Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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Spaccasangue- di Iole Toini

prefazione di Davide Rondoni, illustrazioni di Orodè, Sasso Marconi (BO), Le Voci della Luna, “Segni”, 2009.

Articolo postato venerdì 1 maggio 2009

Ci ha lavorato un bel po’ alla sua prima pubblicazione cartacea. Due le recensioni/estratti che segnalo: su Rebstein di Francesco Marotta e su VDBD di Alessandra Pigliaru.

Qui tre poesie, pour gouter:

spacca sangue

Arrivi in unghiata.
Elettroshock nella gola.
Mi avviti alla tua voce.
Lama, molla, cartavetro.
Un altare ti suona la bocca.
Nera, rossissima, alata.
La schiocchi sugli orli delle poltrone.
Criniera che sboccia di frusta.
Sul nero dei vespri.
Negli otri delle madonne.
Mimi la forma del sangue.
Di bocca.
Di fianchi.
Rallenti.
La poesia tintinna sui morsi. Dura
come una chiave.
Io, l’incenerita.
Tu, la marziana troppissima bocca.
Una mattanza.
Ti giro in tondo come un cane
mentre mi abbatti un bottone alla volta.
Diavoladea attecchita dove la fine inizia.
La cavalcata.
Mi solchi come una lastra metallica.
Nell’ossoduro.
Nel mondo tutto di te. Ti fai
libellullina sul pianoforte delle mie dita.
Pianoro, oro oro oro, shock!
della lingua.
Poesia.
Poesia!
Il nocciolo. Carbonizzato.
La tua voce schizza sulle lamette,
andirivieni fra cuore e culo.
Anima. Perversa onduli
dalla frangetta secca sugli occhi,
mi ficchi nell’asola mentre lecchi di gola
la poesia - omicida
contro la bocca.

troppa poca parola

Finita, ieri, il mio cuore ti disse.
E ancora inizio non avevi
e ancora mai nell’inizio non sei
e sempre sei l’annuncio dell’inizio.

- A. Zanzotto -

Per il dislivello del fiato, per lo sgomento,
nell’odore incensato della salita, nella chiave
che albeggia la carne, le arnie a raccolta,
gli indizi, l’inclinazione alla guerra.

Nella vigilia della dolcezza, la perdita della coscienza.

Vendicata parola, vendicato
il tuo nome, disfarsi di cielo che apre
alla strage, la frase rossa sul dorso,
la presa alle reni, alture, il midollo, il golem
che inneggia al verbo amazzonico come un utero
scagliato di luce.

Io dormo sul masso del fieno, sui morbi grassi
che gemmano storie, e le fedi spuntate. Innesti
su stanze e vuoti. Per te bella matrona lego
le gambe al tavolo, lego i capelli, crisma
di amore babelico. E’ terrore
la commozione del prato, il fondo vivo
dopo la partitura del corpo impronunciato.

il bottone staccato

Ciao Lady TreVite, perfettibile morte
che riduce il sogno a una claustrofobia.
Un equivoco vanitoso ti indietreggia di fronte allo specchio.
Ordine, ordine! in quella stanza di carne e vuoto.

Dietro la tenda il respiro del vento.
Chiazze di fango e gelo nella bocca spalancata.
Ti pizzica la lingua; la strusci nelle pozze davanti a casa.
Un sano allenamento può stupire. L’addestramento,
la regola preziosa: annientamento.

Esci, guanti rossi, tacchi rossi, il cappotto
nero fluttuante: deliziosa medusa, lady trasparente.

Dalle tasche ti reclama Herr Lucifero.
”Non hai principio in me, lagnosa mammola in fuga.
Come si conviene, cucino, porgo tazze di tè, adoro
il mio uomo, so ascoltare il blu metallico della neve.
Zitta, so stare molto zitta. Mi controllo.
Ho sangue sufficiente per appiccare
fuoco all’universo.”

Hai gambe troppo lunghe, straripi per quanto insisti a educarti.
Ritemprati! Uccidi la bestia impaurita. Vivi e poi scrivi!
Piccola scatola cinese, terra guerriera, rossa curvatura che arranca
la disciplina di un lager: le tue mani mozze.
Un bubbone ti cresce nel ventre, un plotone
di vermi sale la tua cima verticale.

