Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce

Redatta da:

Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.

pubblicato martedì 19 novembre 2013
Blare Out presenta: Andata e Ritorno Festival Invernale di Musica digitale e Poesia orale Galleria A plus A Centro Espositivo Sloveno (...)
pubblicato domenica 14 luglio 2013
Siamo a maggio. È primavera, la stagione del risveglio. Un perfetto scrittore progressista del XXI secolo lancia le sue sfide. La prima è che la (...)
pubblicato domenica 14 luglio 2013
Io Boris l’ho conosciuto di sfuggita, giusto il tempo di un caffè, ad una Lucca Comics & Games di qualche anno fa. Non che non lo conoscessi (...)
 
Home page > e-Zine > Si vede l’orizzonte - di Tito Touchy

Si vede l’orizzonte - di Tito Touchy

in Uk inizia il trial per il concepimento senza sperma maschile

Articolo postato domenica 10 febbraio 2008
da Erminia Passannanti

"Sono stanco di essere uomo...

l’odore del barbiere

mi fa piangere e singhiozzare.."

(Pablo Neruda)

NEWS: "Roma, 31 gen. (Adnkronos Salute) - Gli uomini? Un optional nel prossimo futuro. O al massimo relegati al ruolo di persone ’di compagnia’, comunque non indispensabili per la riproduzione." ***

La storia etno-politica d’Italia per noi statunitensi è affascinante e incomprensibile. Noi, popolo polimorfo, ovvero amorfo, formatosi dall’accozzaglia di emigranti e profughi, galeotti e dissidenti, schiavi, negrieri e portatori d’armi, con i nostri inamovibili stati-ghetti, non comprendiamo il tessuto compatto italiano, e neppure come possa tale tessuto estremamente coeso e uggioso proclamarsi pluralista, in un totale spreco di parole e di forze.

Se è vero che le etnie originarie della specie italiota sono innumerevoli e diversificate, comprendendo greci, etruschi, turchi ottomani, ispanici, slavi di vario ordine e grado, germanici e soprattutto vandali, oggi queste origini appaiono compiutamente indistinguibili. Indistinguibili perché omologate da un vezzo venutosi ad imporre su ogni altro: il conformismo.

Ispano-ottomano-italico, con qualche punta germanica nel cipiglio, ma inconsistente, l’uomo medio oggi abitante in Italia, dal risentimento adulto passa alla più ingenua meraviglia. E intanto crolla la sua borsa, cadono i suoi governi. In questo mare d’immane incompetenza, i furbi diventano politici, gli onesti operai, gli illusi insegnanti, i pervertiti preti.

Cosicché, per citare una delle tipologie che vive di questi genetici Casini, eccolo, il residente al Nord, che senza problemi appare, da una parte, simile ad acidissimo, iroso rissoso borioso e permaloso ispanico, ipersopraccigliato, dal colorito bruno verdastro, con gli angoli della bocca producenti perennemente bava ed atteggiate a disgusto, e dall’altra confuso, ardente manipolato babbuino, sollevato, tale e quale, da quel suo luogo di origine di foglie e muschi infetti che gli ha passato qualche manciata di cellule, maschilista e bigamo, nonostante ritenga, appunto, di battersi per quella lotta pura e confusionaria che egli chiama "papato e sacra famiglia." Sembrerebbe un ritratto spietato, ma è desunto da ore, dinanzi al televisore, di puntuale e paziente osservazione critica.

L’uomo italiano, detestato dalla propria femmina, mamma o moglie o figlia, non più tardi di un trentennio fà, preferiva venissero infilati ferri di magliara nell’utero delle compatriote, e girati, girati, attorcigliati, fino al totale sanguinamento. E tuttora tende a votare contro ogni idea di parità e progresso…convinto che l’appendice “arrepecchiata” (che l’affligge) sia un vero e proprio "prick" (ferro per perforare).

Questo tirannello italico, strutturato al vilipendio dell’altro uomo, padre, fratello e/o cugino - ma grazie a questi, egli stesso co-procreatore dei propri figli legittimi al 50 per cento - proprio in virtù della sua larvata essenza, sostanzialmente debole e incongrua, si pregia di essere tale, e spesso è dimentico della sua natura di bambino/adolescente, cresciuto attaccato alle sottane di una odiatissima, assai possessiva madre (che spera - ma non osa - vedere defunta, suo replicante maldestro).

All’italiano medio, intelligente, sì, ma intrinsecamente inetto, non è possibile muovere alcuna critica: gestisce il proprio spazio in lotte virtuali, in congreghe parrocchiali, in rovinose quanto cameratesche riunioni masturbatorie a chi colpisce il barattolo di latta con il tiro di piscia più lungo, spesso disoccupato o sottoccupato, mai compreso, sempre scoraggiato, perdendo di vista la sua esistenza, così come l’intera vita politica del paese.

Grida isterico: "Fratelli, alle armi!!! Mi rubano lo scettro!"

Del suo potere è stato da tempo defraudato.

