Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Porfiria nel cubo di vetro
(questo libro si autodistruggerà tra 49 poesie)
edizioni Il Filo, 2007
La discesa nel cubo
Rifugio
Esibizione
Rifiuto
Desiderio
Autocannibalismo estasi da godimento autistico.
Porfiria è nata a 14 anni. Si è estinta in 11. Allora prese pasta di
vetro, una cannuccia e vi soffiò dentro. Creò un nuovo Utero.
Per ripartorirsi. Da sé.
Privilegiata Residenza il cubo vitrigno. Vivere, ma a distanza di
sicurezza. Tutto deraglia, fuori. Intollerabile.
Il tempo è un’onda piatta, Dentro. Cubo stregato.
Porfiria ha trafugato sabotato maldestra il Sacro Orologio!
Corpi estranei in giostra meccanica intorno alla trasparenza.
Leggi fiscali reggono l’equilibrio del Regno. introduzione fu-
gace, compulsava consumazione insipida, espulsione imme-
diata. senza traccia. Eliminazione completata.
Alta esposizione nel cubo. la pantomima dei supplici gravita
implora la rottura dei ceppi.
Ma l’Altro non esiste è troppo o quasi nulla mai abbastanza.
Carestia.
Puoi essere, tu Altro, Tutto per Sempre Infinitamente? Potete
voi, persone satellitari di passaggio, appagare Quel desiderio
insaziabile costantemente frustrato?
…Siete solo volti e nomi in rotazione, proiezioni, indistinti 0vali
zeri, miseri specchi riflessi dell’Una negata. Stonate riprodu-
zioni, goffi sostituti, disgustosi integratori.
Niente l’Una?
Consunzione.
Sto meglio compressa nel vuoto pneumatico. Del Cubo. Pal-
coscenico di un corpo sceso
a farsi Mancanza Perdita Assenza Sottrazione per l’anima in-
valida sorda e muta.
Assistete assistete, satelliti integratori zappette insufficienti
passaggio nomi cognomi 0vali zeri in rotazione indistinta
0 0 0 0000000000000000000000000000000000000000000!
Impotenti implorate, nulla può incrinarmi le pareti, caro Utero
vitreo sospeso! L’ho fatto l’ho fatto! IO!
L’Una era entrata furtiva, ammaliatrice, insuperabile veleno
inoculato nel sangue. Scappata sgusciando. Rubato l’Antidoto.
Porfiria saccheggiata defraudata contaminata Tradimento!
L’Utero ha tradito. Di nuovo.
Annusa Porfiria annusa il profumo rimasto nella pelliccia af
flosciata ingozzati le narici del contenuto latitante.
Lecca Porfiria lecca lecca veleno schizzato sulle pareti imbrattate.
Satelliti satelliti rotazione passaggio zeri svelti proiezioni 0vali
giostra disgusto miseri compensatori espelli espelli
Basta!!
Procedura d’eliminazione. Esecuzione. Plotone schierato.
Il Cubo getta la maschera e svela l’identità: Incubatrice di morte.
E’ di scena la metamorfosi inversa perversa. Dalla pienezza
dell’Essere all’aridità del non più.
Corpo ostaggio dell’anima-stomaco perforato.
Consunzione. L’Una è andata. Perduta. Sottrazione elimina-
zione plotone schierato.
Porfiria Kamikaze
Sperimenta l’estrema perdita. L’ultima possibile
Detonatore innescato.
Spiega i braccini s’alza in volo Porfiria frullate ossa frullate
frullate sbattete sulle facce sbattete e sbattete 4 per 4volte in
quadrato sbattete frullate ossa ancora 4per4volte ancora! frul-
late…
Applausi
applausi
applausi
si smorzano nelle orecchie.
Ballata del cigno impiccato. Terminata.
Metamorfosi compiuta, implode il cubo.
Esito necessario.
La farfalla è uccisa dalla stessa luce che l’attrae.
*
Sotto tegole incerte topi folleggiano e
lungo la grondaia grigie scorribande di pensieri.
Mentre rosicchio l’anima sparsa
ne guardo i trucioli vorticare.
Inscatolata nella stanza alle 9 della sera:
mi smembro nell’aria medicinosa lancio fendenti di gambe e
braccia
per sbocciare dal cartonato.
per disperdere brani di corpo nello spazio.
Scagliarmi nella rarefazione.
rarefatta.
Stanza scatola?
Corpo scatola?
Vedere in nudi piedi
l’irreversibile insostenibilità della gravità.
Quando la Legge è uguale per tutti.
