Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Non è una critica per nessuno, dunque lo è, o lo può essere, per tutti.
Per farla breve, che il tempo fa gli scherzi e ci muore: ad oggi absolute poetry risulta essere - agli occhi di chi scrive - un’occasione in sospeso. La ricerca grafica e funzionale non è accompagnata da alcuna spinta progettuale negli interventi. L’assenza di un orizzonte, o più orizzonti, verso cui procedere parallelamente, fino anche alla collisione, perché no?, determina un accumulo di dati e di date veloci ad apparire quanto a sparire dalla memoria di tutti e di ciascuno senza alcun controllo o necessità.
Nessuno vuole fare lo sbirro della biro, tantomeno porre delle barriere alla scarica pulsionale che anima gli animali redattori tutti, ma sparajurij opera nella convinzione che soltanto un progetto è riconoscibile negli anni ed ha possiblità di consegnare qualcosa al futuro che non c’è o al presente infinito che poi però si compie.
Le parole chiave a cui si accompagnano gli articoli sono indicazioni utili per il lettore a breve termine, non altrettanto per noi giovani che vogliamo vivere secoli a manciate.
Questa prima fase laboratoriale di absolute poetry la riteniamo conclusa. Sarebbe il caso di passare ad osare qualcosa di più, di meglio chissà.
La prima proposta è organizzare una riunione redazionale il 21 marzo a Monfalcone, sede mondana per eccellenza.
Ma meglio ancora sarebbe cominciare, con ordine, a discuterne ed esporre idee qui in rete, allo sguardo indiscreto della nuova borghesia. Ad esempio:
1) Programmare recuperi poetici. Spesso se ne parla, ma solo qualcuno, sporadicamente, lo fa. Vale a dire stabilire un certo numero di uscite all’anno in pdf, di teste e di testi obliati dal mercato. Possono essere edizioni on line o semplicemente buone azioni.
2)Proporre degli interventi ragionati, che sviluppino un percorso, e che dunque, abbiano una storia in divenire da attraversare. Articoli che, raccolti insieme, siano uno schiaffo al chiacchiericcio polemico e isterico di internet.
3)Limitare, se possibile, il numero di appuntamenti privati. La rassegnazione di date e di incontri provoca, come primo evidente risultato, la scomparsa di articoli, magari interessanti, dalla prima pagina, senza apparente motivo.
4)Cercare di coinvolgere davvero qualcuno di quelli che la poesia in questi anni la sta facendo: Nove, Ottonieri, Ventroni, Frasca, ecc. i nomi li sapete. Quelli che partecipano adesso sono pochi rispetto a quelli che esistono, diciamo così.
5)Attivare una seria campagna per proporre una laurea ad honorem a Sparajurij in qualunque sede universitaria. Questo potrebbe essere anche il primo punto della riforma.
A voi
9 commenti a questo articolo
NON CI CREDEVANO. PENSAVANO A FANDONIE!
2007-01-22 23:54:59|di sparajurij
caro effeeffe nel tuo intervento rilevo alcuni problemi di interpretazione, oppure malafede.
nn ti convince la nostra proposta di coinvolgere persone che non ti piacciono perché te ne piacciono altre? bene, coinvolgine altre. che fastidio ti dà se noi gradiremmo coinvolgere i nomi sopraindicati? non abbiamo mica fatto un elenco di chi non vorremmo partecipasse. è una proposta in positivo e se tu avessi voglia di fare lo stesso con poeti-amici-parenti che stimi lo considerei un arricchimento e non penserei certo di criticarlo. è veramente un atteggiamento curioso.
dici che i nostri editti non sono nulla. può darsi. non sono editti. non lo sono per nulla. lo sappiamo. grazie per la precisazione.
perché dovremmo lasciare in pace vladimir? non mi sognerei di dirlo a nessuno né di considerarlo proprietà privata di nessuno, sarebbe una fine alquanto beffarda per lui.br>
bisogna fare di più di quello che facciamo noi? può darsi, ma appena si propone di fare qualcosa di più, anche una piccola cosa, c’è sempre qualcuno che dice che bisogna fare di più perché chi vuole fare qualcosa di più non capisce che deve fare qualcosa di più e tutto questo è terribile!
già.
NON CI CREDEVANO. PENSAVANO A FANDONIE!
2007-01-22 21:46:16|
"Cercare di coinvolgere davvero qualcuno di quelli che la poesia in questi anni la sta facendo: Nove, Ottonieri, Ventroni, Frasca, ecc. i nomi li sapete. Quelli che partecipano adesso sono pochi rispetto a quelli che esistono, diciamo così.
A)a me basta questo carissimi sparajuri per dirvi:
1) che i vostri nomi non sono i miei
2) che i vostri numi non sono i miei
3) che i vostri editti non sono nulla
4) brillante invece, mi sembra, l’idea di incontrarci, però per carità, non fate i leoni, da tastiera, meglio i gatti da goutière (bastardi,ndt)
B)non toccate Vladimir, vi prego, e i suoi malleoli...
