Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
POETI: Tommaso Lisa, Luca Paci, Adriano Padua, Massimo Palme, Gabriele Pepe, Daniela Raimondi
JOKER, 2006, ISBN 88-7536-107-X, pp. 98, cm 13x20,5, € 13,00
I testi
Dissenso significa rifiutare una concezione apparentemente democratica della cultura che invece è, sia pure in modo surrettizio e non immediato, violenta e totalitaria. Sembra un gesto poco saggio da parte della poesia, non è pessimismo snobistico affermarlo, quello di chiedere accoglienza ai margini di un sistema che la condanna aprioristicamente a non essere mai presa sul serio. Il dissenso comincia ribaltando questa ironica forma di apartheid con un atto di fede nella parola. Non v’è necessità di rinunciare al dubbio, alla coscienza infelice, alle domande di sempre: al contrario, servono risposte che non cessino di interrogare. Mi auguro che gli autori del dissenso qui antologizzati possano ritrovarsi in questa difficile speranza. Gli elementi a sostegno di un simile auspicio, per fortuna, non mancano.
[Dall’Introduzione di Giampiero Marano]
Gli autori
TOMMASO LISA (Firenze, 1977). Esordisce nell’antologia Ottavo quaderno di poesia italiana contemporanea (a cura di Franco Buffoni, Milano, Marcos y Marcos, 2004), pubblicando poi, in volume, Pornopoemi (Arezzo, Zona, 2004 con allegato CD del gruppo fonografico Rapsodi) e rebis.periferiche (Pordenone, Old Europa Cafe, 2005, con allegato CD Reset) realizzato in collaborazione con l’ingegnere del suono Bad Sector. Dopo aver coordinato la rivista letteraria “L’Apostrofo” (Firenze, Chegai, 2001-2004) dirige adesso, assieme ad Alessandro Raveggi, il progetto multimediale “Re;” (www.revista.org). Dottore di ricerca in lettere con una tesi dal titolo La poetica dell’oggetto da Anceschi ai Novissimi. Tra le sue pubblicazioni critiche Scritture del riconoscimento. Su Ora serrata retinae di Valerio Magrelli (Roma, Bulzoni, 2004); Poetiche contemporanee. Colloqui con dieci poeti (Arezzo, Zona, 2006); Pretesti ecfrastici. Edoardo Sanguineti e alcuni artisti italiani. Con un’intervista inedita (a cura di Tommaso Lisa, Firenze, SEF, 2004). Altri suoi saggi sono uscite su alcune riviste (“Nuovi Argomenti”, “il verri”).
LUCA PACI (Novara, 1970) si è laureato in Filosofia presso l’Università di Pavia e ha conseguito un Ph.D. sulla teoria della storia in Croce all’università di Swansea (Galles). La sua tesi di dottorato è in via di pubblicazione. Ha vinto il premio internazionale di poesia di Giulianova Terme nel 1994 e pubblicato una raccolta di poesie in inglese, dal titolo The Fine Line (Chanticleer Press, 2005). Ha tradotto e curato l’edizione inglese de La Ragazza Carla di Elio Pagliarani (Troubador, 2006). Sta collaborando ad un film sull’architettura urbana per la Biennale di Venezia. Vive e insegna a Londra.
ADRIANO PADUA (Ragusa, 1978). Laureato in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Siena (tesi di laurea: Le forme dell’oralità nella poesia italiana contemporanea. Relatore Prof. Guido Mazzoni. Si occupa di poesia, informazione ed organizzazione di eventi culturali. È co-gestore del blog collettivo Absolute Poetry ed ha collaborato con la redazione on-line de “L’Unità”. Suoi articoli e testi poetici sono apparsi su varie riviste e siti web.
MASSIMO PALME (Trieste, 1976). Ha conseguito la laurea in Ingegneria dei Materiali nel 2003 con la discussione della tesi Il tocco del visibile. Alla carriera accademica ha intrecciato quella artistica come poeta, attore e fotografo. Presidente dell’Associazione Culturale “Gli Ammutinati”, ha organizzato e preso parte a numerosi “Poetry readings”. Sue poesie sono state pubblicate nelle antologie: Gli ammutinati (Italo Svevo, 2000); Poeti per Sim-patia (LietoColle, Como 2001); E il naufragar m’è dolce in questa radio (Il Filo, 2002), European poetry (Hammerle, 2004). Si è occupato di cinema e fotografia per Fucine Mute. La mostra fotografica “L’architettura trasformerà le agonie?” del 2003 ha sottolineato la sua attenzione alle tematiche architettoniche. Attualmente vive a Barcellona, dove lavora alla sua tesi dottorale presso la facoltà di Architettura.
