Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce

Redatta da:

Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.

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Primo Slam Poetry Padovano

Nell’ambito di LibereLibrerieFestival - Primo piccolo festival letterario di Padova

Articolo postato martedì 29 maggio 2007
da nuvoleonline

Giovedì 31 Maggio 2007 ore 21.00

Conduce Lello Voce.
A cura di Anna Garbo e Michele De Benedetta.

Partecipano:

Enrico lucchese
Roberto Cesaro
Silvia Salvagnini
Giacomo Sandron
Stefano Caldiron
Nicol Ragone
Ivan Giussani

Presso CopyRiotCafè, Via Marzolo 15/A, Padova

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La locandina dell’iniziativa

Per info e contatti (e ultime iscrizioni per partecipare al Poetry Slam):
Libreria Kaosmosi, Riviera San Benedetto 108, kaosmosi@interno4.com
CopyRiot Cafè, Via Marzolo 15/A, copyriotcafe@globalproject.info

Portfolio

La locandina dell'iniziativa

6 commenti a questo articolo

alcune impressioni sullo Slam Padovano
2007-06-04 02:03:42|di Roby Cesaro

io vorrei spiegare per bene tutto quello che penso di questo primo poetry slam a cui ho assistito, proprio tutto quello che mi gira per la testa in questi giorni, ma siccome sarebbero troppe cose e difficili da esprimere, mi limito a queste poche considerazioni.

mi è piaciuto molto l’intento generale di proporre la poesia in questo modo innovativo, coinvolgendo il pubblico nell’evento e rovesciando così i parametri delle letture tradizionali, e ho trovato ottimo il modo in cui tale intento è stato realizzato dall’mc Voce e compagnia organizzante.

poi, senza dire qualcosa per ogni singolo poeta, che anche qui non la finirei più, ci tengo soltanto a precisare che, differentemente da come appare dal commento postato dal vincitore, IO NON HO CONTESTATO LA GIURIA SOLTANTO QUANDO HA DATO VOTI BASSI A ME!, ma fin dall’inizio, fin dalla primissima lettura di Enrico Lucchese, e anche fino all’ultima, perché non ne ho proprio condiviso i criteri di giudizio (salvo qualche rara eccezione), e ovviamente mi sono permesso di insultare allegramente i giurati perché il contesto lo permetteva, date le ripetute esortazioni dell’mc ad esprimere ad alta voce i propri pensieri.

sul tipo di poesia e di lettura che invece avrei voluto veder premiate, rimando il discorso a luogo e data da destinarsi, o magari, speriamo: alla pratica del prossimo slam!


Primo Slam Poetry Padovano
2007-06-04 00:36:37|di Christian Sinicco

Bene, mi sa che martedì Sandron dovrà offrir da bere a Portogruaro:-)


Primo Slam Poetry Padovano
2007-06-02 15:01:38|di giacomo

È un bel posto il copyriot cafè. Padova, via Marzolo. A percorrerla, la via, entro in una realtà urbana a cui non sono abituato: diverse sedi universitarie una appresso all’altra, una mensa completamente tappezzata di volantini, scritte che inneggiano alla resistenza, ad assalti culturali contro quello scempio che stanno perpetrando in questa città, quel muro che stanno costruendo. Un bel cumulo di sacchi di immondizia vicino a dei cassonetti, in alcuni cortili mobili sgangherati ammassati, motorini sfondati, una macchina con un finestrino frantumato, sembra di fresco, ci sono ancora i cocci lì sotto. Sulla parete di un piccolo cantiere una freccia spray indica sempre dritto e poi “free wireless zone”.

È un bel posto il copyriot cafè. Due stanzoni comunicanti affrescati con le bombolette: un grande volto di donna, corpi celesti in un cielo stellato, astronavi di varie dimensioni che sfrecciano lasciandosi dietro delle scie pastello, e poi, quasi un miracolo, dentro si fuma. In uno degli stanzoni una cassa di libri da prendere gratis, una montagna di gialli a due euro, ma poi anche titoli e autori e case editrici che vorresti trovare facilmente più spesso, senza ogni volta dover ordinare, aspettare, chissà se arriva, sentirti rispondere che no, che il fornitore non l’ha trovato, che non lo stampano più, che boh, che il computer non me lo dà, che forse quel nome te lo sei sognato, prova a passare la settimana prossima. Nell’altro stanzone, un certo numero di pc.

