Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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QUADERNI APERTI di Alessandro Broggi

Articolo postato giovedì 8 giugno 2006
da Adriano Padua

Alessandro Broggi è nato a Varese nel 1973. Raccolte di poesia: Apprendistato (Eos Edizioni, 2000), Inezie (LietoColle, 2002; pref. Giampiero Neri, disegni di M. Morandini); lavori in prosa: Quaderni aperti (parzialmente in forma di e-book per Biagio Cepollaro E-Dizioni, 2005). Con C. Dentali ha curato l’Agenda Poetica di LietoColle (ed. 2003; con una nota di M. Cucchi). È anche apparso nei volumi Verso i bit. Poesia e computer (cur. V. Della Mea e G. D’Andrea, LietoColle, 2005) e Il presente della poesia italiana (cur. C. Dentali e S. Salvi, LietoColle, 2005). Poesie, prose, saggi, interventi o recensioni di suoi lavori si sono succeduti, tra le altre, su «Almanacco del Ramo d’Oro», «Bloc Notes», «Hebenon», «Il Segnale», «La Clessidra», «La Mosca di Milano», «Nuova Antologia», «Poesia», «Sud», «Testuale»; sulla testata on-line «Poesia da fare», sui siti «Dissidenze», «Liberinversi», «Microcritica», «Nabanassar», «Nazione indiana» e sulla lettera telematica «Bina». Dal 2004 dirige la rivista monografica on-line di poesia e pratica culturale «L’Ulisse». Aderisce infine al progetto Ákusma. Forme della poesia contemporanea. Laureato in Filosofia con una tesi su Harald Weinrich, è ora giornalista redattore di «Condé Nast Traveller», dove si occupa di musei e gallerie d’arte del mondo. Altri suoi interessi sono la musica contemporanea, la sound art e le arti visive del presente.

Da “Quaderni aperti”

Fascicolo 2

IL MEGLIO

I

Capita questo. Milena non sembra un’ospite; soprattutto questo mi colpisce, un senso comune, pensavo, mi sentirò tra amici. Non se ne può fare a meno. Penso, vede ciò che succede. Una festa giunge a compimento.

II

Si è parlato un momento (lei, come un accorgimento, si toglie il cappello attillato) (i riccioli suasivi), non siamo più votati alla sublime freddezza, non è vero? Me lo chiedo io stesso; penso, io e Milena.

QUALCHE NOTIZIA

I

Continua; indiscriminato, idem. E fa un bene! Lei aveva detto: “Proprio”.

II

Riferisca che l’amore ecc. ora è noto. Milena. Sento la porta schiudersi. Altra conseguenza: ssst. Ssst.

III

Sapendo come vivere. Le luci si abbassano in casa, notte. A torto o a ragione. Comunque, come viene.

Da Fascicolo 4

PARTI NOTE

I.

Prima si sfila le scarpe, per essere scalza. Pone una domanda; e riceve una risposta. Tanto uscire quanto restare a casa sono diventate questioni private. La cosa è molto più intima che personale. I suoi valori sono volenterose reazioni a quelli di lui, questa presa di coscienza le compete.

II.

Lui ha detto. Le cose che facciamo. L’ha sorpresa; prima si sfila le scarpe, per rendersi disponibile. Tenere testa alla gioia, ritiene di saperlo, l’identità di ognuno cambia quando ciò che hai davanti è diretto e trasparente.

III.

Il suo futuro? Non ci vuole molto perché lo raggiunga. Buono a tutto. Ritiene di saperlo. Ciò che sembra ordinario non è lungi dall’essere familiare. Pone una domanda, e riceve una risposta. Le cose che facciamo, la sua vita di donna.

Da Fascicolo 5

UN ERRORE

È con un amico, per renderlo felice. È domani. “Fuori ho la macchina, possiamo fare un giro in campagna” ( detto da lei). Il corpo maschile, la voce maschile. La voce femminile; il momento della giovinezza. Sapete di cosa avete bisogno? Avete scelto la compagna della vostra vita? Devo rispettare me stessa ora, ora che questo è stato fatto non dovrà più essere fatto un’altra volta. “Tu sei speciale, si vede subito” (sempre lei). La vita è bella è un luogo comune. Voglio vedere qualche risultato (lei). “Credo nella felicità. Vuoi che te lo ripeta ancora? Credo nella felicità” (lui, dice). Da cinque minuti c’è lei. Forse cambierà qualcosa... non so cosa fare. È come dappertutto. Bisogna lavorare... Bisogna amare... Vuole, in ogni caso. Si adatta in fretta a diverse situazioni, deve solo vedere come si fa. Smettila di eccitarmi. “Perché non vieni a vivere da me?” (lei). “Che domande. La mia risposta è scontata”. Diciamo che faremo questo o quello, ed è vero. Rimaniamo sbalorditi perché va tutto al contrario di com’era previsto. Nessun commento. Rapporti sporadici. L’aveva quasi intuito. Non gli fa più nessun effetto.

*

I testi sono stati gentilmente concessi dall’autore su mia richiesta. Sono inediti, tranne il fascicolo 2, pubblicato nell’e-book "Quaderni aperti" per Biagio Cepollaro e-dizioni. L’immagine è di Sam Samore.
A.P.

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