GABRIELE PEPE (Roma, 1957). Ha pubblicato Parking Luna (Arpanet, Milano, 2002); Di corpi franti e scampoli d’amore (LietoColle, Como 2004); è presente nelle seguenti antologie: Ogni parola ha un suono che inventa mondi (Arpanet, Milano, 2002); Fotoscritture (LietoColle, Como, 2005); Il segreto delle fragole (LietoColle, Como, 2005). Suoi scritti sono apparsi su “L’Avvenire”, “Tuttolibri”, “Il Segnale”, “Il Segnalibro”, “Spiragli”, “Storie”, “Il Foglio Letterario”, “Tam Tam”, “Stradafacendo”, “La clessidra”, “Poiesis”, “Tirature ’03”.
DANIELA RAIMONDI vive a Londra dove insegna italiano. Collabora alla rivista “Zeta”. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti a concorsi letterari, fra cui il Premio Montale Europa Edizione 2004. Ha pubblicato racconti e poesie in riviste letterarie: “La Luna di Traverso”, “Origini”, “Il Foglio Letterario”, “Il Circolo Pickwick”, “Poesia”, “Punto di Vista”, “Le Voci della Luna” e “Gradiva - The International Journal of Italian Poetry” della Stony Brook University di New York. Tra le sue raccolte: Ellissi (Ed. Raffaelli, Rimini, 2005); Premi Caput Gauri, Antica Badia di San Badino, Renzo Sertoli Salis per Opera Prima; Inanna (Mobydick, Faenza, 2006); Via Sant’Elia (Edizioni Clandestine, Massa Carrara) in via di pubblicazione.
18 commenti a questo articolo
POESIA DEL DISSENSO (II)
2007-01-17 17:41:55|di erminia
grazie del link al call for papers. apprezzo.
POESIA DEL DISSENSO (II)
2007-01-17 14:44:27|di lorenzo
ho ricevuto il seguente Call For Papers da una mailing list, forse può interessare ai dissenzienti...
"Segnalo che il sito di Dissensi-Rivista italiana di Scienze sociali www.dissensi.it, ha ripreso la sua attività in una rinnovata veste grafica.
Studiosi, dottorandi e dottori di ricerca in filosofia politica, filosofia del diritto, sociologia, scienza politica, antropologia culturale, psicologia sociale,
semiotica e discipline affini sono invitati a sottoporre contributi, articoli e recensioni.
Per informazioni contattare il direttore dott.Alessando Lattarulo all’indirizzo dadolattarulo@alice.it."
shalom,
lorenzo
POESIA DEL DISSENSO (II)
2007-01-16 10:54:16|di Isola nella Rete
CREATIVITA’, DISSIDENZA E DONNE
Nel corso della storia le donne sono state sistematicamente e determinatamente relegate ad un ruolo di secondo piano all’interno della società. Le strutture di potere patriarcale e di classe che hanno dominato il mondo, continuano a soffocare le voci e le azioni delle donne, derubandole del loro diritto fondamentale di parola. Le donne continuano a lottare contro enormi pressioni, atteggiamenti e credenze oppressive, e combattono per alzare la propria voce resistendo ad ogni forma di oppressione: economica, sociale, culturale, politica. In qualsiasi lotta, i deboli devono raccogliere il coraggio e sfidare le norme politiche condivise nel tentativo di reclamare i propri diritti fondamentali. La dissidenza è la chiave di volta del cambiamento ma la dissidenza ha bisogno di creatività. La creatività è il risultato di un anelito alla giustizia, all’amore, alla libertà ciò che viene strappato via agli oppressi. La creatività è collegata alla capacità di disfare quanto la nostra educazione (formale e informale) ci ha erroneamente insegnato come accettabile. I regimi patriarcali e di classe hanno aggredito le azioni e le vere idee creative proprio perché riconoscono il potere della creatività, il suo legame con la dissidenza e la sua capacità di mobilitare i popoli per cambiare i regimi oppressivi, sia a livello nazionale che internazionale.
Le donne, soprattutto quelle povere, subiscono più di ogni altra categoria in tutte le società. Ciò è particolarmente evidente nei paesi arabi, dove l’antagonismo con i diritti delle donne è cresciuto negli anni passati, spalleggiato dalla pseudo-modernizzazione neo-colonialista di alcuni settori della società, operata dalla crescente influenza dell’occupazione straniera, dei movimenti fondamentalisti e del pensiero religioso conservatore. I media si adoperano per creare false consapevolezze e false percezioni delle cause di guerra, povertà, ruolo delle donne, problemi e diritti delle donne, vuoi in nome della religione, vuoi del nazionalismo, dello sviluppo della pace o dell’autenticità, dell’identità, della tradizione, della maternità, della moralità e della "vera" natura delle donne.