Questo posto, di proprietà dell’amministrazione comunale, l’hanno occupato un tre anni fa dei ragazzi padovani che mo’ ancora qua stanno. L’idea di fondo è tanto semplice quanto efficace e necessaria di questi tempi: la libera possibilità gratuita di accedere a una vasta banca dati – siamo nell’ordine dei tera byte – contenente libri, film, album musicali e, udite udite, diverse centinaia di testi universitari, tristemente noti come causa di emoraggie monetarie tra le più sterili. Grazie al cazzo, dirà qualcuno, sono anni che lo faccio nel buio della mia cameretta. Appunto, qua magari hai anche l’opportunità di farti un giro, conoscere buona gente, chiacchierare interessante, bere un po’ di vino, flirtare con le ragazze. Altra grande cosa è che tutto il quartiere è coperto da un segnale wireless per cui chiunque dotato di portatile può collegarsi gratuitamente all’Internet. Se passate di là e vedete gente che smanetta davanti a uno schermo seduta sulle panchine o sui gradini sapete perché. Persone che mettono in moto cervelli e muscoli dunque, lode e gloria imperitura quindi.

A vederlo, il posto sembra prestarsi bene per uno slam. Le sedie sono presto riempite, c’è chi rimane in piedi o seduto sui tavoli, qualcuno ascolta da fuori guardando attraverso la vetrina. È bello perché sono tutti molto giovani e per me che sto a Trieste – che se prendi un autobus a mezzogiorno di domenica sopra ci stanno solo ultrassessantacinquenni – è un vero toccasana. Lello Voce istruisce il pubblico e distribuisce lavagne e gessetti per la giuria. I poeti mercenari venuti a svendere la propria arte sono undici, prevista una prima scrematura con manche finale a tre, in palio un buono da cinquanta euro da spendere presso la libreria del prossimo festival di Radio Sherwood. Io, da quello che ho capito, dovrei essere l’unico che ha già partecipato a uno slam. Dalle prime battute cerco di scrutare il pubblico e la giuria, vedere come reagiscono. Mi viene il dubbio che venire a Padova da solo, a leggere un pezzo dedicato alla Bassa friulana e a mio nonno che si consumava il fegato in giro per private, forse non è la mossa giusta. Ma tant’è, le scelte sono state fatte, e vaffanculo.

Come sempre, purtroppo, i primi a esibirsi, a giuria ancora un po’ fredda, che non sa esattamente a cosa sta andando incontro, sono un po’ penalizzati. Miglior fortuna meriterebbe infatti Enrico Lucchese che apre la serata subito con delle belle immagini forti. Non viene premiato neanche Max Mbassadò che ci rivela tutte le sue radici hip hop. Nicol Ragone passa leggera e un po’ troppo in sordina. Arriva Silvia Salvagnini a raccontare di un amore e di un sesso a tratti nudo e crudo a tratti grande e dolce, insomma profondamente umano, ed è un bene. Poi salgo io e mi becco un bell’applauso, che ancora mi fa piacere riceverli. Stefano Caldiron ha una bella presenza e una barbetta curata. Legge delle immagini bellissime, viste come da un piccolo lucernario all’ultimo piano di un vecchio palazzo del centro, con la mano con cui tiene il microfono che ondeggia vistosamente e si piazza molto bene. Tocca poi a Giacomo Cattalini che si scopre, in quel momento, essere uno dei giurati sorteggiati. Viene per questo squalificato in tronco e da lì in poi si attacca a una bottiglia di merlot. Roberto Cesaro inveisce contro la giuria per la votazione conseguita, Michele De Benedetta legge anche non male ma con un po’ troppi momenti morti che ne spezzano il ritmo e viene punito. Anna Garbo ghiaccia tutti con un pezzo breve, fulmineo, che il pubblico non ha tempo di percepire, forse una carta da giocarsi meglio. Chiude Ivan Giussani che fa un po’ quello che non sa bene cosa fare. Gioca molto con il pubblico e viene premiato arrivando provvisoriamente terzo.

A furor di popolo in finale si va in quattro. Silvia Salvagnini si ripete in meglio ma non raccoglie quanto meritato, lo stesso per Stefano Caldiron. Io faccio il mio. Ivan Giussani esibisce un mirabile pezzo che getta luce sulle dinamiche sentimentali maschili e guadagna posizioni.
Non è finita. Pari merito. Cinquanta virgola quaranta tutti e due. Io e Ivan. Spareggio secco. Una botta e via. Leggo prima io. Legge Ivan. Come attacca tra me e me penso cazzo questo mi fotte. Purtroppo per lui, finisce un po’ troppo in calando e non gli basta per raggiungermi. I libri saranno per me. Così ho un buon motivo per tornare.


Primo Slam Poetry Padovano
2007-06-01 20:12:06|di Lello Voce

sANDRON cAMPION!


Primo Slam Poetry Padovano
2007-06-01 17:24:55|

chi vinse?


Primo Slam Poetry Padovano
2007-05-29 17:48:17|di Christian Sinicco

super sandron! sandron campion!


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