Absolute Poetry 2.0
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Un "Prometeo" di Massimo Sannelli a Roma

Teatro Manhattan

Articolo postato mercoledì 7 gennaio 2009
da Lorenzo Carlucci

ricevo notizia e segnalo con piacere che presso il nuovo e minuscolo Teatro Manhattan di Roma (affrettatevi ché i posti sono assai limitati!) si terrà il seguente spettacolo.

P R O M E T E O

scritto e interpretato da Massimo Sannelli

ROMA

Teatro Manhattan Via del Boschetto, 58 (rione Monti)

venerdì 16 gennaio 2009, ore 21
sabato 17 gennaio 2009, ore 21
domenica 18 gennaio 2009, ore 18

ufficio stampa del Teatro Manhattan : 331 3271160

ingresso: dieci euro

Lo spettacolo è patrocinato dallo CSAO (Centro Studi Archivio d’Occidente, Lavis, Trento)

*

Questo nuovo Prometeo, in metrica tradizionale, si basa sulla tragedia di Eschilo, ma accentua la debolezza di chi è isolato. In pratica, qui parla la figura precristiana degli ultimi Cahiers di Simone Weil. Oggi le donne del Coro, Efesto, Ermes non ci sono più: quindi esistono come ombre - incoraggianti o brutali - del solo Prometeo. In questo caso, il monologo tiene fede alla natura del suo nome: parla uno, parla soltanto, e parla da solo. Parla nell’ossessione del soffrire "per mano degli dèi": "anche se sono un dio". Dunque non tutti gli dèi sono uguali, e non tutti gli dèi sono giusti, di fronte a chi ha "dato tutto" Prometeo ricorda "umanità", come se fosse anche un uomo, orgoglioso e autodistruttivo. Nessuno può dire se questo Prometeo sia un malato, un uomo, un dio vero. Avvicinandosi alla fine, il monologo si sfalda, nei suoni e nella sintassi, come se il Silenzio fosse un altro personaggio.

*

dico che è troppo facile
amare da lontano.
io li amavo. li amavo
tutti da vicino. e tu? anche tu
mi ami? e dici sàlvati.
per mia volontà libera io mi sono
esposto a questa fine. per mia colpa.
per la mia volontà e la mia colpa,
è vero. io non credevo mai che questa
ora venisse. perché? non sapevo?
allontanavo sempre questo tempo.

molti uomini nuovi
nascono; ed altri dopo. e questo è bene.

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