Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
L’esercizio della lingua , scelta antologica di tutta la mia produzione poetica che comprende anche i testi della nuova raccolta, sarà in libreria a fine settembre per i tipi de Le Lettere di Firenze e con il Patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De Andrè - ONLUS , nella collana Fuori Formato, diretta da Andrea Cortellessa.
Ad accompagnare il libro ci sarà un Dual Disc che nella sua parte audio conterrà il mio nuovo disco di poesia, Piccola cucina Cannibale , con le musiche di Paolo Fresu, Michael Gross e Frank Nemola.
Il lato DVD contiene invece i video originali di Giacomo Verde e Robert Rebotti, e una serie di materiali audio-video d’archivio.
L’immagine di copertina, che è anche il logo di questo post, è un particolare di un’opera di Silvio Merlino, l’inventore delle Farfalle da combattimento.
Offro qui un’anticipazione del CD Audio, Il verbo essere , in cui la voce di Voce è accompagnata dall’inconfondibile, fantastica fisarmonica del grande Antonello Salis.
Aggiornamento 1: Cogliendo il destro dai temi del dibattito sul rapporto tra poesia e musica dei commenti, offro qui anche il saggio musicologico di Stefano La Via dedicato al ’Lai lento’.
Il brano non è lo stesso di cui si discute, ma La Via rende chiaro, meglio di me certamente, i rapporti che si stabiliscono tra poesia e musica nel mio lavoro.
lv
Il verbo essere
sono un osso innamorato un fosso strozzato un non posso
come la posa del caffè sul fondo della tazzina sono morfina
polverina scintillante sono una mosca che ronza e non si posa
sono il contrario di un io sono mio mi uccido da me da
solo come un trovarsi un ruolo o lo scolo dell’acqua da
stoviglie sporche come le ciglia sono un fegato infetto il
volo di un insetto il setto deviato che non sente odore sono
un dolore tra le costole un amore vicendevole sono un
muscolo adulterato un ircocervo narcotizzato un fiato uno iato)
e tu che pensi che queste mie parole siano chiare come un fare dimmi
se sei proprio sicura di capire
e tu che confondi semplicità e trasparenza voglia e indecenza dimmi
se senza parole non sembra di morire:
ero carne giovane nervi vivi ero tutto ciò che ancora scrivi il
fruscio del sole e gli ulivi liquidi quanto il mare come vapori
di benzina e automobili aggressivi o braccia e cosce da
bucare con amore da carezzare e scoprire ero quello seduto
di lato il più silenzioso e quello ciarliero ero tutto ciò che
già sono ero un suono acuto tra lingua e palato un amore
rivoluzionario un diario un fischio un botto un terno al lotto
ero futuro colmo di passato un mozzafiato ero la vittima
della storia ero gli anni di piombo e lo sguardo attonito sullo
strapiombo la morte nera il corpo di cera la sconfitta la ciminiera)
e tu che pensi che queste mie parole siano chiare come un fare dimmi
se sei proprio sicura di capire
e tu che confondi semplicità e trasparenza voglia e indecenza dimmi
se senza parole non sembra di morire:
sarò mio padre che ritorna sarò la sua vecchiaia e il primo per la
la mannaia sarò il pentimento del futuro l’ultimo muro senza più
cocci sarò la punta aguzza della fine una vita fatta strame e tumore
pietra aspra della lingua sarò il fiato che manca la memoria stanca
di guevara la mano avara la mandorla amara che avvelena e la lena
sarò figlio di mio figlio sarà lui a trascinarmi per l’ultimo miglio a
gridare l’ultimo grido a calcolare lo sfrido tra morte e sogno sarò
l’eco del suo dolore il salto acrobatico e l’abisso che lo contiene il
tempo che viene e che non passa più sarò solo un però un subisso
di vocali senza più consonanti sarò in piedi a occhi aperti gambe
larghe sarò di spalle supino in ginocchio sarò vivo come quando scrivo)
e tu che pensi che queste mie parole siano chiare come un fare dimmi
se sei proprio sicura di capire
e tu che confondi semplicità e trasparenza voglia e indecenza dimmi
se senza parole non sembra di morire:
Il verbo essere (7’ 33")
(Voce - Nemola)
Lello Voce – spoken word
Antonello Salis - fisarmonica
Frank Nemola – elettronica
Registrato e mixato a Bologna – LittleBird Street Studios – 2007 / 08
L’esercizio della lingua Le Lettere, Firenze, 2008 €. 28,00
Puoi acquistarlo on line con lo sconto del 15% cliccando qui
37 commenti a questo articolo
Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-15 17:33:40|
Il problema non è l’opera, il “performativo”, l’oralità, lo “spoken” (estremamente riduttivo, il termine, come dice Sinicco, così come qualsiasi etichetta che escluda, a priori, sfumature, intenzioni, poetica, anni di ricerche teoriche, le valenze (in termini di legame con la tradizione e di oltrepassamento della stessa) prodotte dall’interazione testo scritto-dimensione teatrale, lo studio delle strutture metrico-sintattiche in chiave evolutiva e non semplicemente normativa e museale, l’utilizzo dei suoni e delle immagini e quant’altro.
