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Per una critica futura, n.2

A cura di Andrea Inglese

Articolo postato sabato 16 dicembre 2006
da Marco Giovenale

Esce il n.2 dei quaderni "Per una critica futura", a cura di Andrea Inglese. Sul sito di Biagio Cepollaro:

Indice

Andrea Inglese, Editoriale
Biagio Cepollaro, La poesia letta. Cinque incontri di poesia: Alessandro Broggi, Florinda Fusco, Giuliano Mesa, Italo Testa, Michele Zaffarano
Stelvio di Spigno, Due testi e questioni di trasparenza
Marco Giovenale, Due letture di Due sequenze, di Massimo Sannelli
Andrea Inglese, Come è scarna la lingua della gioia
Francesco Marotta, Su Lavoro da fare di Biagio Cepollaro



http://www.cepollaro.it/poesiaitaliana/CRITICA/critica.htm


68 commenti a questo articolo

> Per una critica futura, n.2
2006-12-20 20:22:39|

bello eh, tirarsi le seghe l’un l’altro e poi sorridere soddisfatti godendo nello sborrarsi sulla pancia a vicenda !


> Per una critica futura, n.2
2006-12-19 11:34:02|

Gentile Annibale Letterio,
finalmente un intervento di cui ringraziarla, senza ironia alcuna. Lo ho letto attentamente, e trattenuto a me i validi consigli. Se mi è possibile vorrei risponderle che ogni blog ha la sua identità e le sue funzioni, e lo stile dell’invettiva è una scelta comunicativa e di fruizione. Una scelta. Come ho già scritto altrove spero e credo questa sia un mezzo e non un fine. In altri luoghi svilupperò teoricamente le intuizioni, dichiaratamente "di parte" e "da poeta", fin ora abbozzate. E stia sicuro che non è affatto divertente avere quasi tutte le aree letterarie contro, ma ho creduto fosse necessaria una contestazione generale dello status quo e l’ho messa in atto. Non credo nemmeno di essermi limitato alla destruens: in pochi mesi di attività ho presentato moltissimi giovani autori inediti, interventi in contraddittorio di poeti come Ponso, Antonello, Berardi, D’Elia, Santi, Piergallini, Buffoni e di intellettuali come Sanchi, Pulsoni, Larouche; ho sviluppato un mio personale discorso estetico, che dalla "poesia del margine" si è gradualmente auto-contraddetto e scoperchiato, aperto all’antidualismo. Ho individuato una nuova poesia popolare nata come lirica impossibile, ho portato le prove: i testi. Sto proprio in questi giorni sviluppando questa intuizione in una pagina su Giacimenti di Piergallini. Non capisco sinceramente di cosa mi si rimproveri. Se dovrò argomentare con maggiore precisione terminologica e storiografica queste intuizioni base, lo farò. Lo farò sicuramente. Ma un passo alla volta.

Un’oliva fritta


> Per una critica futura, n.2
2006-12-19 10:05:57|

caro O.C.A., ti ringrazio dell’interessamento, ma non preoccuparti della mia dieta o della mia digestione, a quelle ci penso benissimo da me. tu piuttosto, visto che fai la ronda tra i tavoli e sicuramente conosci il cuoco, digli di cucinare qualcosa di più sostanzioso, perché le olive, finora, sono ripiene solo di aria fritta. tu hai capito cosa intendo, no? portate in tavola pietanze diverse, commestibili: studi seri, argomentati, saggi, ricerche, pubblicazioni, testi, riferimenti teorici, analisi di e su documenti ben precisi, ben contestualizzati, non parole d’ordine rubate dal quadernino ormai sgualcito e ammuffito di colui che avete scelto come maestro e punto di riferimento. non vi piace l’avanguardia? bene, ma fate cantare la carta, studiate, elaborate e offrite alla discussione argomentazioni criticamente motivate, non ideuzze e slogan orecchiati nel sonno, nel bel mezzo di una polluzione notturna, o peggio, davanti allo specchio, cercando di arginare sfoghi da acne giovanile. quaranta anni di letteratura, e di vita, non passano attraverso pensierini immortalati nel nulla di un bloghettino asfittico, ma vanno analizzati con rigore critico, con passione, anche e soprattutto quando si intende contrapporgli qualcosa d’altro, una delle tante possibili linee di ricerca, o di fuga, che il fare poetico contempla. in caso contrario, la soluzione è là, proprio quella del silvan alle cozze di scoglio. ci si sveglia una mattina e, poiche babbonatale ti ha appena lasciato sul comodino l’opera di un filosofesso inglese, famosissimo nel suo condominio, decidi all’istante di essere ormai capace di giudicare i vivi e i morti, hai in mano il senso della vita, della storia e della letteratura, tu sai cos’è poesia e cosa non lo è. e il tutto, purtroppo, senza un filo di ironia, senza un dubbio che venga a incrinare lo specchio di convinzioni che hanno la stessa sostanza del fumo. il "parricidio" è essenziale, nella letteratura come nella vita, ma lo si compie quando si hanno le idee chiare sulla propria identità, non quando non ci si riesce a staccarsi dalla tutela di un qualsiasi nume. quando platone lo compie, ad esempio, ha già elaborato una dottrina che, piaccia o meno, si regge e cammina con le proprie gambe, ha autonomia di pensiero e di elaborazione. e parmenide e socrate sono lontani, non rinnegati ma superati, affidati all’affetto della memoria.

