Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Al contrario di Marco Merlin sono "proprio sicuro" che sia nostro compito diffondere la poesia (egli invece ne dubita nell’ultimo editoriale di Atelier).
La poesia è un linguaggio e come tale esiste solo se viene diffuso, vive vegeta e prospera nella sua diffusione. Il problema è che si tratta di un linguaggio con le sue regole: per praticarlo correttamente e con gusto, è necessario conoscerlo.
Sarebbe meglio, quindi, iniziare ad apprenderlo sin da piccoli, come le lingue straniere, possibilmente da chi le ha interiorizzate, da chi ne ha fatto una seconda lingua madre, ovvero dai poeti stessi. Di questo sono fermamente convinto e per questo, dopo anni che organizzo manifestazioni di poesia con l’associazione Nie Wiem e insisto per pubblicare anche poesie nella rivista che dirigo, Argo, ho pensato che fosse giunto il tempo di portare la poesia nelle scuole.
Da questa convinzione è nato il progetto Poesia di classe , un ciclo di laboratori negli istituti superiori delle Marche, approvato dalla Regione fra i progetti a sostegno dell’autonomia scolastica dell’a.s. 2007/08. I laboratori di poesia nelle scuole non sono certo una novità: da anni se ne organizzano e i Maestri marchigiani non si sono certo risparmiati, da Gianni D’Elia a Francesco Scarabicchi a Umberto Piersanti. Dov’è allora la novità di Poesia di classe? Essa risiede nella volontà di lasciare spazio ai giovani e creare un’esperienza collettiva, come in parte aveva tentato di fare Franco Scataglini con Residenza, superando i tradizionali orticelli marchigiani.
E’ ovvio che il progetto non si basa sull’ideologia del "giovane a tutti i costi": è stato possibile progettare e vedere approvato dalla Regione Poesia di classe, perché una strana congiuntura ha fatto sì che da nord a sud nelle Marche siano emersi ultimamente molti validi giovani poeti, innanzitutto validi quindi prima ancora che giovani, da Franca Mancinelli (pubblicata anche qui) di Fano a Barbara Coacci (anche lei presente su absolute) di Ancona a Renata Morresi (sempre qui) di Macerata a Massimo Gezzi di Sant’Elpidio a mare, per tacere degli altri coinvolti nel progetto, fra cui Luigi Socci, divenuto ormai una vera e propria autorità.
Altra novità di Poesia di classe, rispetto ai tradizionali laboratori di poesia, è che i poeti conduttori, oltre a presentare versi di classici del Novecento e propri versi, proporranno agli studenti la modalità ludica del Poetry Slam per avvicinarsi alla poesia. La poesia è un linguaggio e ogni linguaggio viaggia attraverso dei canali: il Poetry Slam è uno di questi, né più né meno. Lungi da me glorificarlo (anzi, assieme ad altri che lo hanno amato, ne constato la crisi), ma sarebbe insensato negarne il valore propedeutico, perciò grande onore a Lello Voce per averlo introdotto e promosso così bene in Italia e a Luigi Socci per averlo portato nelle Marche, all’inizio, fra l’altro, proprio in tandem con Voce.
Chiudo ricordando un’esperienza personale. Così come un altro progetto da me ideato e curato, La parola che cura - Laboratori di scrittura in contesti di disagio, anche Poesia di classe nasce dal desiderio di mettere in comune un’esperienza per me fondamentale: quando ero uno studente delle medie, ho avuto la fortuna di conoscere la poesia per bocca di una persona che alla poesia dedicava gran parte delle sue giornate, leggendola, interpretandola e scrivendola.
Questa persona era la mia professoressa di Italiano delle scuole medie, Maria Grazia Maiorino, che per mia fortuna, oltre ad essere una delle migliori poetesse marchigiane viventi, è stata anche una vera Maestra, severa, esigente, rigorosa, ma anche propositiva e sempre disponibile.
Speriamo che i poeti coinvolti in Poesia di classe siano capaci di fare altrettanto. Mi auguro, infine, che questo rappresenti un progetto pilota, affinché la poesia, più che contagiare, si lasci contagiare dalle nuove generazioni, in tutta Italia.
4 commenti a questo articolo
Poesia di classe - Laboratori di poesia nelle scuole
2008-02-08 08:58:01|di Martino
Tuttavia agli studenti verrà anche offerta la possibilità di scrivere, in chiave sperimentale, come è giusto che avvenga in laboratori di poesia che avranno la loro conclusione naturale in un Poetry Slam.
Mah... Non si vede proprio perché scrivere "in chiave sperimentale" (che non vuol dire niente) dovrebbe essere più o meno "giusto" per degli allievi che vengono avvicinati alla poesia, quindi senza aver ancora sviluppato una adeguata coscienza delle scelte formali.
Detta così sembra un po’ l’ora di religione che è naturalmente sempre (com’è giusto che avvenga) cattolica.
Poesia di classe - Laboratori di poesia nelle scuole
2008-02-07 15:48:53|di Valerio
Il progetto si snoda in tre incontri, nel corso dei quali gli studenti avranno la possibilità, in primo luogo, di ascoltare poesie lette e commentate dai poeti che conducono i laboratori, poesie proprie e di autori del 900 (i più trascurati a scuola) che hanno rappresentato dei modelli per il conduttore stesso del laboratorio, perché il grande problema della poesia in Italia è che moltissimi scrivono ma pochissimi ascoltano e leggono. Tuttavia agli studenti verrà anche offerta la possibilità di scrivere, in chiave sperimentale, come è giusto che avvenga in laboratori di poesia che avranno la loro conclusione naturale in un Poetry Slam.
Poesia di classe - Laboratori di poesia nelle scuole
2008-02-06 00:59:31|di tonino
ma...il progetto in sostanza come si snoda...o meglio come è articolato?
solo ascolto...o anche pratica?
grazie
tantomisai
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Poesia di classe - Laboratori di poesia nelle scuole
2008-02-09 15:21:57|di Valerio
Hai ragione Martino, avrei dovuto specificare: "in chiave sperimentale" non nel senso formalistico novecentesco né pasoliniano, ma nel senso che la scrittura a cui verranno guidati sarà un esperimento. Nessuna catechesi formalista, dunque, ci mancherebbe. Del resto, se guardi i nomi dei poeti coinvolti, ti renderai conto da solo che non tutti sono devoti dello sperimentalismo (v. Gezzi e Mancinelli).
Nie Wiem