Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce

Redatta da:

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Piccola madre

di Lello Voce

Articolo postato sabato 7 maggio 2011

Piccola madre

No necessito amar, tengo verguenza…
(Lhasa de Sela)
La vita è la ferita che ho tra le gambe
(Maria Valente)

Sono nato da una madre ch’era più giovane di me
sono nato e non me ne sono accorto padre da sùbito
di chi mi generava io partorito ch’ero ancora muto
sono nato crudo dal vuoto di chi era un non-c’era

Sono nato senza futuro quando ancora tutti
sognavano un futuro quando i frutti acerbi
s’immaginavano maturi e invece erano solo
sassi duri colpi in canna ali senza più volo

Cullami piccola madre cavami gli occhi e il cuore
abbandonami piccola madre così potrai cullare
tutto ciò che non c’è che non c’è mai stato così
la cenere sarà cenere il sangue sarà sangue

Sono nato da un padre storpio e cieco figlio
d’un figlio d’un figlio e miglio dopo miglio
oasi senza deserto né sabbia pietra di rabbia
sono nato arso perso frantume e asperso

Sono nato senza passato quando il mondo
era il passato un sogno baroccato un segno
taroccato era il sale da spargere sul male
era la ferita slabbrata che sussurrava anch‘io

Cullami piccola madre cavami gli occhi e il cuore
abbandonami piccola madre così potrai cullare
tutto ciò che non c’è che non c’è mai stato così
la cenere sarà cenere il sangue sarà sangue

Sono rosa rossa nata da spineto sono il veto
sono lo scabro d’ogni carezza l’attrito scaltrito
frombola lesta che schiocca vita che rintocca
campana sorda luce cieca residuo e morte

Sono la lama che non si può affilare il mare
che non si può nuotare sono la parola che mi
scrive la fine che mi vive il fegato cremato
pelle di stelle favelle fuoco e polvere ribelle

Presto on line anche la voce (le voci) e la musica... Stay tuned...

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