Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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Redatta da:

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Third International Trieste Poetry Slam

(Trieste, January 11th-12th, Tetris Palace)

Articolo postato mercoledì 9 gennaio 2008
da Luigi Nacci

January 11th

9 p.m.

TETRIS PALACE CLUB (3 Rotonda St. - near to Knulp)

TRIAL SLAM
(to be admitted to the International Trieste Poetry Slam)

EmCee: Matteo Danieli

Participants:

Claudio Bedocchi
Valerio Cuccaroni
Marianna Culosi
Roberta Bedogni
Adriano Doronzo
Silvia Molesini
Carlo Molinaro
Natalia Paci
Adriano Padua
Alessandro Salvi
Sergio Sdraule
Clara Vajthò
Stefano Sturloni
Pierluigi Tedeschi
Edvino Ugolini

***

January 12th

9 p.m.

TETRIS PALACE CLUB

INTERNATIONAL TRIESTE POETRY SLAM

EmCee: Matteo Danieli

Participants:

Michele Alessio
Maurizio Benedetti
Andrej Hočevar (Slovenia)
Luigi Nacci
Thomas Nispola (France)
Davide Pettarini
Matjaž Pikalo (Slovenia)
Furio Pillan
Roberta Razzi (Croatia)
Giacomo Sandron
Christian Sinicco
+ the first 4 poets of the TRIAL SLAM

Cash Prize: 200 €


***

The First Trieste Poetry Slam’s report: here (winner: Maria Valente).

The Second Trieste Poetry Slam’s report: here (winner: Matteo Danieli).


***


organization: GLI AMMUTINATI / TETRIS PALACE CLUB


37 commenti a questo articolo

Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-18 01:31:43|di Christian Sinicco

ero io prima!


Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-18 01:31:18|

Grande Anna! Belle foto. Claudio, il Tetris è piccolo, ma è frequentato e si presta a queste iniziative...certo, molto meglio all’aperto! Organizza, organizza!

Sull’ibridazione sono d’accordo con Nevio, ma è soprattutto il concetto di performance che ingloba quello di teatro, o almeno io non lo vedo solo come esecuzione sonora. Ma non credo nemmeno sia storicamente così? Mi sbaglio?

Stando alla definizione... non so se nello slam ci siano performance, forse l’atmosfera dello slam è una performance, visto che la performance implica un’esecuzione particolare se vuoi sì di una traccia ma per la creazione di un’opera in un preciso tempo e luogo con un pubblico, cioè un qualcosa che può accadere lì: insomma, mi sembra un po’ forzato il concetto di performance rispetto quello che comunemente osserviamo.
Ad esempio Luigi una performance con probabilità è la mia esecuzione a Cormons due anni fa quando ad un certo punto mi sono dimenticato il testo e mi son messo a improvvisare con la musica... grande serata quella tra l’altro con Mattiuzza e te. Oppure una performance è quella di te che leggi a Morbegno con Danieli che improvvisa sul tuo testo... forse.

Quindi il teatro oggi (non sto parlando della piece borghese) è estremamente perfomativo/pensa agli spettacoli interattivi, etc

Spero di aver risposto a te, Giacomo, e spero di non aver detto scemenze.


Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-17 23:27:56|di Claudio

Oh ragazzi il gioco è bello, ma è un gioco, per quanto poetico non mi sembra il caso di menarcela tanto. a me sono piaciuti molto sia Cristian che Luigi, per cui onore al merito e tutto sommato anche la Vajthò è stata una piacevole sorpresa. Il locale e l’organizzazione facevano un po’ cagare, ma se lo prendo come spirito del gioco me ne frego abbondantemente. Dubbio amletico, a parte la cazzosa storia di chi l’ha inventato, se lo slam è performativo e deve avvicinare le persone alla poesia perchè non farne uno aperto alla performance pura dove le arti si contaminino?
Se vi va e vi stuzzica mi metto di buzzo buono e l’organizzo a Reggio con i soliti pochi soldi. Se invece ci credete e mi date il tempo di trovare i soldi lo prepariamo per l’autunno. Io comunque preferisco la versione reading e non perchè perdo gli slam!!!


Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-17 17:49:05|di luigi

Nevious, stiamo dicendo la stessa cosa. Quando dico "Artaud, etc." penso al teatro a cui pensi tu. Ma... il teatro è solo quello del ’900?


Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-17 13:43:46|di nevious

Ma no, Luigi, che dici? E quali sarebbero i diversi statuti che separato la performance dal teatro? Non ti è mai capitata tra le mani la definizione che Mejerchol’d diede del teatro come “concerto di arti”? O quella di Grotowski dell’attore come “performer”? Ma soprattutto: a quale teatro ti stai riferendo? Non è che sei ancora fermo al teatro come interpretazione o messa in scena, ad un teatro cioè dove il “testo” è la molla-che-tutto-fa-scattare? Tutto il miglior teatro novecentesco – e dico proprio tutto, da Artaud a Grotowski a Brook a Brecht a Bene a Kantor etc. – ha pensato se stesso come “attraversamento di più generi” … Dài, apriamola questa discussione, così magari facciamo piazza pulita di una serie di luoghi comuni …

ng


Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-17 12:58:12|di Annaruzz’

Carerrimi,
non per interrompere questo quantomai interessanterrimo débat, sul quale si potrebbero organizzare intere tavole rotonde, ma vorrei segnalarvi che ho caricato su flickr le (poche) foto della serata, e quelle relative alla presentazione di Furio.
Se ne avete altre, mandatemele che le pubblico.
Buona visione!
Abbraccerrimi,
Annaruzz’ :)


Foterrime!

Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-17 12:38:37|di luigi

Giacomo la faccenda è alquanto spinosa e non si esaurisce di certo in un commento scritto in fretta e furia.
Ciò che conta è separare la performance dall’ambito del teatro: hanno statuti diversi, anche se poi nella pratica si toccano, ma la performance attraversa più generi e più discipline, senza farsi inglobare da nessuna di queste (e forse anche certo teatro: Artaud, etc. etc. etc.). Magari più in là, avendo più tempo, si potrebbe aprire una discussiione sul blog, coinvolgendo anche performer di lungo corso (penso a Fontana, o Frangione, solo per citare i primi due nomi che mi sono venuti in mente).


Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-17 12:10:04|di giacomo

Luigi, tu come definiresti "performare" in positivo ? e tu Christian ?


Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-16 23:55:46|di Christian Sinicco

Sulla performance... il mio pezzo usava i due registri, quello teatrale e quello performativo... Credo che lo spettro dell’esecuzione sia abbastanza ampio, ed in ogni caso non è detto certo che forme di ibridazione non funzionino. Sul principio di piacere degli addetti ai lavori, che sia giuria tecnica o no, starei in guardia. Lo slam ha una funzione divulgativa: sarebbe giusto operare nel senso di una sorta di federazione con un preciso codice deontologico, come negli altri paesi. Poi certo si potrebbe anche evolvere il tutto, superando la classica impostazione a cui abbiamo assistito fino ad oggi, che ne so, concerti di poesia, perfomance, pezzi più spiccantamente teatrali... Insomma non credo che dobbiamo per forza rimanere nel solco di chi ha inventato il gioco, e che le regole non si possano cambiare.


Third International Trieste Poetry Slam
2008-01-16 23:39:28|di Christian Sinicco

LUI? mo’ dai che ti correggo le bozze:-)


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