*
Raccontami una storia!
a – L’Aria?
b – Ingiallita
a – Il Tempo?
b – Dimezzato
a – Le casette?
b – Sgretolate.
a – Come i castelli di sabbia colata delle estati appannate? b
- Sì
a – Gli Alberi
b – Sciolti.
a – Come grappoli di ghiaccio bersagliati dal sole? b – Sì
a – E la Luna? Anche la Luna ? b – Lei si è impiccata sul mare
E io?
Ed io rido
affacciata alla finestra sul nulla
col mio rigagnolo di vomito scolpito sul mento
e scrivo a Babbo Natale d’impacchettarmi un’anima di prima
scelta e telefono al caro vecchio Freud perché mi risolva.
e poi?
e poi le stelle hanno pianto.
Allora ho raccolto quelle liquide perle espulse dal vuoto
cosmico e le ho protette sotto il mio cuscino ma
( ATTENTA! RICORDI LE LACRIME NELLA PIOGGIA?)
Al Risveglio non c’erano più.
b – Al Risveglio?
a – solo l’urlo del telefono b – Al Risveglio?
a – solo occhi prosciugati che artigliavano il cielo
b – Al Risveglio?
a – muschio e foglie marce e statue mutilate annerite ed un
sole sommerso,
un balcone desolato un muro flagellato un cancello
arrugginito una gallina inaridita un pavone
impazzito
rottami d’antica felicità
*
A.A.A.
Grembo cercasi.
L’ho inciso con chiodi su petali stanotte.
C’è stata una volta l’Espulsione
E po il tuo membro che mi ha assolta,
ora aspirami nel tuo grembo maschile.
dalle grate del tuo animo viziato
porgi solo polpastrelli insanguinati.
M’infiltrerò. E tesserò un mosaico di muffa
Aspirami
Oggi ti ho visto al parco. svanito tra il polline.
Eri decapitato dal sole. il tuo collo disabitato sgirgava fiotti di luce
Ho baciato l’invisibile
Oggi ho il tramonto nell’esofago
Recidilo. Masturbalo.
Oggi vomiterò Luce
*
Te ne sei accorta?
Sono così lontani tutti…
quasi piacevole ripercorrerli
Tutti entrati tutti usciti
Tutti carnefici tutti feriti
Tutti cercati tutti schivati
Tutti arruolati tutti ammutinati
Tutti commedianti tutti spettatori.
(Pagliacci domatori.)
Tutte troie tutte noie.
Vecchie gioie.
Quanto buio.
Nessuno.
-sì, però è stato anche bello…
Guardali, non t’appartengono più
lasciati dormire e vieni fra le mie foglie
-Sì ma forse…se volessi…
Ho capito: hai paura della malinconia.
Lo so.
E’ difficile separarsi anche dai propri escrementi.
-Sì! forse potrei ancora!
Non questa volta. magari la prossima.
Tornerai e avrai pelle di leucite
e cuore d’eliodoro,
immune alla bava d’aspide
Tutto è stato.
adesso smettiamola di danzare, lasciati dormire
C’è tutta la morte per dormire.
nota.
Désirée Bussola Zappavigna
ha 24 anni ed è veronese. Reduce da 11 anni di grave anoressia e svariati ricoveri, si è laureata all’Università di Verona in Scienze dei Beni Culturali e attualmente scrive per un quotidiano e rivista di arte contemporanea.
Porfiria nel cubo di vetro Edizioni Il Filo, sett 2007, è la sua prima raccolta poetica.
l’immagine è di
CRISTINA MIRANDOLA
Nata a Bologna nel 1974, vive a Formigine (MO).
Mostre personali:
2000 - Ghelfi - Mirandola, Galleria Punto Arte, Modena
2001 - Bastai - Mirandola, l’enigma femminile delle emozioni, Galleria Punto Arte, Modena
Mostre collettive:
1997 - Ante d’artista, Centro storico, Carpi (MO)
1998 - L’incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Gabinetto delle stampe antiche e moderne, Bagnacavallo (RA)
Premio d’Incisione Giorgio Morandi, Museo Morandi, Bologna
Quotidiana - Mundus, Galleria Civica Cavour, Padova
1999 - IV Biennale Nazionale d’Incisione, Nuove Terme, Acqui Terme (AL)
Opere di Luce, via Carteria, Modena
2000 - Fine Anno 2000, Galleria Il Bisonte, Firenze
Arti Visive 3 - L’occhio in ascolto, Palazzo Ducale, Genova
ArteinContemporanea, Galleria San Salvatore e installazione in via Carteria, Modena
"Porfiria nel cubo di vetro" di Désirée Bussola Zappavigna
2010-07-23 18:48:32|di Erinni
Mi piace, rispecchia la persona. Ma stupisce la ricchezza interiore. Desireee vomitala una volta per tutte e fai uscire la farfalla poi guarda il librarsi del suo volo: La Vita
Erinni