Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Évariste Galois (nella foto in alto) morì nel 1832, a vent’anni. Ideò un metodo per scoprire se una equazione è risolvibile o meno con operazioni quali somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione, elevazione di potenza ed estrazione di radice. Dal suo lavoro è stata espressa una delle teorie fondamentali dell’algebra astratta chiamata, appunto, Teoria di Galois. La morte di Galois è dovuta ad un duello che Évariste, pur essendo sicuro di andare incontro alla morte, accettò per salvare l’onore della donna amata. La notte precedente il duello, Galois tentò di ordinare gli appunti riguardanti la sua ricerca, annotando spesso, a giustificazione di un’omessa spiegazione, la frase "non ho tempo”. Le immagini che attraversarono confusamente la notte di Évariste sono tutte implose in questa frase.
In questi testi Elisa Davoglio parte da un dato storico poco noto - un matematico che prende freneticamente appunti il giorno precedente la sua morte - per costruire quello che è a tutti gli effetti un racconto in versi. Ma il soggetto di questa storia non è la vicenda biografica del personaggio: si tratta piuttosto di una corsa a perdifiato lungo un burrone (l’orlo?), un (disperato?) tentativo di fissare su carta le ragioni della propria esistenza, nella consapevolezza di non avere tempo, di essere ormai troppo vicino alla morte. Una corsa, appunto, una (vana?) lotta contro il tempo per sottrargli alcune logiche considerazioni matematiche; una maratona, uno sforzo che aumenta vertiginosamente il battito cardiaco e porta la scrittura nei pressi dell’implosione. In questa scrittura la logica matematica del significato percorre, correndo, il bordo di un precipizio in cui il lettore sa benissimo sarà presto risucchiato. Se è vero che prima di morire la nostra intera vita si ripropone dinnanzi ai nostri occhi come un film proiettato a velocità supersonica, la voce di Galois (un vinto, un eroe disperato, consapevole del proprio destino ma tutt’altro che rassegnato) passa da un fotogramma all’altro in un’atterrita sequenza surrealista. Il momento testuale in cui il discorso si genera e si placa per poi affannosamente riprendere è quel "non ho tempo" (refrain spasmodico sia nella versione .pdf che in quella .mp3): è una logica che rincorre l’illogicità della morte, ad implodere, generando un’antimateria in cui fluttuano frammenti onirici e biografici, in un incubo dove non v’è spazio per la resa, tutto deve essere annotato, fermato nella scrittura prima dell’irreparabile, prima di quello "smacco da non farsi formula". [m.s.]
Elisa Davoglio, nata a Livorno nel 1976, vive a Roma. Suoi testi sono pubblicati nelle riviste Gradiva, il Manifesto, La Stampa, Nuovi Argomenti. Nel 2006 vengono pubblicate le sillogi di poesia Olio burning, per Giulio Perrone Editore (finalista premio Feronia 2007 e premio Camaiore “opera prima” 2007) e la plaquette Consequentiarius, per Chelsea Editions – Libreria Padovana Editrice. Nel 2008 è uscito il suo primo romanzo Onore ai diffidati, Mondadori, collana Strade Blu.
7 commenti a questo articolo
Non ho tempo
2008-10-26 19:11:03|di lorenzo carlucci
YAMM!!!!
(yet another modernist montage...)
lorenzo
Non ho tempo
2008-10-26 14:05:04|di Marco Simonelli
Ulteriori approfondimenti su Elisa:
http://www.tellusfolio.it/index.php...
Non ho tempo
2008-10-25 13:45:11|di Carlo Bordini
In questi versi la sperimentazione trova CORPO (non sempre avviene).
Questi versi sono un evento importante nella tua poesia.
La passione segreta viene alla luce.
Non ho tempo
2008-10-25 02:45:23|di Alessandro De Francesco
Questi testi rappresentano un passo in avanti nel percorso poetico (e poetico-scientifico, aspetto molto significativo) di Elisa, e un momento importante di poesia. In pochi testi si concentrano immagini crude, polisemiche, penetranti, nude. Il bellissmo "esergo permanente" costituito da "non ho tempo" giustifica "dall’interno" una tale sintesi estrema, come se l’autrice stessa (pur non dovendo affrontare alcun duello il giorno dopo, se dio vuole!) volesse ripercorrere la concentrazione verso l’essenziale propria delle note di Galois. Matematica e poesia coabitano nella sintesi di un pensiero che è subito linguaggio.
Non ho tempo
2008-10-24 14:56:08|di luiginacci
caro vincenzo,
non ho la tua mail, mi potresti contattare? vorrei chiederti una cosa.
grazie,
ciao,
luigi nacci
Non ho tempo
2008-10-24 11:44:34|di Vincenzo Ostuni
Le ho finalmente lette, Elisa, e mi scuso per il ritardo. Sono molto interessanti, complimenti. Spero che ne parliamo presto di persona.
Un grande abbraccio,
Vincenzo
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Davoglio in [A]livePoetry
2008-11-16 13:35:40|di luinac
E’ on line il video di "L’orlo di Galois", realizzato da [A]livePoetry - sul sito di meddletv: QUI.