Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
I Laboratori di Lettura e Scrittura Creativa nel Carcere di Opera e di Bollate
di Fabiano Alborghetti
Nel 2008 il Laboratorio di Lettura e Scrittura Creativa in seno al carcere di Opera festeggia quasi 12 anni di attività.
E’ stato avviato sotto la promozione di un Ente essere solo un programma di aggiornamento sulla lettura e affidato a Silvana Ceruti. La durata prevedeva un tempo limitato a due anni. Quando il progetto istituzionale è terminato esisteva ormai una piccola comunità di persone ed il “corso” è cosi proseguito.
Da allora sono passati dodici anni, come detto, periodo nel quale Silvana ha proseguito come volontaria ogni sabato mattina, senza alcuna retribuzione o sostegno se non il placet (lungimirante dell’Amministrazione carceraria.
I primi cinque anni sono stati per Silvana un proseguire da “velista in solitaria” e con successo e pubblicando nel 1999 il libro In un mignolo d’aria che raccoglie una scelta di autori con testi selezionati dalla nascita del Laboratorio in poi.
Di pari passo, ci saranno però corsisti che verranno trasferiti in altre sedi, alcuni verranno rilasciati, altri saranno in uscita diurna in base all’art. 21 che prevede il rientro (in Casa Circondariale) solo per la notte.
Avverrà anche d’avere l’aula colma oppure vuota proprio a causa dell’avvicendamento dei corsisti.
In mezzo a tutto, vincendo anche una resistenza da parte di nuovi possibili corsisti a superare la barriera del mettersi in gioco in prima persona sbaragliando la connivenza dei singoli a volersi affidare al solo maternage dell’istituzione, vincerà soprattutto l’onestà, sia di Silvana, sia degli intenti del Laboratorio.
Nel 2006 a Silvana si affiancano Diana Battaggia e Maddalena Capalbi nonché l’editore LietoColle e viene prodotto il volume Confesso che amo, parole d’amore dal carcere.
Parte dei proventi derivanti dalla vendita del volume si decide siano devoluti per acquistare strutture e arredi per i bambini che risiedono in carcere o che vi giungono in visita ai detenuti.
Dal connubio nasce una successiva evoluzione del Laboratorio, con nuovi poeti che l’editore contatta e che i sabato mattina portano la propria presenza all’interno del Laboratorio di Opera.
Nel 2007 verrà fondato il Laboratorio di Lettura e Scrittura Creativa all’interno del carcere di Bollate grazie a Diana Battaggia, Maddalena Capalbi, al supporto logistico della LietoColle Editore ed il placet dell’Amministrazione carceraria senza dimenticare che un grazie del tutto speciale a quanto insegnato da Silvana.
Prosegue cosi il dialogo ma soprattutto l’aiuto ai corsisti per la costruzione di un macro-spazio generato da mente, sentimento e attraverso la scrittura, in alternativa al micro-spazio dettato invece dall’autocensura come alternativa allo stato affittivo dell’ambiente nonché dalla mancanza di relazione sociale, spazio fisico personale e scelta, dove scelta implica non solo un “qualcosa da fare” ma la proiezione di sé stessi verso il futuro possibile.
Col lavoro compiuto durante i Laboratori sia a Opera che a Bollate, si vedranno alcuni corsisti diventare ex-corsisti prima ed ex-detenuti poi.
Gregory Facchini ad esempio, e il suo primo libroLa rabbia di Nessuno o Luciano Bresciani, anch’egli alla prima pubblicazione con Sulle rive o Santo Tucci, che usa la poesia nel lavorare il vetro e tra poco, pochissimo, aprirà un negozio tutto suo in collaborazione con la Provincia di Milano.
Diceva qualcuno che la poesia non cambierà il mondo. Forse non è proprio cosi: aiuta a cambiare le persone e - di riflesso - cambia anche il mondo.
O almeno questo è ciò per cui lavoriamo.
***
testi tratti da La Rabbia di Nessuno di Gregory Facchini (LietoColle, 2007)
L’uomo non resiste
al canto delle sirene
Dietro casa
una strada di sassi portava lontano
un pesco in fiore
curvo proteggeva
un lembo di terra
sotto vi dormiva Gea
in una scatola di scarpe
I passi finiscono in un campo
dove non cresce niente
Nel mezzo uno strano pozzo
ha un tetto e muri
diroccati
Non andarci
avevi detto
La porta marcia
dondolava sui cardini e
dall’acqua spuntavano delle travi
qualcosa chiamò
Non ti ascoltai
e cominciai a cadere
di fronte e di lato
*
Quando i muri tolgono la prospettiva
l’unica strada è il cielo
Vuote vite prive di notti
la lancetta assedia l’anima
nessun altro
quindi ciechi
senza sospiri
foglie spente
insonni
senza stanchezza né...
Anche le parole inutili
con la parvenza
del già detto, del di più
a parlare gli occhi
e il calendario
Aggrappati al seno di carta
nel silenzio stanco
di rabbia
si perde la luna
nel fumo di questa gabbia
e fare giorno si dice…
testi tratti da Sulle rive di Luciano Bresciani (LietoColle, 2007)
I segreti
degli inchiostri
custoditi
nelle parole
di carta
cercano riparo.
Le pagine cascano
sotto il peso
delle ragioni
e il tuo senso
si stringe.
Resterà accanto
il debutto
delle tue poesie.
*
Ora raccolgo
il timore
nella calma
apparente
corro fuori
dalle immagini
che passano
tutto è
da confondere
ma non posso
cancellare
la resistenza
che porto in tasca.
Da tempo
la luna
s’è seduta
accanto a me
mi ricorda che
dovrò rientrare
con pochi spiccioli
di memoria.
***
Per informazioni sul calendario dei prossimi incontri al carcere di Bollate: qui.
Per rinviare la richiesta di partecipazione in qualità di ospiti: qui.
***
Nella foto in alto: "Casa di reclusione di Opera. Detenuta dorme nella sua cella" (photo by Contrasto)
POESIA DIETRO E DAVANTI LE SBARRE
2008-02-07 15:54:38|di Valerio
Ottima iniziativa, complimenti. Anche noi ad Ancona abbiamo iniziato qualcosa di simile, nel reparto di alta sicurezza della Casa circondariale di Montacuto (il carcere dove fu detenuto Alì Agca per intenderci). E’ stata un’esperienza frammetaria, però, per i tempi biblici che sono intercorsi fra un laboratorio e l’altro. Presto la ripeteremo, utilizzando il cinema. Teniamoci in contatto.
Nie Wiem