Absolute Poetry 2.0
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Trittico per la poetica: Cristina Babino

Articolo postato domenica 25 marzo 2007

Quando la mistica incontra la chimica (È un mistero uno e trito/ la chimica latente), il dubbio s’ingegna (beneficio d’inventario) e le discipline si fondano (esplori l’algebra modesta/ di segni e smagliature che porto/ mio malgrado in geografia) – le “urla feroci” sono voci. Di Cristina Babino.
Critica precisa – imprime la penna nella semantica, nella mista di re – Agenti che operano la “cosa” poesia. Il suono è studio: rime vocaliche, assonanze, anafore,… Ripartite come note: la “dote” che sposa il senso. La cifra (e ritorna il numero: 3) tra l’indicativo e il sospeso, resoconti e ricordi franti, si rende presente: dono intimo.
La parola al verso

Chimiche latenti

È un mistero uno e trito
la chimica latente
quell’inguine nervoso

i passi che improvvisati
porti appesi ai pantaloni

stirati tra la torre
e la piazza del teatro

io non conto
e non per dono
non ho in questo
beneficio d’inventario

soltanto mi sfiguro
in vedute di insetto
o paretaria

esserti muschio
caglio incrostazione.

Senza dramma

Il fianco regge ancora ma per quanto
lo scuote il dito lento che ripassi
in nero di seppia e china tatuata

esplori l’algebra modesta
di segni e smagliature che porto
mio malgrado in geografia

e in dote insieme agli anni
trascorsi in fila indiana
senza fretta e senza dramma

.

S’è perso il tempo
il filo il conto
e l’occasione.

Il riposo

Ai padri una domenica
da autolavaggio

ai figli il funerale
di una lucertola

che non vuole fiori
né opere di bene
ma urla feroci
di ragazzini rincorse
sudate di pallone
nei cortili acciottolati
e sfranti tra i palazzi.

10 commenti a questo articolo

Trittico per la poetica: Cristina Babino
2008-09-30 14:16:04|

Bellissimi versi, davvero.
Sai qual è il problema dei poeti?...
Spesso non riescono a guardare più in là di quel che vedono. E si limitano a viverla così, la vita, incastrata negli spazi bianchi tra i neri che raccontano e si raccontano (di sé).
Si, davvero bellissimi versi.

Settembre
(mi piace settembre)


Trittico per la poetica: Cristina Babino
2007-03-31 19:01:06|di Francesca M.

c’è un occhio fotografico in questi testi.

l’ultima è piena di quella noia crudele di certe domeniche, dove ci si dovrebbe svagare o riposare (come indica il titolo) e invece finisce che non si sa a quale occupazione votarsi.

mi ha fatto venire in mente alcune domeniche infantili dove l’occupazione più "divertente" era dare la caccia agli insetti, con tutta la ferocia dei bambini.

brava Cristina.


Trittico per la poetica: Cristina Babino
2007-03-31 09:32:10|di fabry

da sempre apprezzo la scrittura di Cristina, che si potrebbe definire minimale, purificando l’espressione da ogni residuo negativo: nei dettagli, a volte, si trovano verità che sfuggono ai massimi sistemi.
grazie anche a Chiara.
fabrizio


Trittico per la poetica: Cristina Babino
2007-03-29 18:10:35|

da qualche tempo ho un debole per la poesia al femminile.. dalla szymborska alla babino


debole

Trittico per la poetica: Cristina Babino
2007-03-27 16:32:06|di Luca Ariano

Notevoli questi nuovi testi di Cristina!Molto interessante il discorso riguardante la giovane poesia marchigiana che apprezzo molto!Putroppo, secondo me, è stata a lungo sottovalutata criticamente rispetto ad altre linee (giusto per schematizzare un po’). Speriamo che anche le nuove generazioni possano fare da traino per una riscoperta di poeti come Scataglini e Pagnanelli (tanto per citarne due).
Un caro saluto

Luca Ariano


Trittico per la poetica: Cristina Babino
2007-03-26 22:15:16|di vocativo

La chimica latente è la giuntura della lingua che cede di continuo ad una distrazione: il legame chimico che si sfalda nel momento in cui si fonda. La reazione è sempre altra cosa che la somma dei reagenti: lo scarto meditato dalla norma-consuetudine. La parola come lapsus la scarnifica e la rivela per quella che è (norma-non-norma).


Trittico per la poetica: Cristina Babino
2007-03-26 13:26:51|di Cristina Babino

Ciao Christian.
Mi trovi sostanzialmente d’accordo su un certo comune denominatore “mondano”; le varianti sono poi tali e tante, come tu sottolinei, che resta in filigrana, ma persiste. Non so se si possa ricondurre questo “carattere” all’appartenenza geografica, probabilmente non del tutto…e lo stesso credo valga per la vicinanza generazionale degli autori che citi. La ricerca sul linguaggio e’ pero’ un tratto che mi sembra ancora piu’ evidente, sia che esso venga volutamente tenuto “sottotono” (con continue incursioni nel quotidiano piu’ spicciolo, attraverso un ricorso all’ironia che esorcizza la consapevolezza del non-senso) come nel caso di Socci e anche della Paci - sia che giunga agli esiti sofisticati della Morresi (dove una lingua metamorfica ammanta la realta’ di nuovi significati, anche nella permanenza di una certa fascinazione per il dato minimo, per il dettaglio quotidiano). Sono forse questi due termini “estremi” di poetica, la cui declinazione individuale porta alle numerose variabili possibili a cui accennavi.

Ps: mi scuso per gli apostrofi al posto degli accenti (tasterie anglosassoni poco sensibili all’ortografia..)

Pps: link per link, lascio si seguito anche il link al sito ufficiale dell’evento.

Grazie. Cristina


http://www.uc.pt/poetas/eng/home.htm

Trittico per la poetica: Cristina Babino
2007-03-26 10:36:03|di Christian

Sul meeting, Cristina: a presto diversi reportage: in generale posso dire che dal punto di vista della discussione, è stato uno dei momenti più intensi e costruttivi del festival, anche se con pochissimo pubblico.

Mo’ metto il link della partecipazione tua e di Seri al meeting portoghese...e pure quello di altri testi pubblicati, qui su AP.

Ho potuto leggere diversi testi di autori marchigiani, e ho un’impressione particolare, una certa tensione al realismo, mediato da alcune spinte di elaborazione del linguaggio (dal punto di vista metrico e ritmico, penso ad alcuni testi di Nota e Mancinelli; oppure il lavoro minuzioso di incastri di significato in Morresi, anche nelle poesie più politiche) e di elaborazione dell’immagine e/o dell’immaginario (te, la Paci e la Coacci, ma anche in Socci e Seri, con intenti a tratti parodici e con la ripresa di alcune opzioni teoriche postmoderniste).

Ora, per un più o meno acuto osservatore ci sono delle varianti importanti nel modo di lavorare ai testi degli autori citati, però a me risalta questa invarianza di elaborazione della realtà e del quotidiano, molto spiccata. Che risulta a te?


Trittico per la poetica: Cristina Babino
2007-03-25 23:02:31|di Cristina Babino

Un caro saluto a te, Christian, di cuore - sono certa che il Meeting di Monfalcone avrò dato i suoi frutti..seguo da lontano, nell’attesa :-) (e no, non erri!).

E che altro dire a Chiara se non ancora Grazie.
Cristina


http://lacuginaargia.splinder.com/

Trittico per la poetica: Cristina Babino
2007-03-25 19:19:32|di Christian

Un grande saluto a Cristina, che so in partenza per il Portogallo se non erro!


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