C) Ecc. dite voi alla fine dello strano elenco.E se vi fermaste un attimo a riflettere, amici (perchè come Lello anc’io vi voglio bene) sull’Ecc.che voi dite quando infilate le perline della vostra top five, best off (e se vi parlo così dovreste fidarvi visto che non concorro, che i fatti poetici non sussistono)
Ecc. Homo potrebbe essere il titolo di un pamphlet da pubblicare, in cui gli uni si vomitino addosso e gli altri se la facciano (addosso) la poesia, come un abito, un vestito, da portare la domenica in giro per i bianchi portici delle nostre città.
D) se solo per un attimo smetteste la vostra uniforme (talvolta divisa) tutto ci sembrerebbe più, come dire, vivable. Qual è il torto di chi ragiona di poesia ascoltando l’altro? Partecipando alle rare vittorie che stiamo ottenendo. Ed è colpa mia se a muovermi - entusiasmo e passione delle amicizie che ci governano- ora è il desiderio di vedere Giuliano Mesa pubblicato in una casa editrice che ne sia all’altezza? Che renda quel libro disponibile per tutti?
Il resto sono chiacchiere, per fare ci vuole di più, molto di più che uno stampatore che aggiunga inutilità ad altra inutilità pubblicando quattrocento volumetti che di giacenza si nutriranno. Questo però voi, mi pare, non volete capirlo.
E’ vero dobbiamo incontrarci, ma con un pò di modestia, di umiltà, e lasciare il rancore ai senza talento.
effeffe
NON CI CREDEVANO. PENSAVANO A FANDONIE!
2007-01-21 14:17:37|di Adriano Padua
ma uno stipendio per lo zelante gestore? visto il clima "riformista" faccio questa proposta. :-)
scherzi a parte, gli sviluppi potrebbero essere interessanti, incontriamoci dunque
NON CI CREDEVANO. PENSAVANO A FANDONIE!
2007-01-21 12:51:42|
Se può interessare, mi piacerebbe - viste le immense distese di riviste degli anni 70 possedute da Francesco Cenetiempo / Ramo d’oro editore -, occuparmi di quel periodo, come pensavo di fare, a breve. Non condivido alcune delle analisi, poiché non sarà il fatto che un articolo rimane in home page 3 o quattro giorni di più a fare la sua comunicazione, se la comunicazione è intesa dai post dei vari blogger su un articolo.
Quindi non condivido il pessimismo, e le statistiche lo dimostrano.
La proposta è più importante, ed è un merito che l’abbiate lanciata, inoltre l’integrazionr di Lello mi pare interessante - ovvero pubblicare sul sito, e poi, con delle scadenze, raccogliere, meditando sul perché di alcune scelte, grazie ad una fase redazionale. Bisogna studiare prima i ritmi che vogliamo dare all’operazione, perché ognuno innanzitutto ha i suoi, bisogna accordarsi molto bene, e darsi una struttura redazionale, che non significa darsi una linea.
Saluti,
Christian
NON CI CREDEVANO. PENSAVANO A FANDONIE!
2007-01-21 12:43:08|di sparajurij
caro lello,
davvero non voleva essere una polemica, ma fin da subito una proposta per aggiungere materiale sul sito.
e fin da subito i 5 punti di partenza.
era una critica costruttiva, troverei un accordo su questa definizione: Critica costruttiva.
d’accordo su e-zine multimediale che talvolta esondi nella carta plastica. abbiamo una collana apposta. absolute potrebbe diventare un cantiere che viaggia insieme senza primi o secondi, solo frutta e dolci.
un approfondimento di temi potrebbe avvenire per volontà incontrandosi e discutendo di obbiettivi comuni che alcuni di noi già percorrono singolarmente.
ad esempio sia noi che gamm (loro da molto più tempo di noi) abbiamo avviato un lavoro su testi americani contemporanei. qualcosa insieme lo si potrebbe fare. e così via.
absolute sfiga ci piace immaginarlo come un momento liberatorio raspiniano di scrittura automatica e non. sfiga poi si addice a noi, raspini forse no, ma in quanto milanista orrendo sì.
NON CI CREDEVANO. PENSAVANO A FANDONIE!
2007-01-21 11:51:38|di Lello Voce
Cari Spara:
1) il punto 5 è accettato all’unanimità (dai miei vari me stesso, per alzata di mano, palese)
2)Che non sia una polemica, è arduo da credere, ma certamente è - dopo il secondo intervento - anche una proposta: ci accordiamo su ’polemica proposta’?
