Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Roberta Dapunt è nata nel 1970 in Val Badia, dove vive. Ha pubblicato le raccolte di poesia OscuraMente (1993), la carezzata mela (1999). Ha realizzato assieme al Maestro Paolo Vergari una registrazione su CD (2001), intitolata del perdono - poesia e musica per pianoforte. Nel 2008 è uscita la raccolta di poesie la terra più del paradiso (Einaudi). Sue opere poetiche si trovano in varie riviste letterarie, tra le quali: "Arunda", "Tras", "Ladinia", "Entschluss", "Filadressa", "Sturzflüge" e i "Quaderni" del Fondo Moravia. Scrive in italiano e ladino.
Te chësc lüch, a pascentada resta nosc dagnì.
Mostra inant cun lecaćiadin, n vare indolater
rovarunse inće nos pro florì,
döta tera nes fajarà curtina y spizorada nöia.
Jënt ladina, tan pice inom
rodosa i ödli y ćiara lunć,
mënder tlap inće nos adinfit söl monn.
(In questo maso, a pasturare rimane il nostro avvenire. / Mostra a dito innanzi, un passo dopo l’altro / giungeremo anche noi a fioritura, / la terra tutta ci farà cortina e gettata nuova. / Gente ladina, così piccolo il nome / volge gli occhi e guarda lontano, / gregge minore anche noi in affittanza sul mondo.)
*
inverno
Arrivo a lumi spenti e quindi al buio di ogni sera
me ne entro nel silenzio.
Il messale che conosco è un ricovero di vacche,
una greppia da riempire, il suono umile del fieno
in bocca a chi sa ruminare.
Ho le mani profumate dei cafoni, me le tengo
e spargo paglia come il sangue per un ideale.
Il mio cervello è fine e separato
come gli occhi tondi delle bestie
che non vedono lontano.
Piove umido il cielo in una stalla,
piovono pure i pensieri e le voglie insoddisfatte.
Poi finiscono e chiudo l’uscio e me ne vado
e lascio il buio e un altro giorno a terminare.
*
la canzone di Herta
I piedi di Herta hanno il verso dell’erba zitta di novembre,
camminano separati, rivolti all’urgenza di andare e tornare.
Pestano cauti in scarpe di umile retta e il veloce passo
porta a casa il suo corpo solo e la spesa,
alla povera Helga, a un ostinato padre.
E lei sorride e il suo sorriso
non spalanca mai la bocca, stringe gli occhi
fa sentire note di una voce che di dentro tace.
Herta dai mille chilometri e un solo sentiero,
angelo contento dai pochi pensieri, non ha le ali
ma si muove senza pari, posa in terra gioia e dispacere
in misura uguale e leggero peso,
ché in paese s’affretta e non sosta se non per il pane
eppure lo fora, trapassa, lo buca e perfora,
attraversa il suo cuore
e nessuno s’accorge e nessuno la vede.
*
le intime riflessioni
V
Sappi che mentre scrivo non ho ossa né carne,
che ciò che di me rimane
è simile allo spazio buio della stalla,
e dentro smarrisco il tempo e dentro io ritrovo un posto
in cui stare. In cui meravigliarmi.
E nel buio della stalla divento domestica e lavoro.
Urna felice è la greppia colma del fieno raccolto.
Scrigno fedele di valori sempre uguali.
E poi la poesia, quanto vorrei tracciarla di più.
*
l’altra virtù
Non fare rumore, non dire niente,
riponi l’infelice strumento nel fodero, come un boia la scure.
Ci facciano eco i versi, in questa sera il caldo marzo,
la morte, anch’essa sosta a guardare
due pupille di vitello sommerse in riservato chiarore
e il corpo ancora caldo di una sicura madre.
Vince sull’abitudine l’odore del sangue.
Sconfitti, eppure eredi anche di questo,
domani tu e io ritorneremo al mite foraggio.
(testi tratti da la terra più del paradiso)
***
Alcune letture di Dapunt su Radio 3 Fahrenheit: QUI.
4 commenti a questo articolo
ROBERTA DAPUNT: mënder tlap inće nos adinfit söl monn
2009-01-05 02:56:38|di molesini
un respiro sospeso; all’abisso, di chi sa guardare cose non viste subito, consolidamenti scannerizzati, una storia dentro immane che ci arriva fluida, magnifica, Roberta
ROBERTA DAPUNT: mënder tlap inće nos adinfit söl monn
2009-01-04 16:42:38|
grazie della segnalazione, cerrai. un caro saluto,
ln
ROBERTA DAPUNT: mënder tlap inće nos adinfit söl monn
2009-01-04 15:15:37|di giacomo cerrai
alcune poesie in italiano di Roberta Dapunt qui:
http://ellisse.altervista.org/index...
un saluto a Nacci
g.cerrai
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ROBERTA DAPUNT: mënder tlap inće nos adinfit söl monn
2009-07-22 21:14:41|di dario
...come trovare "oscuramente" e "la carezzata mela" di Roberta Dapunt?...di quale casa editrice sono?
...ciao...