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PABLO GARCÍA CASADO: i resti dell’amore albeggeranno ancora nelle periferie

(poesia straniera - numero IX)

Articolo postato martedì 10 giugno 2008
da Luigi Nacci

Pablo García Casado è nato a Córdoba, in Spagna, nel 1972. Si è laureato in Legge. Ha pubblicato in versi Las Afueras (DVD, Barcelona, 1997; con il quale nel 1997 ha vinto il Premio "El Ojo Crítico" di Radio Nacional España ed è stato finalista del Premio Nacional de Poesía), El mapa de América (DVD Ediciones, Barcelona, 2001) e Dinero (Barcelona, DVD, 2007). La sua opera si trova in varie antologie tra le quali Feroces: muestra de las actitudes radicales, marginales y heterodoxas en la última poesía española (a cura di Isla Correyero, Barcelona, DVD, 1998), La generación del 99: antología crítica de la joven poesía española (a cura di José Luis García Martín, Oviedo, Nobel, 1999), Poesía espanhola. Anos 90 (a cura di Joaquim Manuel Magalhães, Lisboa, Relógio d’Água, 2000).

www.casadosolis.com

*

post precedenti:
I - János Pilinszky (Ungheria)
II - Viktor Kubati (Albania)
III - Slavko Mihalić (Croazia)
IV - Mircea Dinescu (Romania)
V - Rade Šerbedžija (Croazia)
VI - Alfred Lichtenstein (Germania)
VII - Marcello Potocco (Slovenia)
VIII - Stanka Hrastelj (Slovenia)


PERIFERIE
per quanto le città si spingano fino a raggiungersi
le une con le altre per quanto disinganno il sesso la morte
o i concorsi ci procurino resteranno pur sempre le periferie

l’oscurità delle zone industriali l’inefficacia
il ministero delle infrastrutture per quanto si impegnino
comitati cittadini associazioni di vicini

i resti dell’amore albeggeranno ancora nelle periferie


*


COPPIE
lente le macchine cercano parcheggio nella periferia
ognuno si appropria del suo pezzo di cielo
tra le linee vuote dei piani regolatori

il professore di biologia con l’allieva modello
il cantante di bolero con la cassiera
l’assassino a domicilio con la figlia del prefetto

bianchi con rossi rossi con russo russo con verdi
in un luogo più grande di tutti gli alberghi
più incerto di ogni amore a prima vista

giocando ad accoppiare cognome con cognome


*


IL POEMA DI JANE
lui m’insegnò a bere a passare lunghe stagioni
nel letto a svegliare l’ira del vicinato a non provare
in troppe cose nessun tipo di vergogna

con lui imparai anche urla paura sconfitte
l’odore di colonia di altri corpi e una frase:
qualsiasi forma d’amore ha con sé uno spreco

dopo luis non è più stata così amara la birra


*


TAMPA, FL
come un tornado che passa lentamente
la vita sparpagliò gli oggetti ai quattro
venti di questa mappa oggetti

di scarso valore souvenir penne finite
radio senza pile e vestiti vestiti come questa gonna

buttata a terra
ricordo ancora il giorno che l’hai comprata cos’è? no
non la metterò mai è troppo corta centomila volte

alle serate alle sagre nelle stupide domeniche in casa
ballando per te solo per te centomila volte la indossai
senza mutande senza niente sotto come volevi tu e ora guarda

buttata a terra
la mette luisa per giocare con le amiche

sapessi com’è diventata grande in pochi mesi


*


VINTON, OH
come le stelle morte
il tuo corpo fa luce ancora nello schermo il tuo seno
non ha perso consistenza la tua bocca ancora sale e scende

dove ti ha buttata la sorte in che punto della mappa
ora che la tua stella fa luce solo nei miei occhi come ti tratta la vita

ora che sarai vicina ai quaranta
che cuore riempie le tue mattine uomo? marito?
o quel figlio di 11 anni che scopre sua madre
in un video con altri uomini


**


(traduzioni dallo spagnolo di Ana Ciurans)

2 commenti a questo articolo

PABLO GARCÍA CASADO: i resti dell’amore albeggeranno ancora nelle periferie
2008-11-05 16:13:06|di ana

grazie Alessandro!


PABLO GARCÍA CASADO: i resti dell’amore albeggeranno ancora nelle periferie
2008-07-16 18:39:01|di Alessandro Raveggi

Bene per le nuove traduzioni, Ana! E per la diffusione di questo bravo poeta spagnolo. Segnalo che Casado uscì nel n. 1 di "Re:" (Zona, 2006), la rivista da me curata assieme a Tommaso Lisa, e su Nazione Indiana:


http://www.nazioneindiana.com/2006/...

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