Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
Stefano Guglielmin è nato nel 1961 a Schio (VI), dove vive e lavora come insegnante di lettere. Laureato in filosofia, ha pubblicato le sillogi Fascinose estroversioni (Quaderni del Gruppo Fara, Bergamo 1985, premio “poesia giovane”), Logoshima (Firenze Libri 1988) e Come a beato confine (Book editore, Castelmaggiore 2003, premio Lorenzo Montano) ed il saggio Scritti nomadi. Spaesamento ed erranza nella letteratura del Novecento (Anterem, Verona 2001). Un suo racconto breve è pubblicato su AA.VV., La lente chiara, la lente scura (Empiria, Roma 2002, premio A.M.Ortese). Fitta e interessante è la sua partecipazione a riviste, tra le quali si ricordano: “Atelier”, “YIP. Yale Italian Poetry”, “Il Segnale”, “L’Ulisse” e altre ancora.
L’autore mi concede gentilmente di pubblicare questa sezione inedita ed una poesia (allegata in formato word) tratta dal suo ultimo libro di prossima pubblicazione. Lo ringrazio della disponibilità
A.P.
SPONSOR RIVER
1
qui giace crodino la collina dei crodini
e quella trottola di sua musa
che scavallò sulla fibra l’onda e il meglio
dei sapori
giace lo stato in burger l’emmental
con tutti i suoi ninnoli per buchi
e il celluloide fra la manna e il biùtiful
giace il detersaiwa dolce quello sudato
portati da pino l’ingenuo nel toc sciò
lui che ora dindola sul vuoto
come in televisione l’etere o l’ala
dei wafer fra le dita e il latte
giace l’omino misclen la sicura
svolta della fratta con la verzura in frasca
e il podere dove s’ingommano le blatte
giace unabomber l’anacoreta
l’insieme delle sue tresche prelibate
giace la vita loca il simil-pelle e il vuoto
a perdere del pelo
2
perché io sono la coop
e quella cosa che vince il toto
sono la moto di biagi la voce
e la lingua del fiume coso
sono lo sposo del bing beng
dell’uovo di pippo sono il bell’uomo
in platea e quando guardo godo
perché io sono sodo sono la prova
viva dell’esistenza del dodo
3
esattamente il verso in volo dei colussi
quel tuffo che affama il bianco delle tazze
quando
le frolle briciole si sfanno e la famiglia
sbroncia il sonno con la lima
4
amai il dottor gibò
il suo fascio calmo ai fianchi
il calvo mormorio della terra
sotto la schiena ed ora
amo il nulla
che sono in ogni sua piaga e l’orto
disfatto e il senza nome
25 commenti a questo articolo
> Sponsor River di Stefano Guglielmin
2006-06-29 20:13:39|
E fai bene a non abbandonarla: ci vedo uno sfociare diverso della tua ispirazione. Credo che ognuno di noi abbia diversi canali espressivi con i quali "uscire" in parole. Togliersene la possibilità per appiattirsi non è buona cosa. Vai avanti.
> Sponsor River di Stefano Guglielmin
2006-06-29 16:10:21|di gugl
grazie Massimo. In effetti del mio umorismo godono solo i miei studenti, i familiari e i pochi amici del blog. di solito, come già detto qui, pratico altre forme di poesia, però anche questa credo che non l’abbandonerò.
> Sponsor River di Stefano Guglielmin
2006-06-29 13:34:49|di Massimo73
Arrivo in ritardissimo, ma ho letto le poesie di Stefano e non mi meraviglio di trovare quanto da sempre (da quando lo conosco) caratterizza la sua sensibilità: il gusto per il gioco di parole, per il calembour, per l’umorismo. Sono davvero curiose queste poesie che scendono nel pop, di un registro umoristico, ma allo stesso tempo come sanno gettare una luce sinistra tra uno iato e l’altro, tra una parola e la successiva. La poesia di Stefano, questa poesia, costruisce in maniera sempre esatta, anche quando si occupa (apparentemente) di consumo e di vita e gli angoli, gli spigoli si sentono tutti quanti quando si legge attentamente. E’ una poesia che poi diventa altro da sé quando abbandona la critica del costume: diventa poesia della parola trasparente. Avercene.
> Sponsor River di Stefano Guglielmin
2006-06-29 11:40:45|di gugl
grazie antonella per la tua lettura, sempre particolare e attraversata con la carne.