3)la parte della proposta mi eccita e propongo: che sia allora creata codesta ABSOLUTE E- ’ZINE, che si redazioni e si arricchisca così la piazza. La vorrei multimediale e in PDF, ma con la pretesa di potersi trasformare in ogni momento in carta o bit su CD/DVD. Ma non perchè vuole diventare di carta(o di plastica) ma perchè si diverte ad esserlo, per poi tornare in RETE, con un bel pernacchio ai cartacei destini loro. Il Cantiere dal 21 vi aspetta felici e il sito si disporrà ad accogliere. Mi pare una roba ganza
4) che un approfondimento dei temi vada fatto è chiaro, ma come si fa ad indurlo per volontà? Molti dei temi discussi sono stimolanti, ma a volte davvero si chiacchera. Ma la chiacchera è colpa della poesia e dei poeti, non della Rete.
5) se si è d’accordo si prepara un post e si lancia.
6) Volere è volare ed io amo volare (sballone!)
7) la sezione Absolute Sfiga è approvata come sezione segreta. Lì piangeremo le nostre invidie e i nostri idiosincratici rapporti. Io mi iscrivo, subito.
ohibò
lv
NON CI CREDEVANO. PENSAVANO A FANDONIE!
2007-01-21 11:19:55|di sparajurij
non è una polemica Lello, una proposta. Magari vai a nozze anche con le proposte.
in una piazza la gente parla si incontra, qualche volta decide di fare qualcosa che non sia solo stare in piazza.
ci piacerebbe incontrare alcuni dei redattori e discutere un po’ la possibilità di aggiungere qualcosa alla piazza, che so, legalizzare lo spazio spaccio distribuendo testi perduti e garantendo periodi ridotti di astinenza.
organizzare festini di gruppo in cui mescolare liquidi e vocali, ecc.
ma, eccetto il punto 5 della nostra riforma, punto nei cui confronti non sono pervenute critiche, bene, si considerassero improprie allo spirito del luogo le altre proposte, va bene uguale, ciò che ci preme è il punto 5, ripeto: vota punto 5.
per completezza volevo puntualizzare che le equivalenze disordine-yeah, tradizione-buh, sparajurij-radicale, cielo-blu, non sempre corrispondono alla realtà, che come tutti sanno non esiste.
non si voleva stalinizzare la piazza (non rossa) di absolute, anche perché con alcuni dei redattori non ci sono desideri comuni, bensì, proporre piccole cose da fare insieme.
se pure questo atteggiamento non è appropriato alla piazza, rivendichiamo la nascita di un’altra sezione: "Absolute Sfiga", in cui riconoscerci e vivere secula seculorum.
NON CI CREDEVANO. PENSAVANO A FANDONIE!
2007-01-21 09:16:04|di Lello Voce
Io con le polemiche ci vado a nozze. Sono utili e vitali. Dunque: grazie Sparajurji. Ma....
Basta leggere il disclaimer per scoprire che questa è una piazza, non una zine on line. Cito dal disclaimer« Absolute Poetry e i suoi autori non sono un gruppo, o un movimento di poesia, non si riconoscono in poetiche comuni, né hanno stabilito tra loro alcun tipo di patto o progetto. L’unica cosa che li accomuna è l’amore e la passione per la poesia, attraverso qualsiasi media essa sia praticata: dal libro scritto, allo spoken word , alla multimedialità e alla performance, senza alcun tipo di ’discriminazione’ nei confronti di questo o quel media.
Absolute Poetry è dunque una piazza comune dove, in totale libertà, si discute della più antica e della più contemporanea tra le arti.»
E se è una piazza, allora, l’unico progetto è che sia viva e frequentata. Certo sarebbe interessante organizzare l’avventura di una zine di poesia on line, ma non è Absolute il luogo deputato.
2)Tutti gli autori che citate sono stati invitati a partecipare. Ma sono autori che non amano la Rete, non la frequentano, almeno... Questo è un loro problema, non un problema di Absolute. Mi meraviglia che amici ’radicali’ come Sparajurji ci invitino alla divulgazione didattica: questi poeti (tutti bravissimi e amici cari)evidentemente non ritengono che la Rete sia uno spazio interessante d’azione: peggio per loro.Qui si sopravvive lo stesso...
3)Essendo una piazza, Absolute è felice di tutti i manifesti (annunci, ecc.) che vengono affissi. Le parole chiave stanno lì per identificare i post. La home ad oggi contiene 15 post e tra qualche tempo sarà ’paginata’ cioè si potrà accedere, in ordine di apparizione, a decine di articoli scorrendo di seguito e non attrraverso le parole chiave.
4) l’iniziativa di Absoute meeting, coordinata e realizzata da Sinicco è la dimistrazione di come su Absolute si possano comunuqe sviluppare discorsi lunghi ’complessi’.
5) il chiacchiericcio di Internet mi piace, come il casino per le vie della città. La confusione è un occasione. Solo la tradizione ha paura del ’disordine’
Ohibò.
Lello Voce
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NON CI CREDEVANO. PENSAVANO A FANDONIE!
2007-01-23 00:07:42|di Franco
Già. Facciamoci di più. Come aldo nove, con la maria.