Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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Vercelli Poetry Slam 2006

nell’ambito del "2° Festival della poesia civile"

Articolo postato sabato 9 settembre 2006
da Lello Voce

15 settembre 2006 ore 21.30 Piazza Palazzo Vecchio

(in caso di pioggia al Salone Dugentesco)

in collaborazione con Roma Poesia

EmCee Lello Voce

poeti in gara:

Simone Savogin,
Sparajurij,
Francesco Forlani,
Stefano Raspini,
Rosaria Lo Russo,
Arianna-Giorgia Bonazzi,
Sara Ventroni,
Giovanna Marmo,
Adriano Padua
Premio 300€.

a cura di Daniela Rossi

46 commenti a questo articolo

> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-19 20:24:02|di blasphemylan

vi amo tutti ragazzi!!!! se mai esiste la poesia non e’ nel testo ma in tutto cio’ che ci e la circonda, moda a parte che e’ l’eccessivo verbale del non verbale.
w lo slam che fa’ poesia prima e dopo!!
una volta sentii leggere il "grande" luzi, beh non si sentiva nulla e mi son detto ma che cazzo di poesie sono queste che neanche il suo autore ha il coraggio di farle sentire. Ci voleva ancora l’america per spingerla in avanti questa europa del cazzo!!! oh ma ci pensate a quanti mali sono nati in europa, dio il fascismo il comunismo(meno)la santa inquisizione (tanto)
l’impero romano milioni di milioni di morti per il potere semplicemente il potere...il potere e’ insito nell’uomo ma se lo alimenti con la monoreligione tutto scoppia, e in europa e’ scoppiato; meno nel resto del mondo multireligioso. Non mi ricordo di napoleoni di cesari di hitler o stalin in oriente o in africa o nelle americhe, l’unico, penso fu’ gengis khan che guardacaso prese la via dell’europa non dell’asia. La poesia in europa e’ morta anzi non c’e’ mai stata peggio non
e’ servita a niente senno’ ad ammansire i carnefici e a scoraggiare le vittime.
Miliardi di pagine di pseudo poesia assolutamente inutili. Si pero’ c’e’ la forma....sai dove te la metti la forma vocina del cazzo...a roma poesia slammisti!! e lunga vita al pubblic poetry


> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-19 10:35:53|di savohead

in effetti invitare il blasfemo a tavola è un poco azzardato, riesce a sporcare anche le tovaglie dei tavoli limitrofi!
Volevo solo fare i complimenti al vincitore, a raspo per la maglietta e per i gruppi qui citati, a Sara (as usual), alla poesia numero 4, alle traduzioni dallo sparajuri all’italiano (per me loro sono i primi), alla discussione in sè, a Lello che nonostante la gente fosse troppa ha deciso di giocare ugualmente, a Padua che ha proposto (purtroppo senza la dovuta quiete mentale e fisica) parole degne di finale, ad Annibale che dimostra ulteriormente che la comunicazione in questa era a lei dedicata è sempre più fallata. La bilancia ha perso l’ago, pende sempre, purtroppo, dalla parte di chi legge.
Inoltre, chi scrive ha, sempre e solo nella propria testa, il tono corretto.
’notte
s


> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-18 21:15:18|di the blasfem

aggio 47 anni non ho sangue partenopeo e mi dispiace penso che la poesia non voglia niente senno’ la considerazione della gente. la gente non legge di poesia perche’ nel 2006 in questo fotutto paese l’unico autore che ancora viene considerato sommo e l’alighieri.
Come se nella musica fossimo ancora a mozart, bravo come il toscano senz’altro ma ci sono anche i led zeppelin gli obituary i gbh
c’e’ morales d.j la musica e’ tutto e tanto perche’ non puo’ esserlo la poesia? Coraggio? la poesia? la poesia chiede la violenza delle parole a chi ha solo quelle!!! il mondo e’ violento perche’ la gente non ha una possibilita’ una sola per vincere!! ESTA REVOLUTION ES ETERNA si legge a Cuba questa e’ poesia!!! Cazzo me ne frega di coelho di raboni bertolucci campana segantini montale al limite o in limine. Le seghe e’ un lavoro della mente la base per una buona venuta....altrove
Comunque a me piacciono gli autori che non sono struzzi perche’ l’artista non lo e’ in nessun campo dalla pittura picasso in guernica goya nella fucilazione leopardi il dante medesimo
lorca majakoskij alla musica con gli U2 wagner 2pac pubblic enemy ecc NON ESISTE L’ARTISTA DISIMPEGNATO ESISTE L’ARTISTA INSENSIBILE: La fredda forma va’ bene per ornare i cessi luoghi solitari dove le seghe se le fanno i mariti insoddisfatti.
passo e chiudo...a cena comunque mai
massimo al bagno turco


> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-18 14:47:06|di sparajurij

annibale hai mai visto il raspo a tavola?