e il tutto con grande umiltà: l’unico abito che distingue uno studioso serio, che abbia vent’anni o cento, da qualsiasi fenomeno da baraccone virtuale, da fiera dello gnocco fritto poetico.

ti saluto. il senso è questo. poi, tu e gli altri commensali fatene l’uso che più vi aggrada. tanto, sono solo parole. ma evitate, se vi è ancora possibile, di dare lezioni a chi, magari, mastica da una vita il pane che state appena cominciando addentare. è in questo "pudore" che accompagna il sapere, quando vuole incidere davvero, che si mostrano le "palle". non nell’ostentazione delle misure del proprio pistolino. quello lo fanno, e fanno bene, i bambini. l’adulto dovrebbe sapere, invece, che le misure sono relative, perché da un momento all’altro, alla prima svolta, ecco che ti compare uno che ce l’ha più lungo del tuo.

annibale letterio


> Per una critica futura, n.2
2006-12-19 00:56:48|

povero letterio, ma non sai proprio vivere senza le olive ripiene? sono diventate proprio un’ossessione? esistono così tante cucine al mondo, magari un bel "cibo veloce" fa più per te, che ne dici?
O.A.C.


> Per una critica futura, n.2
2006-12-18 22:13:39|

oh baldi, la leggo solo ora. il menu, diceva? presto detto:

olive ripiene
cozze di scoglio
lampascioni sottolio

non le piace? non si preoccupi. ci rimane, in ogni caso, la consolazione della comune passione per il samba (e le sambiste, soprattutto). e tanto vino. lasci che lo porti il carlucci. e in abbondanza. come penitenza. qualunque sia la motivazione, la corrispondenza privata non si divulga. se lo si vuol fare, decenza impone che si chieda l’autorizzazione del nostro corrispondente. e ci si pensa comunque più e più volte.

ma è solo una mia idea.

annibale letterio


> Per una critica futura, n.2
2006-12-18 22:05:37|di lorenzo

Ohi Cornacchia, or mi hai scocciato. Ricordati che la tua "mail privata" l’avevi indirizzata non soltanto a me,
ma anche a Sinicco (che era l’unico commentatore presente su liberinversi al momento). Dunque, di quale sfera "privata" si tratta? Hai assunto (scientificamente) che Sinicco fosse mio amico? mio fratello? mio padre?

Quanto al tuo discorso "culturale" è talmente ingenuo che lascia di stucco. Dovresti sapere bene (dato che ne sei esempio tu stesso) che una certa formazione esclusivamente scientifica (e scientista) porta al difetto opposto di quello del quale tu parli, ossia a "scienziati" (nel senso di proprietari di un diploma di studi superiore in una disciplina scientifica) che non capiscono un’acca di letteratura e simili. Integrazione, ci vorrebbe, unità del sapere.

buon master, con auguri di trovare "trippa per i tuoi interessi" (sic).

lorenzo

p.s.
con questo rispondo anche a "letterio" (la questione della mail "privata" di cornacchia è spiegata sopra, quella di padua ricade nel caso dell’insulto netto).

p.p.s. in cosa l’intervento di Martino sia "cabaret" poi ce lo spieghi.


> Per una critica futura, n.2
2006-12-18 22:05:03|

"la lettura semi-completa dell’opera mi ha confermato che non c’è trippa per i miei interessi, che ce ne sia per altri non è affar mio"

il posto più adatto per una perla del genere è una rubrica del buon vecchio "cuore". il titolo?