Il problema “vero” è un altro, e si chiama Lello Voce: un nome che ha lo stesso effetto della parola “peste” pronunciata a casa di Don Abbondio. Perché, a ben leggere il sottotraccia di alcuni interventi, proprio di donnabbondaggine si tratta: un espediente retorico di infimo ordine, di chiara matrice fascistoide, che spaccia per critica letteraria, o per opzione di gusto, quello che è un rifiuto di ben definita impronta ideologica; o, il che è anche peggio, a voler rimanere in questo specifico contesto, universalizza arbitrariamente il dato, il particolare, in funzione di un rifiuto acritico e immotivato di un intero percorso poetico. L’uso di un lessico scatologico ne è una logica conseguenza.
E così passa inosservato anche il richiamo di Nacci alla mancanza, strutturale, di una critica (con annessi strumenti, tutti da creare) che sia in grado di inquadrare queste opere e di definirne , anche approssimativamente, gli statuti. E tutto si perde, inevitabilmente, nel vuoto pneumatico dell’assenza totale di pensiero, laddove un’esperienza del genere viene messa nello stesso calderone del ciarpame dilettantistico e dopolavoristico ( a voler essere buoni, usando eufemismi e non escrementi) dei tanti imitatori della domenica, freschi di laurea all’accademia di mariadefilippi & co.
Peccato, l’ennesima occasione persa, se basta un commento cialtrone a fare piazza pulita di ogni ipotesi e possibilità di confronto serio. Ma la cialtronaggine, ormai, è regola comune in rete…
Annibale Letterio
Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-15 15:30:18|di Christian
Valerio, mi sembra che incasellare la poesia in spoken, etc, non sia un gran servizio. Il testo che Lello ha postato (non abbiamo letto tutto il libro, con i nuovi testi, di cui però abbiamo delle anticipazioni sia su ap che su rebstein se non erro, da quello che ricordo) contiene elementi ritmici, sonori, nonché retorici, quindi la possiamo descrivere. Poi ognuno ha i suoi gusti, Ciprio non ama incipriarsi di Voce, ed esplicita il suo disgusto (e poi ci si manda a...): sarebbe stato meglio che Ciprio descrivesse, e poi esplicitasse il suo giudizio (l’esercizio della stroncatura è una cosa sincera, seria); a me personalmente piacciono questi testi, quelli anticipati, anche se nutrivo se non ricordo male dei dubbi sul ritmo di un testo su rebstein (premessa: dovremmo leggere il libro nella sua completezza). Per quanto riguarda l’mp3, invece, mi interessa quello che dice Ponso. Preferisco il lavoro con Gross in Fastblood (anche le sonorità delle drum machine si accordavano meglio con il testo e non queste sonorità così pop). Ho ascoltato e riascoltato, e la musica mi pare un accompagnamento: quindi non la considero una grande esecuzione, qualcosa che per forza sia fondamentale (bisognerebbe poi discutere se sia davvero fondamentale, anche se so che i sentimenti dell’autore sono sempre in difesa del proprio lavoro). Se potessi escludere la musica, rimanere con l’esecuzione di Lello, mi sentirei meglio, ma possiamo anche da qui discutere le cesure nell’esecuzione, no?
Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-15 15:16:05|di Valerio Cuccaroni
Hai perfettamente ragione, Jacopo: infatti, il mio stupore non è stato provocato dai tuoi commenti, ma da quelli di Ciprio.
