Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Sonja Harter è nata a Graz (Austria) nel 1983. Ha pubblicato poesie in periodici (tra cui "Manuskripte", Lichtungen", "Ostragehege") antologie, (
Landvermessung, Residenz Verlag, Jahrbuch der Lyrik,
Stimmenfang. 50 frische Texte aus Österreich e altre) e ha partecipato a trasmissioni a livello nazionale su Austrian Radio (ORF). La prima raccolta di poesie, barfuß richtung festland, è stata pubblicata nell’autunno del 2005 dalla Leykam. Premi e riconoscimenti: Literary Development Award della città di Graz nel 2003, Premio Letteratura della città di Graz nel 2005, Frauen.Kunst.Preis (Premio per le donne nel campo dell’arte) nel 2006. La sua ultima raccolta di poesie, edita da Leykam nel 2008, è intitolata einstichspuren, himmel (Segni di punture, il paradiso), ed è aperta dalla prefazione di Friederike Mayröcker.
(foto di Marko Lipus)
Vai a Istanbul a piedi
I
all’angolo dell’occhio il verde
intimorisce la tua brama
di natura. il punto di fuga
dei binari e il pulsare
dietro le tempie. il ritmo
delle tue dita sulla
carta e: la
via del ritorno
lo schermo blindato
e il codice binario
della mia fuga dalla città. il mio posto
nel tuo cassetto. e pure:
la pressione fra due
catene di colline e
non dimenticare
le tubazioni sotto
terra.
se non ci fosse
l’opuscolo: l’impaginazione
a righe rosse oppure
il tasto out del telefono
quando lei ti
trattiene: sillabando
il tuo nome, chiudendo
la finestra,
compro thomas bernhard
dopo la chiusura del negozio.
II
numerare i coltelli oppure
andare al distributore
di sigarette. camminare lungo i bordi
taglienti del marciapiedi e
scavalcare gli aborti.
ripeti espressioni come:
cenno con il dito oppure
caratteri in corsivo venti
volte. laggiù dietro
il viadotto.
il ruscello a te ignoto
e l’altra riva.
calcola solo le scene
secondarie o le parole ripetute
dalla mayröcker.
il volo verso sudest
fissa il carattere della giornata,
gli orari di apertura
del mercato delle spezie:
semplicemente il ciclo
delle mie telefonate.
III
vai a Istanbul a piedi
oppure scrivi il prezzo di
un litro di latte su
un foglietto e respira
profondo.
ordina i fiori di bach
secondo il numero delle
lettere oppure paga
per tutti senza
verificare il conto.
comprati la casa
dietro la spina dorsale.
dipingi la parola “no”
specularmente su una busta
affrancatura a carico del destinatario.
IV
perdiamoci
da qualche parte
negli stati uniti:
più seccature di
tutte le pillole che puoi
inghiottire – o anche
siediti nel
treno in movimento, spegni
la luce, affidati
al servizio di bordo.
bollo il latte
e ascolto musica jazz.
fino a svenire
*
esattamente al vertice
I
l’appartamento ben scopato con delicatezza
messo sottosopra:
traguardare il punto cardinale
nel ripostiglio senza finestre.
esattamente al vertice
delle tue aspettative
(visita di presentazione, fiori)
pretendere l’orgasmo assoluto
e da dietro di primo mattino,
II
cosicché
per una volta come si deve
facciamo l’amore con gli specchi
sul soffitto, le olive fra
le dita, intorno
ai polsi tutto l’occorrente
e una volta fino il primo piano
e ritorno:
ma i metatarsi
scheggiati e
la lunga via di rientrare
in città.
III
notizie radio
dalla grande casa sull’albero
della tua immaginazione
hai scambiato i nomi,
(quando il serpente
in agguato ti,)
e la cartolina d’auguri
dalla giungla.
ma: per una volta salta
di nuovo oltre la pozzanghera davanti
alla mia porta, che
semplicemente più
non si asciuga.
*
Lettura dei frusti decenni
per Friederike Mayröcker
I
orientarsi fra resti di mura
e versi di uccelli nell’autunno
ormai inoltrato. contare i giorni dopo la morte e svegliarsi
sotto lo stesso soffitto dipinto di bianco
di un tempo: sì, allora, quando ci siamo
congedati, ogni giorno di nuovo, fra azzurre
lenzuola e flebo, segni di punture, era il paradiso.
i fogli dentro la copertina bianca si sono
assottigliati: la lettura dei frusti decenni,
tintinnare di spiccioli nelle tasche di svolazzanti cappotti
d’inverno a new york. l’attesa di un assalto
oppure la vista di container di vetro all’angolo:
i resti di mura di quell’unico amore
rimasto nell’ombra.
II
le interminabili uscite autunnali senza meta, dici,
dietro la prossima collina tuffarsi verso la luce, finché
sui campi il verde assume ombre grigie e
la radio ricorda il poeta scomparso:
oggi sono cinque anni
e due mesi e forse tre giorni, per ore:
viaggiare senza meta. verso oriente, nella città della tua nascita
le mani strette sul volante e di sfuggita
il colpo deciso sui tasti della radio: adesso taci,
dietro la collina dimora il poeta,
III
stretti solo a questi crepuscoli autunnali noi
avanziamo: per oggi lasciare da parte la parola, chiedere
ad altri. giri il volume fino all’arresto, ora
l’ago salterebbe su e giù nel campo rosso
se non fosse digitale tutto ciò che ci accompagna qui
in questa ultimissima gita autunnale,
prima che in maggio, già sai, cosa arriverà:
sul calendario il giorno rosso, in cui la terra non potrà essere
umida abbastanza.
IV
due volte si riflette oggi il paesaggio, e pure
mi indichi la
fredda corrente porprio accanto al vetro del finestrino, dove di solito
a nessuno viene in mente di prendere aria.
respiri l’odore di
quattro fumatori che viaggiano in vagone-ristorante, non chiedi,
chi oggi mancherà ancora il bersaglio:
imitazione di poesie
a buon mercato su due piedi e tuttavia oggi tu
manchi me: per un pelo.
(testi tratti da Segni di punture, il paradiso)
**
traduzioni dal tedesco di Palma Severi
***
post precedenti:
I - János Pilinszky (Ungheria)
II - Viktor Kubati (Albania)
III - Slavko Mihalić (Croazia)
IV - Mircea Dinescu (Romania)
V - Rade Šerbedžija (Croazia)
VI - Alfred Lichtenstein (Germania)
VII - Marcello Potocco (Slovenia)
VIII - Stanka Hrastelj (Slovenia)
IX - Pablo García Casado (Spagna)
X - Gonzalo Escarpa (Spagna)
XI - Juan Carlos Abril (Spagna)
XII - Ana Brnardić (Croazia)
XIII - Natalia Menéndez (Spagna)
XIV - Alberto Santamaría (Spagna)
XV - Arben Dedja (Albania)
XVI - Yolanda Castaño (Spagna)
XVII - Laureline Kuntz (Francia)
XVIII - Matjaž Pikalo (Slovenia)
XIX - Sookee (Germania)
XX - Leire Bilbao (Paesi Baschi)
XXI - Christian Teissl (Austria)
XXII - Jure Jakob (Slovenia)
XXIII - Hedoi Etxarte (Paesi Baschi)
XXIV - Harkaitz Cano (Paesi Baschi)
XXV - Inua Ellams (Nigeria / Regno Unito)
Commenta questo articolo