ECCHISSENEFREGA!

dopo il critico casarsizzato e reincarnato alle olive ripiene, non poteva mancare il mago silvan delle patrie lettere alle cozze di scoglio. guardate come sono bravo. con una semplice disequazione, vi cancello tre millenni di letteratura. credo manchi solo il poeta ai lampascioni sottolio. quello che vaga per la rete con in un mano una teca di cristallo. sotto la quale giace il suo liber-culo ai testi-coli scotti.

che bel trio. il futuro della letteratura italiana. o tre new entry nella grande famiglia del bagaglino.

annibale letterio


> Per una critica futura, n.2
2006-12-18 21:57:22|di Martino Baldi

Caro Giuseppe, non saprei giudicare bene il caso della divulgazione della notizia di una corrispondenza privata. Non mi sembrava che gli argomenti siano stati usati da Carlucci al fine di sputtanarti quanto come illustrazione esemplare di un discorso. Ma, davvero, senza ironia, dovrei pensarci un po’ per avere un giudizio più approfondito in merito a questa cosa, e sinceramente non mi sembra il caso di spenderci tanto tempo.

Piuttosto, Carlucci, a me pare uno che generalmente non solo si prende la responsabilità di quel che dice (che è già qualcosa ma non abbastanza) ma anche di giustificare quel che dice (e già ne vedo pochini che lo fanno). In tutta onestà, trovo molto più impressionistiche le tue notazioni critiche (come quella qui riportata da te stesso e altri da te espresse in altri luoghi) che i suoi interventi e i suoi testi. E lo dico senza pretesa di scientificità, bensì ribadendo osservazioni che ti opponevo anche ai tempi in cui collaboravamo per Nabanassar, cioè troppa sommarietà nei giudizi. E poco sugo. Naturalmente, a mio modesto parere di modestissimo "epistemologo".

*

@ Annibale.

Difficile parlare di inviti a cena così astrattamente, senza parlare di menù e vini... Cosa propone? :-) Sa, qualche volta mi è capitato pure di trovarmi a cena con convitati che mangiavano soltanto minestrine in brodo e, abbia pazienza per i miei pregiudizi, non vorrei ripetere gli errori già compiuti. I brasiliani dicono che quem não gosta de samba bom sujeito não é. Mi permetta di estendere l’inferenza all’arte culinaria.


> Per una critica futura, n.2
2006-12-18 19:49:41|di GiusCo

Martino, te ci fai del cabaret, ma la questione è seria, parte dall’inconsistenza scientifica del sistema di base scolastico e formativo italiano e arriva ai matematici, fisici, ingegneri, logici e informatici che, quando scrivono letteratura, fanno sci-fi (il che già va bene, rispetto al resto...) o sublimano nei fumi dei quali anche tu, con la tua formazione, sei portatore sano. Carlucci replicò scrivendomi che non tiene ad essere monomaniaco come molti scientisti e dunque ok, finita là (pensavo, e invece rieccoci qui a distanza di tre mesi, a seguito di una grave scorrettezza quale è l’uso pubblico di mail private); la lettura semi-completa dell’opera mi ha confermato che non c’è trippa per i miei interessi, che ce ne sia per altri non è affar mio. Fine.


http://www.nabanassar.com

> Per una critica futura, n.2
2006-12-18 19:19:10|di Nicomaco

Scusate, non mi interessa tanto dire la mia qui, anche perchè non è facile capire di che si sta parlando, anche se si capisce contro chi parla tizio o sempronio.

Ma vorrei soffermarmi su questa affermazione: "se X mi manda affanculo per strada, non vedo il problema a riportarlo in un blog. non vedo la differenza tra strada, lettera, telefonata e email. tanto più che aui resta scritto", firmata Lorenzo.

Se X ti manda affanculo, d’accordo. Ma se ti risponde, formula giudizi, opinioni, critiche, ecc., anche in questo caso ti senti autorizzato a estrapolare e citare pubblicamente a tuo piacimento?

Certo, c’è in rete della gente che fa cosi. In genere autosputtannandosi immediatamente. Anche perchè, vorreste rispondere a uno, in privato, che userà come e quando vuole quanto gli avete detto? Okkio, a quel che vi arriva via mail... Almeno lo spam è piÚ corretto.


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