Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce

Redatta da:

Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.

pubblicato martedì 19 novembre 2013
Blare Out presenta: Andata e Ritorno Festival Invernale di Musica digitale e Poesia orale Galleria A plus A Centro Espositivo Sloveno (...)
pubblicato domenica 14 luglio 2013
Siamo a maggio. È primavera, la stagione del risveglio. Un perfetto scrittore progressista del XXI secolo lancia le sue sfide. La prima è che la (...)
pubblicato domenica 14 luglio 2013
Io Boris l’ho conosciuto di sfuggita, giusto il tempo di un caffè, ad una Lucca Comics & Games di qualche anno fa. Non che non lo conoscessi (...)
 
Home page > e-Zine > Raffaele Sciacoviello - Non si sevizia un nano da giardino

Raffaele Sciacoviello - Non si sevizia un nano da giardino

Articolo postato venerdì 1 gennaio 2010
da Marco Simonelli




amerai l’uomo (come te stesso).


lo amo. minuziosamente

senza interruzione di fiato.
nessun intervallo nella memoria

dei suoi fianchi di rame molato.
selvaggio e umido di gloria

mi accoglie nella conca delle cosce

e ha tra le braccia la fragranza
di un fiume pieno all’imbocco del mare-

con la stessa materia d’abbondanza
di un sacrificio sull’altare

lontano come l’algebra, come l’oriente.
lo amo. minuziosamente.




amor de lonh.


la tua bocca, che è rossa di arance,
mi riporta i silenzi di sicilia
intatti in un’olimpica vigilia
di scirocco, quando nulla si frange.

solo il mare, che voglio immaginare
da lontano, già ripara
lo spazio che lieve ci separa
a bordo di un sogno di cicale.




amore cannibale.


lo aspetto per la cena.
in tavola primizie:

filetto di balena
soufflé di liquirizia
risotto all’amarena
barolo e altre delizie.

vorrei una scena
barocca di stupore.

(ma forse lui per cena
è me che vuole).




inquietante primo amore.


bacio distratto i tuoi sms tra la folla.
poi in camera ritratto,
e attacco sogni alle pareti con la colla.

ti fermi a dormire qui stanotte?
ho comprato per te i biscotti
dei simpson da bagnare nel latte.

mhmm.. hai il telefono spento!
mi vuoi sempre rivedere?
avevi fatto un giuramento..

mio Dio, vorrei poterti possedere..




estate (alle saline di trapani).


sulle guance accaldate, la sintassi dell’aria.
una corsa in bici, poi stesi al sole
a mescolarci il fiato sui blocchi di arenaria.

la camicia bianca svela il petto disadorno
e getti in alto con la mano il sale
a dilatare la percezione del giorno.

la mia estate è un risveglio a mezzogiorno.




hai più letto montale?


sapendo che i versi d’amore fanno male
perché me li regali ancora?

‘avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale’
sottovoce mi leggevi allora.

io invece volevo solo essere devoto
come un mastino
feroce come un viaggio in moto
atroce come un nano da giardino.

portati via le tue piccole rose,
quelle nel vaso in attesa di maggio.

e smettila con quelle assurde pose:
ci vuole coraggio!




requiem per una cavia.


vago ormai per la casa in dormiveglia.
inebetito dai giri di ruota
rimpinzo di abbuffate la mia pelle vuota.

tu prepari le lasagne nella teglia
e mi credi come te: domestico
capace di festeggiare un onomastico.

sai, natura di puledro mi sorveglia
contraria all’umiltà del purgatorio.
convivere è una prova da laboratorio.




l’amore di schiena.


..e quando il delta della giugulare
scriveva in alfabeti lineari
sul fondo del tuo collo airone

i nostri corpi facevano a turno
l’appello, e nello stupore notturno
ci davamo di schiena l’amore.




libertango.


l’irrequieta tua voce mi riduce
ogni senso a spessore di foglia:
balliamo. cerco un passo in controluce
che ti tenga almeno sulla soglia.

fisarmonico il tuo incedere composto
in accordo con la bocca-girasole
osservo (ancora parli) di nascosto
l’intrecciarsi randagio delle suole.

e di questa tua milonga di parole
io m’incrosto.




post-it fucsia (d’addio a tempo indeterminato)


ora che mi hai lasciato steso sul divano
la tele è sempre accesa sulla rai.
il post-it fucsia l’ho trovato, sai?
faceva l’amore con la bolletta del metano

appesi al frigo con la calamita,
quella a forma di mucca coi pallini.
capisco che vuoi fare l’eremita
ma il tuo gatto? gli darò croccantini

per l’anima al sapore d’attesa.
faccio un corso di autodifesa.




Raffaele Sciacoviello è nato a Vercelli il 7 luglio 1977, vive a Torino dove lavora in una libreria del centro. Ha pubblicato nel 2001 la raccolta poetica "Il sorriso della diva", e nel 2007 la raccolta "Ho le rughe sul cuore", che successivamente entra a far parte dell’antologia "Il volo di Ganimedia" voluta dal Progetto Ganimedia. Di prossima pubblicazione un saggio sul rapporto tra mistica islamica e poesia sulla rivista filosofica "Convivia".

3 commenti a questo articolo

Raffaele Sciacoviello - Non si sevizia un nano da giardino
2010-01-19 16:09:36|di agata

Mio caro Lorenzo, devotamente leggo la tua poesia e "m’arricrio".
Tua Agata


Raffaele Sciacoviello - Non si sevizia un nano da giardino
2010-01-11 16:03:41|di cristina

mi piacciono le sensazioni che la tua arte provoca alla mia immaginazione...grazie per l’invito alla lettura. un bacio d’augurio e incitazione a continuare a produrre come hai fatto finora...cristina (la cugina siciliana)


Raffaele Sciacoviello - Non si sevizia un nano da giardino
2010-01-10 21:03:28|

Sempre minuziosamente profondo, sempre delicatamente eterno...
Un abbraccio emiliano!


Commenta questo articolo


moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Un messaggio, un commento?
  • (Per creare dei paragrafi indipendenti, lasciare fra loro delle righe vuote.)

Chi sei? (opzionale)