Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Giovedì 9 novembre 2006
dalle ore 17:00 alle ore 19:30
Libreria Martelli
Via Martelli, 22r - 50129 Firenze Tel. 0552657603 - Fax. 0552740825
«TRE CORONE»
Scrittori contemporanei re:interpretano Dante, Petrarca e Boccaccio
PETRARCA (ore 17:00) ROSARIA LO RUSSO Lo Dittatore Amore (Milano, Effigie, 2005) MARCO SIMONELLI Sesto Sebastian (Lietocolle, 2005)
DANTE (ore 18:00) GUIDO CASERZA Malebolge (Salerno, Oèdipus, 2006) ANGELO CALVISI Maledizione del Sommo Poeta (Salerno, Oèdipus, 2006)
BOCCACCIO (ore 18:45) LORENZO DURANTE, TOMMASO LISA, FEDERICO SCARAMUCCIA, in IperVersi, Trilorgìa (Arezzo, Zona, 2006)
sarà presente PIERO CADEMARTORI della casa editrice ZONA
introduzione critica delle opere e presentazione dei poeti da parte di TOMMASO LISA e ALESSANDRO RAVEGGI
a cura di Re: (www.re-vista.org)
2 commenti a questo articolo
> Sette poeti si ritrovano a Firenze per Re:interpretare Dante, Petrarca e Boccaccio
2006-11-03 05:39:37|
maneggio sfitto
a mente
questo freddo
ritrova posto tre le notarili carte di questo pugno
di sangue pompato chiamato cuore
poche le sviste che i ghiacci ferali emploient
per i cocktail domenicali
riguardano il nostro contorno vetro ricompattato nei pezzetti di vita salina tosta per il satellite assalito per vedere l’impronta vuota del primo feticismo del creato l’alone del primo uomo nudo
vi ho salvato mama’ lo specchio curvo salterino nel midi’ del pomeriggio strazio per il succedere di due sole cose: il grande applauso di fAMIGLIA e e l’inesistente vento dentro un file compresso
parliamo d’altri, di campi irradiati d’odio e foto tirate come luci tra ffunamboli e terra di sotto in equilibrio
caduto sopra al genere che volle ad ogni cosa lo sfondo adattare alla figura
tutte le campane suonano il violino dell’estasi sospesa ed ogni carne la si marchia col fuoco dell’adirata spesa fatta
conveniente market del poi del postumo del post post
sara’ questo continium che mette angoscia nella minestra
questo revolversi del tempo contro ogni passione verso l’altro il suo male stare perche’ si fa’ allora ancora lievitare il ventre delle bipide scrofe? ad ogni possesso un figlio si stacca dal viso e l’immagine torna veliero a ben vedere le lingue asciutte s’ergono di sotto al mare centinaia preso all’amo di chi non paga soldi per non capire
e si dilungano cosi’ gli scostanti attimi pronti per il facinoroso senso che le cose non avevano prima
che di sensi il tattile vedere s’incarico’ di darlo per tutti
anche a super ego dio che di una pietra a fatto un colla taurino
per non gettersi nel nulla sottostante fatto ad acqua rigida fatta di sola pasta cava a mo’ di cupola
rivolta senza lo schianto di una pecora mattino tirata a lucido.
sapro’ ricogliermi il gelo ovunque al passaggio di bimbi spazzatura
cosa manca dunque al principio senno’ il casto scuotersi della fine?
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> Sette poeti si ritrovano a Firenze per Re:interpretare Dante, Petrarca e Boccaccio
2006-11-03 05:46:27|
maneggio sfitto
a mente
questo freddo
ritrova posto tre le notarili carte di questo pugno
di sangue pompato chiamato cuore
poche le sviste che i ghiacci ferali emploient
per i cocktail domenicali
riguardano il nostro contorno vetro ricompattato nei pezzetti di vita salina tosta per il satellite assalito per vedere l’impronta vuota del primo feticismo del creato l’alone del primo uomo nudo
vi ho salvato mama’ lo specchio curvo salterino nel midi’ del pomeriggio strazio per il succedere di due sole cose: il grande applauso di fAMIGLIA e e l’inesistente vento dentro un file compresso
parliamo d’altri, di campi irradiati d’odio e foto tirate come luci tra ffunamboli e terra di sotto in equilibrio
caduto sopra al genere che volle ad ogni cosa lo sfondo adattare alla figura
tutte le campane suonano il violino dell’estasi sospesa ed ogni carne la si marchia col fuoco dell’adirata spesa fatta
conveniente market del poi del postumo del post post
sara’ questo continium che mette angoscia nella minestra
questo revolversi del tempo contro ogni passione verso l’altro il suo male stare perche’ si fa’ allora ancora lievitare il ventre delle bipide scrofe? ad ogni possesso un figlio si stacca dal viso e l’immagine torna veliero a ben vedere le lingue asciutte s’ergono di sotto al mare centinaia preso all’amo di chi non paga soldi per non capire
e si dilungano cosi’ gli scostanti attimi pronti per il facinoroso senso che le cose non avevano prima
che di sensi il tattile vedere s’incarico’ di darlo per tutti
anche a super ego dio che di una pietra a fatto un colla taurino
per non gettersi nel nulla sottostante fatto ad acqua rigida fatta di sola pasta cava a mo’ di cupola
rivolta senza lo schianto di una pecora mattino tirata a lucido.
sapro’ ricogliermi il gelo ovunque al passaggio di bimbi spazzatura
cosa manca dunque al principio senno’ il casto scuotersi della fine?