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Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu

Un’anticipazione musicale e un video dal nuovo libro + Dual Disc, L’esercizio della lingua, Ed. Le Lettere

Articolo postato martedì 23 settembre 2008
da Lello Voce

Piccola cucina cannibale

a J.

ho bisogno di una scorciatoia lenta e di una vita che mi menta
dove si senta il suono spento d’ogni sentimento io ho bisogno
di un sogno lasciato indietro di trovare un metro alla menzogna
di sfuggire alla gogna bisogno di silenzio di assenzio e mugugno
ho bisogno di tatto d’olfatto di dare di matto sfuggire allo scacco
bisogno di occhi e polpastrelli di lingua di narici di mitragliatrici
di un gorgo sordo che inghiotta il futuro di una vena delle tue radici

) strappami le pupille e masticale con tenerezza assapora il gusto
amaro dello sparo e la polvere che ho sparso sulle emozioni tagliami
la lingua e brucia la punta fino a che il fumo non si fa incenso,
fino trovare un senso)

se ancora esisto è per nutrirti per stupirti per sfuggirti e per tradirti
metterti spalle al muro all’angolo e chiederti di arrenderti al segno
ambiguo che ci separa all’aria rara che sta tra noi e ci unisce in
un soffio al vuoto d’ogni nostro moto se ancora esisto è per dirti
per favore continua a stupirti per dirti bada che amore non fa rima
con cuore ma con il rombo del dolore con i muscoli strappati che
carezzi a sera con l’unica cosa vera sangue versato che fa primavera

) divaricami le gambe e staccale dal tronco smonta le ginocchia
svuotale di liquidi e parole asciugale al fuoco lento del dubbio
affonda l’accetta alle natiche con un colpo secco e netto dividimi
fammi a pezzi divorami)

se ancora esisto è per dirti di non credere una sola parola di affilare
lo sguardo come lama puntata alla gola di continuare a credere che
anche il tacchino vola anche a costo di restare sola anche a costo di
essere tu a dire l’ultima parola se ancora esisto è per l’acrobazia
che mai non sazia per quest’ultima carezza un attimo prima del
respiro affannato che mi spezza è per leccarti le mani con dolcezza
per bere il tuo sale asciugarti il male è per amore o per quel che vale

) tagliami le orecchie con cura e ricucile ai lati delle labbra e le
palpebre i polpastrelli applicali alla lingua con spilli e virgole e
punti là dove batte là dove il dente duole e pulsa in grumi di dignità
il ritmo del dolore l’accento della libertà)

ho bisogno di dimenticare il futuro di immaginare il passato bisogno
di fiato caldo sul collo di minacce di ricatti di violenza di una lenza
avvelenata bisogno di un’unica durata liscia come uno specchio come
il ghiaccio che il filo dei pattini fende come fosse il taglio d’una storia
comune un percorso un morso di vita che stride di lame e uccide io
ho bisogno di pelle e d’olfatto ma tu guardami senza toccarmi e ora
rubami la vita con destrezza amor mio e poi spegnimi con dolcezza

Piccola cucina cannibale (5’ 58”)
(Testi di Lello Voce, musica di Paolo Fresu e Frank Nemola)
Lello Voce – spoken word
Paolo Fresu - tromba
Frank Nemola – elettronica
Registrato e mixato a Bologna – LittleBird Street Studios – 2008

Oltre a questa nuova (ed ultima) anticipazione musicale, a questo link potete trovare uno dei video di Giacomo Verde e Robert Rebotti dedicati ad alcune mie poesie, quello sul Lai lento

L’esercizio della lingua Le Lettere, Firenze, 2008 €. 28,00

Puoi acquistarlo on line con lo sconto del 15% cliccando qui

Piccola cucina cannibale
(testi Lello Voce, musica Paolo Fresu e Frank Nemola)
Copyleft
IMG/mp3/Voce_Fresu_-_Piccola_cucina_cannibale.mp3

17 commenti a questo articolo

Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-20 03:51:45|

Caro Lello Voce,

non c’era niente di denigratorio in quello che scrivevo, e non mi pare di avere aperto la bocca per dire il niente (sarebbe una cosa troppo difficile)... e poi, si, tu sei un poeta ma fai delle cose che incrociano la musica, quindi, penso io, anche tu dovresti avere la tua da dire da questo punto di vista, anche se non sei un compositore... neanch’io sono un compositore e nemmeno un "esperto" di musica, ma cerco di capire le cose che mi interessano... Leggero il testo che hai inserito, con molto piacere, grazie,

andrea ponso


Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-19 15:51:26|di Alessandro Ansuini

l’ultimo commento era il mio.


Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-19 15:50:39|

eheh, hai ragione mi sa, nella mia testa la roba poetica si distingue dal rap proprio perchè si muove senza i vincoli della musicalità e della rima (come nelle canzoni rap), perlomeno, non ne è obbligata, ma questo non toglie possa esser poesia. e ahimè sono un figlio del drive in quindi quando sento una rima mi vengono in mente gli articolo 31 e non dante. però a questo punto la domanda mi sorge spontanea: allora molti testi rap possono/potrebbero considerarsi poesia? o c’è da parte del mondo poetico (me compreso) un certo snobismo verso testi che si muovono sopra un ritmo, considerati in qualche maniera, meno nobili? E’ una domanda che faccio anche a me e mi scopro pieno di pregiudizi. forse la risposta sta nel rendere quel tantino incomprensibili i testi che ci fa dire, ah, la poesia! mentre cattivo tenente di faletti nella sua chiarezza mi pare una canzonetta. mmm. (chiedo scusa per i pensieri a cielo aperto)


Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-19 15:24:33|di Lello Voce

@ Alessandro
certo questo avviene per tutto ciò che realizzo, si tratti di atmosfere più pop come Il verbo essere, o di pezzi certamente più ’sperimentali’, come la Piccola cucina. La rima poi è roba POETICA, non riesco a capire perchè, al giorno d’oggidì, se usi rime interne, assonanze, sonorità ’chiasmatiche’, viene in mente il rap e non quel brav’uomo di Francesco Petrarca. Non sono polemico, Ale, credimi, sono realmente stupefatto. Come se la poesia fosse solo la sua storia ’modernista’ da Baudelaire in avanti, e niente altro. Arnaut, io (come quell’altro brav’uomo che mi fu maestro, Haroldo de Campos e da cui ho evidentemente apppreso poco) lo ritengo un punto di partenza migliore. E lì di rime, assonanze, coblas capfinidas ce n’è fin che vuoi.

@ponso. scusa ma non capisco: io che c’entro con dei compositori contemporanei? Io faccio il poeta, non il compositore. Sì, Ponso, mi capita di conoscere le persone di cui parli, con Cage, a causa di un irripetibile colpo di culo, ho anche mangiato un risotto. E allora? Che c’entra? E’ proprio vero che noi insegnanti, per vizio professionale, siamo indotti a parlare anche se non abbiamo niente da dire. (e comunque, visto che hai curiosità musicali perchè non provi a dare un’occhio al saggio di La Via, che così trovi tutte le tue risposte? Detto questo poi sei libero di ritenere ciò che faccio di scarso livello, ma ti prego non confrontare ciliege come Feldman o Cage con zucchine par mio. Abbi pazienza, va’)


Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-19 14:53:26|di fabiandirosa

Ehi andrea, ‘prof’ l’ho sempre usato con rispetto, se lo sei è tanto di guadagnato per tutti, se non vuoi dichiararlo è una tua volontà, non un mio pregiudizio: figurati, lo sono stato anch’io, magari in materie scientifiche… se invece non sei prof va bene lo stesso.
Quindi forse a presumere sei più bravo tu riguardo alla difesa cultura pop di cui sono stato qui foriero. Inoltre come vedi parlo in prima persona – che frequento per la prima volta questo bel portale - e non occorre sicuramente il pluralia maiestatis, o humilitatis, fai un po’ tu!

