Articolo postato lunedì 2 ottobre 2006
Da circa un mese ha preso avvio una seconda serie di
Slowforward, dopo il periodo in cui il laboratorio era stato ospitato da Splinder (marzo 2003 - agosto 2006).
La piattaforma
Wordpress, proprio perché per certi versi meno flessibile, permette di focalizzare l’attenzione sulla scrittura e la registrazione, su quanto pubblicato e sui draft: insomma sui contenuti piuttosto che sull’editing. Meno (preoccupazioni di) grafica e formattazione, più materiali. Inoltre, l’opportunità di caricare files pdf, doc, txt, jpg e gif si rivela preziosa. In ogni caso gli inserimenti tendono e tenderanno ad essere più frequenti e meno prolissi rispetto alla passata stagione. Saranno talvolta accompagnati da documenti, soprattutto in formato pdf. Saranno ospitati testi di altri autori, e pubblicati inediti - o riproposti materiali variamente dispersi - miei e non miei.
Slowforward non è pagina di dialogo (non è un blog) né ha le dimensioni e le urgenze e complessità del sito. Funziona semmai da semplice e irregolare cornice o ’telemetro’ per inquadrare un laboratorio, una serie di ricerche. Offre poesia, prosa, critica, teoria della fotografia, immagini, voci. Installa delle opere in rete, le rende accessibili, liberamente consultabili. Si muove quasi come un archivio; e in parallelo (a volte sovrapponendosi) con
GAMMM,
flux e con altri siti.
A differenza di questi, però, non prescinde da una stretta dipendenza dalle linee di poetica personali, e dunque avrà connotati singolari e non slegati dai percorsi e progetti compiuti o in elaborazione.