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SIMONE CATTANEO: Made in Italy

recensione

Articolo postato sabato 12 settembre 2009

Simone è scomparso giovedì scorso. Vogliamo ricordarlo con una recensione di Giovanni Tuzet apparsa nel nostro blog lo scorso anno.

***

MADE IN ITALY

di Giovanni Tuzet


Allupata, brutale, misera e breve è la vita descritta in Made in Italy, seconda raccolta di Simone Cattaneo. Il suo sguardo non è cinico: è metallico, ha una freddezza potente, forse una lacrima nascosta per un mondo che non può descrivere perché non c’è.
Sono poesie dai versi lunghi, con un linguaggio ben poco letterario e dai finali fulminanti. Un esempio per tutti.

La madre di un mio compagno delle scuole medie
mi ha bloccato in una strada del vecchio quartiere
dicendomi che suo figlio era morto.
Non si è sbilanciata più di tanto e mi ha invitato al funerale.
Mi è parso buona educazione accettare.
Una settimana dopo mi ha fermato sotto casa e con aria decisa
mi ha confidato che calzo lo stesso numero di piede del suo povero figlio,
così mi ha regalato due paia di scarpe e un giubbotto giallo.
Qualche sera fa sono finito in un bar di Milano e
ho abbordato una ragazza sudamericana molto sensibile
al mio nuovo giubbotto canarino. Ho stretto gli occhi
e le ho sussurrato che per i particolari non bado mai a spese.

Sono poesie di illusi, balordi, prostitute, ladri e criminali allevati fra telepromozioni e modelle in copertina. Niente e nessuno si salva: non l’effimero del mondo luccicante, né l’effimero della povertà e della sua miseria morale.

Hanno infilato il cane in una pentola bollente
alla povera Rosaria Ceriani detta Sarina in arte Zaira – moglie
di uno che contava – così mi diceva sempre,
raccolta su una ringhiera falcata di ghisa,
ogni volta che mi incontrava.
Per questo ha girato l’occhio e se ne è andata,
hanno ucciso l’unico essere vivente a cui non l’aveva ancora data.
Si è impiccata giù alla caldaia con un guinzaglio di cuoio
fra gli avanzi di un frigorifero e un divano rotto.
I ragazzi sono scesi a vederla per l’ultima volta e
l’hanno salutata a modo loro: pacche, calci, sputi e qualche
coro di scherno. Tutto questo entusiasmo è svanito in meno di cinque minuti.

C’è bisogno di poesia come questa. Che ci scaraventi fuori dal dorato mondo delle piccole confessioni sentimentali e dalle sapute evoluzioni stilistiche. Che ci faccia conoscere apertamente tutto lo squallido che si annida nei nostri mondi e nella nostra inerte sopravvivenza.
Cattaneo non giudica quello che descrive: si limita a rappresentarlo, ce lo mette davanti agli occhi, con enorme efficacia, che ognuno rifletta sul mondo in cui vive e ne tiri le conseguenze.

Simone Cattaneo, Made in Italy, Atelier, Borgomanero, 2008.

13 commenti a questo articolo

SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2009-10-16 13:06:46|di Placido Di Stefano

ciao, il mio nome è Placido Di Stefano,
sono uno scrittore, ho pubblicato un libro con peQuod, ma non è di questo che voglio parlare. Voglio parlare di Simone Cattaneo e del fatto che ha scritto - secondo il mio modesto parere - delle cose grandiose e contemporanee e di grande spessore di cui vado sempre alla ricerca e che non riesco mai a trovare perché non vengono mai portate a conoscenza di tutti. Ho conosciuto il suo nome grazie a un articolo su Nazione Indiana che - ahimé - parlava della sua
scomparsa. Ho poi cercato e letto alcune sue cose e ne sono rimasto folgorato. Mi dispiace averlo conosciuto solo adesso. Ma sono contento che abbia lasciato un suo segno in questo nostro povero mondo dove i poeti mai comparsi scompaiono senza che nessuno lo sappia.


i poeti mai comparsi scomparsi

SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2009-09-15 17:40:43|di Lory_g

Ciao Mone,sei stato un grande amico.. Quante ne abbiamo passate?.. E quanto mi sei stato vicino nei momenti di sconforto! Sei stato il più fedele degli amici. Non ti dimenticherò mai e conserverò con grande orgoglio le tue splendide poesie.


SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2009-09-14 11:51:49|di Fabio Barcellandi

“Tutto questo entusiasmo è svanito in meno di cinque minuti.”

Si sa bene, credo, quanto il poeta sia chiaroveggente, pur augurandosi di non esserlo… il mio augurio!


SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2009-09-12 15:26:38|

che triste giorno
un grandissimo poeta che se ne va
c.


SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2009-09-12 02:05:16|di fabio

io e Simone eravamo amici da adolescenti e ne abbiamo passate insieme.. è uno tra i ricordi più intensi della mia vita.. l’ho rivisto due settimane fa come ogni tanto mi succedeva, abbiamo scambiato due chiacchiere futili e nel congedarmi gli ho detto che gli voglio bene.. poi non ci ho più pensato,a lui.. ieri il mio amico Mone, si è buttato e non c’è più. lacrimo sangue dal cuore


SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2008-07-16 00:34:09|di SAR

L’incarnazione vivente del meglio in qualunque peggio. Lo potresti trovare in un’osteria di lusso come nel cesso di un night-club; cioè ovunque, e nemmeno te ne accorgi. Praticamente un virus, o ti fortifica o ti distrugge


SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2008-06-28 19:05:44|di Luca Ariano

Grazie Fabiano! Sei diventato redattore di Atelier? Non lo sapevo... Sì, anche secondo me è interessante. Peccato non è distribuito: ho tessere in un paio di librerie e con l’accumolo di punti ho diritto a sconti. Per questo preferisco sempre ordinarli in libreria anche se mi rendo conto che certi piccolissimi editori che leggo io si fatica davvero a procurarseli. E’ così difficile avere distribuzione?

Un caro saluto


SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2008-06-28 17:33:05|di fabiano

Atelier arriva poco nelle librerie.
Scrivi direttamente all’editore Merlin/Temporelli a

redazione@atelierpoesia.it

Dovrebbero potertelo spedire con bollettino postale allegato, oppure in contrassegno, oppure previo pagamento con bonifico bancario (ma chiedi prima le spese di spedizione sennò ti tocca bissare il bonifico per quietanza...)

E’ un libro che annuso essere moooolto interessante.

Fabiano Alborghetti


SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2008-06-27 17:38:59|di Luca Ariano

Il silenzio significa che non è distribuito?

Un caro saluto


SIMONE CATTANEO: Made in Italy
2008-06-26 18:58:27|di Valerio Cuccaroni

si discuteva proprio ieri, giovanni, sulla necessità di rappresentare mimeticamente questo mondo, oppure di cercare nel quotidiano, anche squallido, sempre e comunque il buco nella rete...


Commenti precedenti:
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