E, comunque, rispetto al tuo ultimo: mi sembra che non cogli nel segno quando dici che “Occorre conoscere bene i mezzi per usarli... quindi se si cerca l’interazione tra musica e parole, occorre avere ben presente sia le modalità della musica sia quelle della parola...”: dato il livello dei musicisti coinvolti e gli anni di “bottega” passati da Voce a commistionare i generi, non puoi pensare che non ci sia una conoscenza approfondita alle spalle.
È questo pregiudizio che deve cadere, a mio avviso: va benissimo giudicare i risultati e anche io ho detto che ciò che ho sentito non mi è parso particolarmente nuovo, ma da qui a dire che non è buono perché chi lo ha creato, non ha la conoscenza, ce ne passa.
Anche quando affermi cje questa interazione di Voce ti “sembra assai modesta”, dovresti motivare, portando degli esempi.
Ben venga la critica, ma deve essere motivata, altrimenti non la si può rivendicare.
Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-14 21:42:29|di lorenzo
un ciao a lello, a jaco e a ciprio :)
lorenzo
Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-14 21:23:29|
Idea platonica di poesia? crocianesimo? idealismo poetico? ma cosa stai dicendo? Non c’è un nesso con quello espresso nei commenti... si tratta di dare ascolto, nel senso più alto del termine, a tutte le modalità di proposta della poesia, e giustamente non ci si deve cristallizzare su un concetto... ma questo non significa che si debba dare contro a chi vede la poesia in un certo modo spacciandola per torcicollo verso il passato... la pluralità, quella vera, implica una radicalizzazione delle singolarità, altrimenti tutto diventa una melassa acritica.
Se si parla di un certo genere di poesia, come si fa con la musica, certo non si dice che non è poesia (o non è musica) ma si ha, credo, il diritto di poter dire se l’operazione ha funzionato oppure no. Occorre conoscere bene i mezzi per usarli... quindi se si cerca l’interazione tra musica e parole, occorre avere ben presente sia le modalità della musica sia quelle della parola... non è tutto "immediato" e a volte le iterazioni sono meritevoli proprio perchè hanno un rischio più alto di caduta... e questa di Voce mi sembra assai modesta; e non lo dico dalla prospettiva di una mia idea di poesia ma proprio cercando di vedere quello che già è stato fatto in campo musicale e letterario in questa direzione...
andrea ponso
Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-14 19:43:19|di Lello Voce
jacopo guarda che io dicevo ’proprio così’ riferendomi alla tua giusta correzione sul nome di Groddeck
. Tutto qua
lv
Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-14 17:37:15|di jacopo
Come si vede che i "grandi" poeti non c’hanno niente da fare la domenica pomeriggio...
J.
Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-14 17:36:10|di matteo pennisi
I relativismi e gli assolutismi andrebbero messi in soffitta. Anche l’idea crociana di "Poesia" e "non Poesia". La poesia è sempre multipla e non sottoponibile a un giudizio definitivo e drastico. Lo stesso vale anche per la musica (e per l’arte in generale). Non capisco tutto questo baccano, comunque, in relazione a un’operazione (discreta ma non di più) di Lello Voce, che considero un poeta di onesta qualità.
ciao
matteo
Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-14 16:44:17|di Lello Voce
Proprio così Jacopo!
lv
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Piccola Cucina Cannibale - Il nuovo CD di Lello Voce
2008-09-15 17:50:19|di Lello Voce
Dice un vecchio proverbio toscano: poveri sì, bischeri mai...
Allora qui ad absolute siamo certamente poveri. Ma non siamo bischeri.
Ecco che succede: immediatamente dopo che il post con il mio testo era era stato pubblicato iniziavano una serie di interventi a firma Ciprio, Jacopo, Matteo Pennisi e lorenzo che tentavano (come potevano) di fare a pezzi il mio brano.
Guarda caso hanno tutti il medesimo IP che è il 213.136.155.61
Probabilmente si tratta di un IP romano. Certamente si tratta della stessa persona.
Miserrima....
Ok, la prossima volta fatti più furbo, bischero, tu non sei una personalità multipla sei solo un multiplo inutile sciocco. (fascista, come propone letterio?)
lv