai stati.

(da Restos de un naufragio)

*

Svegliarmi nella penombra e naufragare
come una nave nemica.
Le luci tenui del porto inscenano una morte lenta.
Perchè rileggere le tue lettere è come attraversare un continente,
svegliare una città,
sono i resti di un naufragio ancora palpitanti.

(dall’antologia del XIX Premio "Voces nuevas")


**

Le parole raccontano la mia storia, anche senza volerlo, creano il mio presente, ipotizzano il mio futuro. Le parole mi raccontano cose di me che io non conosco, sono una piccola parte della mia vita che condivido con gli altri. La poesia è un viaggio di andata e di ritorno: viaggia insieme a me verso un luogo incerto, torna insieme a te e a volte anche il contrario.

Natalia Menéndez

*

(traduzioni dallo spagnolo di Ana Ciurans)

*

post precedenti:
I - János Pilinszky (Ungheria)
II - Viktor Kubati (Albania)
III - Slavko Mihalić (Croazia)
IV - Mircea Dinescu (Romania)
V - Rade Šerbedžija (Croazia)
VI - Alfred Lichtenstein (Germania)
VII - Marcello Potocco (Slovenia)
VIII - Stanka Hrastelj (Slovenia)
IX - Pablo García Casado (Spagna)
X - Gonzalo Escarpa (Spagna)
XI - Juan Carlos Abril (Spagna)
XII - Ana Brnardić (Croazia)

1 commenti a questo articolo

NATALIA MENÉNDEZ: Il desiderio di popolare il tuo ventre
2008-07-21 16:32:20|di dimitri

Sensualità che si interccia con la solitudine. Una mosca in una ragnatela che interccia gli ultimi sospiri.

...Viaggio insieme a te


natalia

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