Bene quando spieghi: (pregiudizio) è quello che pretende di non fare i conti con la cultura nel suo insieme e che, con l’idea di rompere le barrire tra alto e basso si assesta sul basso e tutto il resto: te ne sono debitore 8-D

@Lello: rimango con la curiosità di chi sono i tuoi maggiori in fatto di poesia e corpo e musica, scusami probabile l’avrai già scritto in trascorse occasioni. La video poesia in collaborazione con Giacomo Verde merita secondo me la maggiore diffusione possibile su web e non solo

F.


Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-19 14:37:13|di giusto misiano

Andrea quel che scrivi mi piace ora dobbiamo trovare insieme a tutti i poeti un modo organizzativo per farlo funzionare. Ciao g.m.


Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-19 13:22:42|

il pregiudizio di cui parlo è quello di chi chiede se "andrea ponso" deve essere chiamato con il suo nome da "prof."!!! è quello che pretende di non fare i conti con la cultura nel suo insieme e che, con l’idea di rompere le barrire tra alto e basso si assesta sul basso ricapitolando al contrario il pregiudizio stesso... è quello di chi intende dividere la vita di tutti i giorni dal tanto deprecato "intellettualismo", quando invece occorrerebbe, secondo me, cercare di riunire intellettualismo/cultura e vita, ognuno con il bagaglio che si ritrova, cercando di forzare davvero le barriere e le chiusure, e non difendendosi in una presunta (e presuntuosa) "cultura pop" o "postmoderna" o come la volete chiamare...

andrea ponso


Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-19 10:47:40|di fabiandirosa

A proposito di scoprire implicazioni inedite e poco indagate in queste discussioni_commento, mi piacerebbe chiedere a Lello Voce se conosceva Ashbery, Feldman, Wolpe e Carter – spero di averli scritti bene – e se si, hanno in qualche modo influito alla stesura del multimedia in oggetto?
Di certo questi signori fra loro si conoscevano, googlando scopro che c’era anche John Cage…

Fa sempre piacere, credo, sentire avvicinare la propria arte a quella di grandi nomi, detentori di importanti premi letterari, in questo ho una sana invidia dal “basso” ma, chiederei a andrea ponso, forse dovrei precedere il Suo nome da ‘prof.’, di argomentare il pregiudizio impopolare di cui accenna, sono interessato davvero

In Piccola Cucina Cannibale non parlerei di sperimentazione, anche da come ne è stata descritta la genesi, certo avvicinare le sue sonorità vocali_musicali agli Africa Unite sembra meno lusinghiero di Nono e di Berio, anche qualora Voce non abbia mai ascoltato musicisti in odor di Giamaica

F.


Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-19 10:41:10|di giusto misiano

ed allora se volete prendere spunto perché non parlare di pane e pasta dei rincari e non di uno scrittore che sogna é fa sognare "Smettetela,dunque,con la venerazione per i centenari,con il culto per le edizioni postume .Articoli per i vivi! Pane per i vivi! Carta per i vivi! "Wladimir Majakovskji da Poesia e Rivoluzione


Piccola Cucina Cannibale - Lello Voce & Paolo Fresu
2008-09-19 09:04:45|

Qui nessuno vuole criticare il fatto che Voce sia o meno un poeta o se quello che produce funzioni o meno... si tratta di prendere spunto da questo materiale per poter parlare anche di altro, in maniera più ampia, trovando implicazioni inedite o poco indagate...
Allora, dico che mi sembrano più "precise" e dal punto di vista della ricerca musica/parola alcuni esperimenti come quelli di Nono o di Berio, oppure quelli di alcuni compositori americani che hanno lavorato con Ashbery, penso a Morton Feldman e al concetto di musica aleatoria (molto vicino alla parola poetica di Ashbery), oppure a Stephan Wolpe o Elliott Carter... mi direte che non è roba "popolare", ma io credo che sia impopolare proprio questo pregiudizio "dal basso"... questo tipo di musica, come di poesia, può essere tranquillamente "sperimentato" e sentito anche da chi non è abituato... ho più volte provato l’esperimento con gli studenti, dando loro alcune delucidazioni generali, è la cosa ha funzionato e interessato molto, e siamo poi finiti a parlare del post rock, dei Sonic Youth, dei Nirvana ecc. tanto per farmi capire,

andrea ponso


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