Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
alessandro mello. ha 37 anni, laureato in lettere classiche, ha fatto tanti lavori tutti –troppo- diversi tra loro, dalla cura di una galleria d’arte alle investigazioni private. un po’ fissato sia con la glottologia sia con le figure retoriche: vive la poesia come pura parola, assemblata in uno specifico ordine prosodico dove molto conta la ricerca fonetica. la validità e la pregnanza degli argomenti è data solo dalla vita di chi scrive.
ABORTO
evviva
evviva
centro di igiene mentale
fiume, collina, viale
sciantosa scende la scala
il figlio finocchio della Prof di Filo:
piccole soddisfazioni.
Infatti ora puoi morire.
oppure
oppure
dove le foglie cadono sull’asfalto
scrivendo il tuo nome nell’aria:
dura minga, dura no.
Infatti ora puoi arrenderti.
È importante
mi dicono tutti-
che non lo sappia nessuno.
*
A DANIELE
così chino che mi confondo
con l’immondizia accanto
nessuno mi raccoglie
pensano sia morto.
ti ho tenuto anni
senza chiedere mai scusa
non è una lettera d’amore-
è qualcosa di diverso
occupa uno spazio
altrimenti pulito
e pretende di lasciarlo tale
come si dovrebbe fare coi cessi alla stazione.
*
AL GINNASIO IL PROFESSORE DI LETTERE CI PROVAVA CON ME
il male che ha estinto la mia famiglia
si chiamava amore
o una nuova versione di questo
fatta di plastica a transistor
che oggi si chiama
modernariato.
è in realtà
un letto scomodo
mani troppo pesanti
ad occhi chiusi
*
CARTA STAGNOLA
Mangiare, bere, fottere, dormire, palestra, festa, gioco, squadra, amici, ragazze, musica e moto.
Cinema e McDonald’s.
Lattice e rosario.
Anfibi. Tabacco, soldato, scarpe sporche.
Computer, casco/moto, notte, ventilatore acceso.
DJ, piazza, città, vino rosso, vino bianco, aceto.
Nike, fango, FIAT, distributore automatico di sigarette, puttane nere, polizia, zingari, froci, autoradio.
Stazioni radiofoniche.
Senza mai fermarsi.
Vacanze: guidare veloce grandi disegni parcheggio garage mare lontano mare vicino gelido mare giallo.
Litigare col vicino.
Tenere il muso.
Sbadigliare.
Forse non avrei mai dovuto leggere i Buddenbrook, ma tanto era già troppo tardi.
Le ordalie che ho escogitato per te trascendono la tortura.
*
CI RIVEDREMO ALL’INFERNO.
sto saccheggiando la terra di nessuno
e non è molto produttivo
à la top manager closet gay.
ma i tempi cambiano
e ora rimpiango la polenta di mia nonna
quando mi potevo cuocere il cervello
fino a ridurlo in poltiglia.
*
COUPÜRA
Cambiando discorso,
Hai voluto la bicicletta?
Adesso pedala.
Il Tour de France passa di qui.
Ma adesso non c’è nessuno a fare il tifo.
Pedala.
Ce la fanno i bambini,
quelli che molesti nei parcogiochi
adesso fallo anche tu.
*
DETECTIVE
È tutto predestinato
Bisogna essere veloci a capire.
In stazione nel quartiere africano
Completamente fatto.
Scende dal treno la donna
La devi custodire. È vestita di nero
E forse non è una donna.
E guidi nel traffico
Sperando non piova
Domani andiamo sul tetto a ballare.
*
GUINZAGLIO
Manda un angelo buono a salvarmi:
non mi senti?
Questo è un aereo abbattuto in volo
Cosa è giusto fare?
*
SOCRATE METTEVA LE MANI ADDOSSO AI SUOI ALLIEVI ED ERA DI DESTRA.
che schifo i ricchioni
mi fanno pietà
con tutte le loro mossette
che nemmeno una donna farebbe
le puttane, forse, ubriache.
e poi strillano sempre che gli piace prenderlo in culo
e te lo vogliono mettere, si avvicinano col bacino
lo vedi che ti cercano
sono viscidi e toccano
mi fanno venire la pelle d’oca.
se ne stessero per conto loro.
se mi tappo le orecchie non sento più niente.
e se mi tappo la bocca non parlo
e se mi recido le dita non
il fatto che jimmy page abbia sofferto di artosi è triste.
dopotutto, beethoven era sordo.
*
SORE THROAT
Al crepuscolo torinese
Chi mai può desiderarti
Se continui a mentire?
Il fallimento lo senti a grande distanza
Non ci vuole una scienza
Ed oggi sono tutti così preparati e svegli.
Quando stasera chiuderai le finestre
Per paura degli spifferi d’aria
Norman Bates è dietro di te.
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