Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
"Un solo libro di poesie pressoché inosservato, un diploma mancato al Centro Sperimentale di Cinematografia, un film incompiuto, un romanzo dattiloscritto, inediti poetici abbandonati nel disordine. In molti sensi quella di Vittorio Reta, suicida a trent’anni nel ’77, è un’esistenza mancata. Lo scopo di questo libro è operare una restituzione: seppure, forzatamente, virtuale.
La breve vita di Reta fu ricca di curiosità intellettuali ma anche segnata da un profondo disagio psicologico, destinato ad acuirsi con la folgorante attrazione per Patrizia Vicinelli, altra tragica protagonista di questa generazione perduta. La sua scrittura mostra interesse per questioni e tecniche rese accessibili dalla neoavanguardia: il montaggio, una sintassi scardinata e straniante, sintagmi di straordinaria forza icastica. Centrali nella sua poesia sono i temi della corporeità, dell’identità personale, del viaggio: biografico o puramente immaginario. Come nel caso di Dino Campana sessant’anni prima, sarebbe equivoco insistere su una dicotomia tra visività e visionarietà; il viaggio è, prima di tutto, una grande metafora. Ma, esistenzialmente, una metafora viva.
Malgrado dopo la morte dell’autore Edoardo Sanguineti abbia scritto che le cento pagine di Visas sono «la cosa più importante che un poeta nuovo ci abbia dato, in questi anni Settanta», Reta è stato a lungo dimenticato, Visas non è più stato ristampato e, soprattutto, la quasi totalità del ricco corpus poetico inedito è rimasta tale fino a questa edizione restaurata da Cecilia Bello Minciacchi, la quale firma anche un saggio introduttivo ricco di novità biografiche e implicazioni analitiche. All’omaggio partecipa il grande contrabbassista e compositore Stefano Scodanibbio, a lungo ambasciatore di questa poesia, col suo Visas per Vittorio Reta eseguito da una delle formazioni di riferimento per la musica contemporanea, l’Arditti String Quartet" [A.C.]
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