In questo concitato momento della nostra storia, i popoli del mondo che riconoscono il pericolo di un potere ingordo e senza freni, e la crudeltà dei singoli e delle organizzazioni in possesso della maggior parte del benessere e del potere militare, devono impegnarsi nella sfida di divenire una forza di cambiamento potente e creativa.
La situazione che affrontano le donne in questa era cosiddetta moderna e post-moderna richiede una nuova valutazione ed un’analisi delle circostanze e delle realtà in cui esse vivono. Le donne si confrontano con il maschio economico, politico, sessuale, culturale e con i retaggi religiosi che hanno influenzato la loro vita nel mondo. Le donne hanno bisogno di manifestare una concezione nuova e chiara della propria posizione e del proprio ruolo nella società, in modo da unire costantemente gli sforzi, cooperando con altri settori della società e coinvolgendo gli uomini, come costruendo la solidarietà a livello locale, nazionale, internazionale, tra le donne arabe e tra le donne nel mondo.
Per le donne in tutto il globo, la dissidenza e la creatività saranno la materia con la quale forgiare le nostre vere libertà, gli amori e la giustizia.
POESIA DEL DISSENSO (II)
2007-01-15 16:17:24|di erminia
abbiamo un miliardo di cose contro cui dissentire rispetto al mondo così com’è stato e com’è: le società patriarcali, sì, sono il contenitore di tutte queste ragioni di dissidenza.
niente contro gli uomini presi individualmente, sopratutto quando siano vittime loro stessi del sistema o anche quando dovessero credersi scampati alle sue manovre, minacce, discipline, punizioni (Foucault).
Il più libero è infatti lo schiavo, perchè sa della sua condizione.
:)
POESIA DEL DISSENSO (II)
2007-01-15 15:34:40|di antonella
sicuramente ci terremo in contatto. ma da cosa dissentiamo tutte donne? dissentiamo dagli uomini? non sia mai una cosa del genere! senza gli uomini che vita sarebbe? sai che oggi festeggio trent’anni di matrimonio?
:-) a.
POESIA DEL DISSENSO (II)
2007-01-15 10:54:01|di erminia passannanti
cara antonella, volevo lasciare il dato lievemente accennato e credo che l’avere definito i tuoi motivi di discontento come dovuti a fattori religiosi fosse una forma di riservatezza verso le ragioni tue e di Marano, il quale, nell’esprimere le sue idee sul Papa, non intendeva offesa ma critica ad una istituzione. Cari saluti, e grazie per essere intervenuta.
PS. Magari ci contattiamo per il numero tutto sulle donne in previsione per il 2008. Sono sicura che le difficoltà si spianeranno e speranzosa che questo sia anche il tuo desiderio. Ho fatto a meno della tua poesia per Dissenso II con difficoltà, lo sai. Anche come tua critica. un bacio,erminia
POESIA DEL DISSENSO (II)
2007-01-15 07:53:40|di antonella
Erminia, forse è meglio specificare i miei "motivi religiosi", perchè potrebbe sembrare che il mio credo mi proibisca in qualche modo di partecipare ad una antologia in cui la maggior parte dei presenti sono dei non credenti, tipo che ai musulmani è vietato dal corano mangiare il prosciutto e ai cattolici partecipare alle antologie, non è così, tant’è che, come avevi già detto, eravamo in fase avanzata di editing e approvazione bozze, il mio ritiro deriva dal fatto che non ho gradito che nell’introduzione marano avesse definito il papa benedetto XVI ambiguo inquisitore, ho chiesto che questo aggettivo fosse tagliato per rispetto alla mia religione, non imponevo di condividere il mio credo né volevo convertirvi ad esso, chiedevo rispetto ma marano pare sia offeso e anch’io mi sono offesa visto che mai si è degnato di rispondere alle mie mail. e se io fossi stata musulmana. e se il predatore avesse definito il profeta maometto ambiguo? buona giornata e molti auguri per l’antologia. antonella
POESIA DEL DISSENSO (II)
2007-01-14 21:51:31|di Roberto
Mi pare una buona impresa: ho già acquistato copia del libro.
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POESIA DEL DISSENSO (II)
2007-01-17 20:03:33|di lorenzo
u r welcome
lorenzo