> Sponsor River di Stefano Guglielmin
2006-06-29 09:47:28|di antonella
Lo sguardo della telecamera caduta a terra che cattura. è una poesia tragica perché c’è l’uomo che giace. Un uomo che in vita amò il dottor gibò il biutiful e il toto, ed è già tragica questa cosa di un uomo vissuto solo di queste cose e in queste cose, in supermercati e pubblicità. Poi ancora più tragico perché quest’uomo ora ama il nulla e il senza nome. Ama il nulla e cioè continua ad amare quello che amava prima che era già il nulla però con nome di prodotti. C’è solo la prova dell’esistenza del dodo in quest’uomo e poi il nulla. Senza il nome del prodotto è la fine e il buio. Poesia molto seria che turba di più e fa riflettere e colpisce di più proprio perché giocata in versi all’apparenza briosi. Poi non so di poesia minore o maggiore. Al contrario il testo in word è un testo sullo sguardo che cattura e che invoglia a cogliere la felicità in quello che si vede. Stefano mi piace molto, la sua voce è unica e riconoscibile. la sua poesia mi lascia sempre un segno dentro. Salutino da Antonella.
> Sponsor River di Stefano Guglielmin
2006-06-28 21:25:41|di gugl
cara Maria, le cose che dici sono assolutamente fondate. le avanguardie sono la modernità e, come tali, non possono che continuare a superare il presente ordinato. io però credo che "superare" sia la malattia della modernità, che l’avanguardia riproduce, anche se non intenzionalmente. la cura, forse, è rinunciare ad imporre il punto di vista (che in sponsor river invece impongo), per scegliere l’ascolto, la relazione, il dialogo. insomma, rinunciare alla guerra di posizione per sondare la precarietà dell’esistenza in quanto tale. E’ ciò che cerco di fare nel prossimo libro.
> Sponsor River di Stefano Guglielmin
2006-06-28 17:50:31|di maria
Da parte mia, non posso che esprimere apprezzamento per enrambi i registri adoperati dal Guglielmin, poeta che finora, mea culpa, non conoscevo, ma cercherò di rimediare al più presto. Mentre non posso assecondare la ripartizione verticistica alto - basso, perché sono fermamente convinta che una delle grandi eredità delle avanguardie vecchie e nuove sia stata proprio quel far saltare tutte le gerarchie. Gli sperimentalismi hanno contribuito non solo ad allargare notevolmente il campo semantico e a sganciare la poesia dalla sudditanza alla lirica, ma anche ad intraprendere nuove strategie comunicative che tentassero di recuperare il valore d’un linguaggio ormai scaduto standardizzato, merce tra merci, proprio incistandosi sul punto di crisi non più eludibile. Le varie esplosioni polisemiche, la soggettivizzazione degli oggetti che hanno fatto ormai un lungo cammino dagli antichi progenitori dei correlativi oggettivi, confortano nell’ipotesi che nessun procedimento del genere è mai innocente per il conflitto che innesca con la tradizione e l’istituzione. I Novissimi posero proprio tale armamentario teorico - speculativo a sostegno dei propri personali percorsi. Ogni operazione di degrado linguistico presenta inevitabili risvolti politici, anche se non schierata in posizione d’attacco. Persino un Cannibale come il Nove, che ha abbattuto la barriera dell’autorialità, non mostra tanto compiacimento, quanto compatimento inteso come compartecipazione alla sorte comune della società massmediatica. La sospensione del giudizio più che atteggiamento acritico, mi sembra strategia fenomenologica. La registrazione dei fenomeni in fiera di Frasca, traduce l’appiattimento tipologico - mediale del soggetto che da uomo ad una dimensione, è passato attraverso manipolazioni genetiche di flussi d’informazioni non genetiche tali e tante da non presentare dell’uomo più che una caricatura da esibire e in cui esaurirsi. E penso ad altri interessanti esperimenti poetici installativi, tra i più recenti, quello di un Bortolotti, che tra asetticità e grottesco, non appare mai ludico.
> Sponsor River di Stefano Guglielmin
2006-06-28 17:21:34|di gugl
grazie ali, sei fra le poche che la riconosce. chissà perché:-)
> Sponsor River di Stefano Guglielmin
2006-06-28 16:45:06|
ero io quella prima Ali
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Sponsor River di Stefano Guglielmin
2009-08-25 22:12:29|di anna maer
In sintonia perfetta con l’originale, la variante alimentare porta una sana ironia, poetica. Se permetti la stampo per me. grazie
anna maer
http://dopoilmattino.blogspot.com