5 commenti a questo articolo

Spaccasangue- di Iole Toini
2009-05-17 16:10:52|di Orodè

C’è da considerare anche che Iole Toini- oltre a chiamarsi Iole Toini e non Silvia Plath- è viva, nel senso non semplicemente fisico dell’essere in vita su questo pianeta ma ch’è viva in quanto ribelle, in quanto ha sangue che bolle e che non marcisce semplicemente nella sua "confezione" di stato. è molto semplice vedere questo.
Ci si continua ancora a lamentare delle somiglianze coi grandi come se fosse un difetto.
Ma io so da dove vengono tutte queste voci invidiose.
Se c’è una cosa che vale più di tutto, in tempi difficili come questi, è il gridare con tutte le proprie forze che non si è al gioco dei venti, che non ci piace niente del sistema, che non funziona niente e, se proprio qualcosa funziona, e , se proprio qualcuno si salva dal marcio che gridi e che gridi, perché quelli come me sparano a raffica e si salvi chi può!

Ci sono passaggi di una chiarezza elementare anche per le pietre in Spaccasangue. Resta da vedere a chi è rimasta un po’ d’anima in questo anbaradan celiniano e se presto non dovremo ammettere che anche le pietre, oltre ad avere un’anima, son più sensibili degli "umani".

Son d’accordo con Silvia Molesini per il resto!


http://fragmentart.splinder.com/pos...

Spaccasangue- di Iole Toini
2009-05-11 02:00:21|di molesini

Ecco, io mi soffermerei sulla novità estrema della poesia di Plath, compiuti i pochissimi 46 anni da poco.
Sul suo essere sola al mondo, confessionale perché così l’hanno voluta i suoi professori di College.
Che poi leggevano i suoi testi senza notare la loro impressionante potenza, quando facevano i corsi di, appunto, "poesia".
Del resto nessuno è obbligato a vedere le cose, le cose possono scorrere davanti agli occhi senza che venga chiesto loro di muovere nulla.
A raccogliere i movimenti, invece, discontinui e difficili del farsi da dentro in versi taglienti, omogenei e secchi ma grondanti del sugo del pensiero, e del pensiero-pancia, una sottile femmina travolgente.
Il trauma non è mai un Trauma quando parla, ma la sottile femmina travolgente che sublima, e la letteratura nella sottile femmina travolgente è la grande novità, siamo nel 1963, dopo tutte le guerre.

Toini non è Plath ma Toini, e gira (anche) attorno a questa perché da Plath si è informati come lo si è da Montale.
La lingua di Toini è specifica e precisamente fissata su un discorso autoctono, proprio, per quanto non accessibile a tutte le sensibilità di lettura.
Importanti elementi di autonomia sono l’assenza della rima seduttiva, la distanza dal contenimento metrico fisso, la struttura propria, prosastica, che torna sempre a giustificare, per contenuto mi vien da dire, l’a capo.
Le idee sono grandi e la loro complicazione irresistibile. La scelta dei termini, la composizione delle frasi, la limatura effettuata operazioni di competente scrittura.
Poi c’è la risultante, l’anima, ma che sto qui a parlarne...
diciamo che ho voluto occupare spazio, che di commenti sterili di una riga ne ho le palle piene.


Spaccasangue- di Iole Toini
2009-05-06 11:56:49|di gingillo d’oro

sempre questa imitazione della Plath: che noia! un intero libro di riscrittura del trauma altrui?


Spaccasangue- di Iole Toini
2009-05-05 00:20:56|di molesini

Grazie a te, Francesco, ed alla cura dei testi estratti dal libro di Iole e nella raccolta del materiale di recensione.
Si vede quando le cose sono fatte con passione.


Spaccasangue- di Iole Toini
2009-05-03 23:27:11|

Grazie per la segnalazione di questo gran bel libro, Silvia.
E grazie per il gentile "rimando".

Un caro saluto.

fm


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