è idiota invitarlo e non è offensivo suggerire di ripensarci.

grazie per i consigli, per quanto la sovversione non interessa affatto e tu continui a fraintendere


> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-18 14:30:39|

??? "Un archivio aperto al deliquo" ???

@ Rasputin e Sparajurij

Ragazzi, ma vi capita mai di leggervi prima di postare? Parlate sempre come mangiate, o mangiate sempre come parlate? E "slammate" anche nella stessa lingua?

Siete portentosi. Un vero miracolo di sperimentalismo verbale in vitro, nell’asettico piattume della rete. Voi sì che sapete come si fa, scrivendo, a spezzare la monotona comprensibilità di un concetto, la banale intelligenza di un testo. Bravi.

"OGGI DANTE DOMANI MONTALE TRA MILLE ANNI MAGARI RASPINI E SPARAJURY".

Mitico.

Mi piacerebbe avervi ospiti a cena.

Annibale Letterio

...

Cari sparajurij, è questo il post che contiene degli insulti? Al mio paese si chiama ironia; e il fatto che sia ben calcata, equivale a una richiesta all’interlocutore, fidando nella sua intelligenza, di rispondere con lo stesso metro: "mi piacerebbe avervi ospiti a cena" la dice lunga sulle mie intenzioni di offendere qualcuno. Ma è proprio quel "fidando nella..." ad essere fuori luogo e assolutamente fuori contesto, visto che la risposta è un "che idiota" che la dice lunga anche su parecchie architetture verbali.

Un "che idiota" che condivido in pieno: infatti solo un idiota può mettersi a interloquire in quel tale frangente. Bastava leggere la risposta alle osservazioni di Nacci: un "è una bella giornata" a chi aveva appena chiesto che ore fossero - e sarebbe passata subito la voglia.

Tutti abbiamo vissuto e attraversato l’ebbrezza della prima pugnetta, alla quale ne sono seguite chi sa quante, fino alla scoperta che c’era qualcosa di meglio: ma un conto è spararsele a dodici-quindici anni, ben altro conto è continuare imperterriti a trenta-quaranta.

Buona fortuna, mister sovversivi. Ricordatevi, comunque, che un buon vocabolario accresce il potenziale corrosivo, non lo annacqua.

Annibale Letterio


> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-18 14:04:15|di sparajurij

vedi annibale che non ti sai leggere.

nessuno dei tuoi interventi, il primo innanzitutto, ha mostrato un’apertura verso qualunque discussione, o fissato alcune questioni di partenza, o proposto un dibattito; hai invece semplicemente insultato altri, così come nelle tue intenzioni.

non ci frega nulla della tua età, tu non conosci la nostra che sommata ci seppelisce subito.

non c’è alcun desiderio di stupire, magari il tuo è un problema di interpretazione pesante.

riguardo lo slam -ci si rivolge a nacci - una discussione sarebbe interessante farla a partire da altre premesse, non quella della ripetitività. dunque volentieri.

così come piace l’idea di un report al termine di ogni slam, a cura però del vincitore, così a vincere ci pensa due volte.


> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-18 13:38:08|di Christian

Ho seguito le obiezioni di Annibale, che su una cosa ha mio giudizio ragione, non ci si confronta sui testi, sulla scrittura, e questo è sbagliato, anche perché la sincerità, pure il non piacersi, è un dato utile... Non sono d’accordo si imponga la serietà - anche se non credo sia questo il suo obiettivo - a posto anche di una certa ironia. Siccome siamo tutti in grado di ragionare, o almeno lo spero, lancio una proposta: ogni qual volta c’è uno slam, qualcuno potrebbe pure postare i testi del vincitore e dei primi tre classificati, e fare anche un resoconto dell’evento, il comportamento della giuria ad esempio, insomma lo sforzo dell’informazione che testimonia professionalità, pur magari non condividendo un verso dell’autore vincitore.


> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-18 13:19:30|di luigi

mi pare effe(effe)ttivamente che la discussione abbia preso altri binari.

