Absolute Poetry 2.0
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Una poesia di Davide Racca

Dimmi la verità

Articolo postato giovedì 2 novembre 2006
da Adriano Padua

Davide Racca, nato a Napoli nel 1979, vive a Caserta. Laureato in filosofia, si occupa d’arte e ha realizzato sue personali a Marsiglia, al Real Museo di Mineralogia dell’Università degli studi Federico II di Napoli e a Montesarchio (BN). Ha collaborato presso la galleria Faggionato Fine Art di Londra, Bernier-Eliades di Atene, e la Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Si occupa di poesia e pubblica per riviste come Nazioneindiana, Sud, Dialogica, Zibaldoni e altre Meraviglie.

DIMMI LA VERITA’

Dimmi la verità,
Ma non dirmi lo giuro! Dimmi
Se il buco sul tuo braccio (uno, minuscolo,
Perfetto), è il frutto della mente
Fuori della mente (un demone,
Un’ombra pervicace, un desiderio
Sfiorato alla tempia), o la realtà sgomenta
Che ci circonda. Dimmi
Se è il gioco impotente delle tue incapacità, o
La disarmante rapina dei disperati. Dimmi
Di questa solitudine che chiude il cerchio
Di quelli che stanno dentro
Con quelli che stanno fuori
Nel suo alveo di disperazione.
Dimmi che il rapinatore eri tu
Nel corpo di un altro
Cercato tra le tue vene. Dimmi,
Lo so! Dimmi sono stato io
Negli specchi gracili di un demente, e
Gli occhi fissi sul ponte. Dimmi
Che non è colpa di nessuno, che
Poteva capitare anche ad altri più veri. Dimmi
Che hai cercato di pungere tu
Quella siringa per primo, prima
Che il suo morso d’aspide
Cogliesse in una volta letale
Il tuo braccio incredulo.

1 commenti a questo articolo

> Una poesia di Davide Racca
2006-11-02 21:16:39|di lapoesianel35millennio

IGENE ORALE

pesante
la pressione
del presente
secerne un liquido mansuefatto
con felpa a orario di occhiospillo ben impostato
al largo un circo sparaAsalve vi saluta.... gerani
tanto impegno mettete nella postura
mostrarsi divini ancor prima di svelare
colui che costringe a scoprire che niente esiste
dopo i confini
e’ rima e’ rima di fluidita’..........
sara’
sara’
che il comunismo non funziona tanto
l’egoismo e’ basso peggio sta’ il didentro
microfilm decomposto di file
di sta’ borghesia scappata col veliero in poppa d’altissimo periglio
nei millenni
il pane di la zotica miniera di opportunismo
e’ tutto lievito manufatto made in cina di frontiera
schiva l’assoldata storia tòrta in faccia
dipinta con i primi mostri a vapore ora orgasmi a reattore
alla baia del the infuso forse oggi mi rincresce un giorno andar via per il romano pietro che a betlemme doveva restare con
pietra al collo di video fornita per ritrarre il tempo
appena fuori DALLA REALTA’ suprema
e’ blu dall’alto la palla porosa
e le balle di fieno fanno ballare il vento a riposo


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