Ne è talmente alieno, che allorquando se lo ritrova dinanzi, danneggiato e fatalmente compromesso, con palesi segni della fatale sconfitta, sogna di porvi rimedio con un Cataclisma, un terremoto, una Guerra, male inevitabile, o una finta Guerriglia, e allora rimette mano ai soldatini di latta.

Il concetto (e la pratica) della Purga - clistere, enteroclisma - è essenziale all’uomo medio italiano. Tuttavia, non volendo purgare se stesso, amando com’egli solo ama, la propria “anal retention”, la somministra, in un modo o nell’altro, con le buone o con le cattive, a chi gli sta accanto.

Questa purga di fascista memoria è all’uopo tipicamente inflitta a fratelli e sorelle, mogli, figli e figlie, che l’italiano media, pur sfruttando, detesta, per poi somministrala anche ai vicini di casa, con cui egli litiga e che considera pari a munnezza, anche i più distinti (ma in questo odio connaturato, c’è qualche fondo di ragione: in Italia, sono proprio i vicini di casa, o se volete gli altri capofamiglia - subito dopo la parentela maschia - i più probabili genitori dei figli che l’italiano medio solitamente “pasce e cresce”).

A quel punto, ci si chiede, non sarebbe preferibile per l’italiano medio ritornare parte di un fronte unico, visto che la necessità lo impone? Il fronte unico per l’unità d’azione? Il fronte ampio per una più favorevole diffusione? Una corporazione che consenta l’espandersi della massa, che supporti la volontà di lotta? In altre parole, se ricresceranno le dimensioni della famiglia nei termini di una dichiarata collaborazione volta alla ripersa della procreazione, si ricreeranno le condizioni più favorevoli per la baruffa.

Tale malcelato sospetto fa sì che l’uomo medio italiano, applicando le vecchie forme di controllo del regime al suo governo domestico, tenda a mantenere un nucleo familiare patologicamente decrescente sul piano della natalità indotta per rapporto sessuale eterosessuale, preferendo a questo quello che la Chiesa definisce il rapporto "contro natura".

Posto dinanzi alla propria inefficienza, l’italiano medio, corrotto e mafioso da Milano a Messina, non fugge, bensì, sotto sotto, l’accetta, ed è solito sputarsi nell’occhio, nascostamente, consapevole dei propri limiti –com’è vero che il limite politico di Mussolini fu l’infantile sua angoscia di non potere non aderire alla guerra per paura che Hitler, emulo e rivale, gli togliesse il suo quartierino triestino: che errore, che morte, che tragedia.

Tanti perduti corpi, tante affondate navi, tanti distrutti aerei per volere competere a chi perde più guerre. Non sarebbe stato meglio, pensiamo retrospettivamente, che l’Italia avesse fatto a meno di quella fetta di torta barattata, edulcorata, rimpinzata di forzati italioti?

Per noi statuitesi è difficile capire come mai, oggi, non tutti gli italiani che rispondono a questi crismi parlino bene del loro defunto Duce, quintessenza di tutti i loro vizi e, di seguito, dei loro principali misfatti.

Infatti, nella storia delle varie rivoluzioni culturali del XX secolo, il ripresentarsi attuale, nell’orizzonte politico dell’italiano medio, di un nuovo regime costituisce la "regola", e non l’eccezione.

Ora, saltando di palo in frasca, annuncio: da ieri, in Gran Bretagna, è iniziato il trial per il concepimento senza sperma di donatore maschio, essendo diventato possibile produrre sperma direttamente da cellule prelevate dal midollo osseo della donna. L’onda della rivoluzione passerà in Italia e metterà in barattolini sott’aceto l’italico maschilismo.

Con osservanza,

il Vostro Tito Touchy

New York, 1 febbraio 2008

Redazione Daily Mail.

30ma strada - 229

Manhattan - NY - USA

*** Questo uno degli scenari delineati dalla ricerca condotta dagli scienziati britannici dell’università di Newcastle upon Tyne, che si dicono pronti a tramutare le cellule del midollo osseo femminile in sperma. Di fatto estromettendo il maschio dal processo riproduttivo.

Portfolio

1 commenti a questo articolo

Si vede l’orizzonte - di Tito Touchy
2008-02-10 18:00:58|

Articolo dei più strani inviatimi nel corso di questo ultimo anno per Absolute dal cronista e reporter americano Tito Touchy, osservatore delle faccende politiche, culturali e sociali italiane.

Pezzo potenzialmente argomentativo, denso di osservazioni anche valide, che sappiamo circolare sul nostro conto all’estero, ma anche intasato dei suoi soliti stereotipi irragirabili, che si sa da quali ambiti Tito Touchy raccolga, ma non si sa dove altro divulghi.

Ad ogni modo, proprio in virtù del principio di non volere chiudere la bocca a cronista abbastanza noto come Tito, che spenda energie sulla nostra situazione politica, ecco finalmente il pezzo, che forse voleva all’origine essere semplicemente celebrativo di una conquista scientifica come quella di recente resa nota dall’università di Newcastle.

Grazie Tito. Alla prossima.


Commenta questo articolo


moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Un messaggio, un commento?
  • (Per creare dei paragrafi indipendenti, lasciare fra loro delle righe vuote.)

Chi sei? (opzionale)