* ff: complimenti innanzitutto al buon furlan! t’ho conosciuto a parma e a pelle mi sei subito piaciuto (sarà perché pure io c’ho sangue partenopeo nelle vene intasate).

* todos: mi piacerebbe che prima o poi si riuscisse a confrontarsi serenamente sul fenomeno slam. io ponevo la questione non in termini "burocratici", come sparajurij ha inteso. forse mi sono male espresso.

lo slam è un gioco, una gara, un certamen, un modo per ritrovarsi tra amici, un mezzo di diffusione della poesia, un locus di impure contaminazioni tra generi, un pretesto per tornare nelle piazze e per svegliarle, un sistema per arrotondare il salario, una festa, uno schiaffo all’accademia, uno spettacolo, etc. etc.

lo slam è tante cose. lello voce l’ha portato in italy e lo diffonde, daniela rossi contribuisce dal canto suo, un gruppo di poeti negli ultimi anni frequenta i palchi-slam costituendo - mi si passi il termine - un’aria di famiglia (una famiglia incazzata, con figli belli e anche degeneri, con pacifici pranzi di natale e anche liti insanabili).

parlare di "regole" presupporrebbe che almeno tutte le sopracitate persone si mettessero intorno a un tavolo a discuterne. sempre che ciò sia umano. mi sembra di no. sarebbe troppo simile a un consiglio nazista. o la saga dei mangia (cfr. alan ford)

niente di tutto questo. vorrei semplicemente fare una chiacchierata sul fenomeno slam in quanto dato sociale: rapporto con il pubblico; orizzonte di ricezione; prospettive per i prossimi anni...

o sono troppo pedante a proporre ciò?


> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-18 13:17:17|

Certo che una vita e una scrittura vissute a forza di slogan imparaticci deve essere un vero sballo, un vero "deliquo".

Ho capito: non ti piace raspini, non ti piace sparajurij. E chi l’ha detto? E se i loro testi mi piacessero (come in effetti è), più di quanto possano piacere o essere apprezzati da quelli che ne tessono le lodi?

Il problema, forse, è un altro: l’incontrollata voglia di stupire, di spiazzare a tutti i costi, sparando cazzate senza senso su cosa sia o debba essere la poesia: esattamente quello che poi, in ogni circostanza, si rinfaccia alla cultura altra, quella paludata (quella che sta sui coglioni esattamente a te come a me).

Lobotomia, opusdei, olio (di ricino?): ma di cosa parli? Hai mai pensato che forse, quando ho iniziato a schierarmi, e a combattere nei fatti, contro tutto ciò di cui parli e contro cui ti poni oggi (falsa cultura compresa), tu stavi vivendo l’ebbrezza delle prime pugnette?

Il mio primo intervento era solo un modo per dire: volete comunicare? volete un confronto serio? Bene. Se postate in luogo pubblico, si può presumere che lo scopo sia anche questo: e allora perché continuate a parlare per slogan e frasi fatte, evidenziando una chiusura fittizia verso qualsiasi tentativo di dialettica e confronto? Questo è il tipico atteggiamento di chi, presumendo che dall’altra parte ci siano solo dei parrucconi o degli idioti, non si accorge di annaspare, nel suo esibizionismo autoreferenziale e di maniera, nello stesso identico pantano in cui crede di vedere immersi gli altri.

E proprio perché, giustamente, "tutto è altrove", a iniziare dalla vita, c’è un tempo per ogni cosa. Anche per crescere.

Annibale Letterio


> Vercelli Poetry Slam 2006
2006-09-18 11:10:37|di sparajurij

nessuno ricorda di aver parlato di lobotomia o elettroshock negli ultimi 15 anni. e nemmeno di violenza o coraggio negli ultimi 16.

la gara a chi conosce meglio ciò che conoscono tutti è davvero appassionante. aspettiamo altre già note notizie.

e ovviamente aspettiamo altre lezioni di violenza o coraggio da chiunque creda di poterle impartire.

oppure si chiude qui: ad annibale non piace raspini (neanche sparajurij ma è davvero poco importante), e nel caso avesse letto tramite inferriate dell’autore reggioemiliano potrebbe esprimersi in un ragionamento qualunque. altrimenti ripassi da spoleto che l’olio lo attende.

la nostra apparizione su questo post voleva solo correggere o integrare il commento iniziale del nacci.

tutto è altrove


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