di Massimo Arcangeli
Massimo Arcangeli è linguista e sociologo, critico letterario (militante) e scrittore.
Coordina numerose imprese editoriali, dirige varie riviste accademiche (oltre a un Osservatorio della Lingua Italiana per l’editore Zanichelli), è titolare di rubriche giornalistiche, radiofoniche, televisive.
Il suo ultimo libro è il pamphlet Il Medioevo alle porte, pubblicato da Liberilibri (Macerata 2009).
di Cecilia Bello Minciacchi,
Paolo Giovannetti,
Massimilano Manganelli,
Marianna Marrucci
e Fabio Zinelli
di Yolanda Castaño
di Domenico Ingenito & Fatima Sai
di Maria Teresa Carbone & Franca Rovigatti
a cura di Massimo Rizzante e Lello Voce
Sirene
Così di ben amar porto tormento,
et del peccato altrui chieggo perdono:
anzi del mio, che devea torcer li occhi
dal troppo lume, et di sirene al suono
chiuder li orecchi; et anchor non me ’n pento,
che di dolce veleno il cor trabocchi
Francesco Petrarca
Le bambine rimaste molto da sole
da grandi sono donne irresistibili.
Così sono le sirene.
Si vedono la sera a certe latitudini
nuotare nell’acqua fluorescente
la pelle dolce, d’incanto e sotto di rame
Antonio Riccardi
Ho provato a disintossicarmi dall’amore.
La sua malia consapevole è tornata a travolgermi.
Nichiren Daishonin, monaco buddista vissuto nel XIII secolo, ha lasciato scritto: “Il saggio si può definire umano, ma gli sconsiderati non sono altro che animali”. Parrebbe, formulata così, una fra le tante possibili trasposizioni dell’eterno conflitto fra amor sacro e amor profano: sotto il vestito niente, per chi non è stato mai sfiorato da materiale passione; sotto il vestito tutto, per chi quella passione la conosce bene. In realtà l’amore carnale, ancor più quando indossa panni semiferini, ci spoglia di ogni falsa e distante certezza, se non si è mai vissuti; ci riveste di inquieta e salutare incertezza, se si è vissuti molto. Quando sentiamo suonare una sirena, invece di fuggire, lasciamoci incantare; andiamo incontro al pericolo, invece di tentare di resistergli.
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