Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine

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alessandro mello - sore throat

di Italo Testa

Articolo postato giovedì 25 novembre 2010

alessandro mello. ha 37 anni, laureato in lettere classiche, ha fatto tanti lavori tutti –troppo- diversi tra loro, dalla cura di una galleria d’arte alle investigazioni private. un po’ fissato sia con la glottologia sia con le figure retoriche: vive la poesia come pura parola, assemblata in uno specifico ordine prosodico dove molto conta la ricerca fonetica. la validità e la pregnanza degli argomenti è data solo dalla vita di chi scrive.


ABORTO

evviva
evviva
centro di igiene mentale
fiume, collina, viale

sciantosa scende la scala
il figlio finocchio della Prof di Filo:
piccole soddisfazioni.
Infatti ora puoi morire.

oppure
oppure
dove le foglie cadono sull’asfalto
scrivendo il tuo nome nell’aria:
dura minga, dura no.
Infatti ora puoi arrenderti.

È importante
mi dicono tutti-
che non lo sappia nessuno.

*

A DANIELE

così chino che mi confondo
con l’immondizia accanto
nessuno mi raccoglie
pensano sia morto.

ti ho tenuto anni
senza chiedere mai scusa
non è una lettera d’amore-
è qualcosa di diverso
occupa uno spazio
altrimenti pulito
e pretende di lasciarlo tale
come si dovrebbe fare coi cessi alla stazione.

*

AL GINNASIO IL PROFESSORE DI LETTERE CI PROVAVA CON ME

il male che ha estinto la mia famiglia
si chiamava amore
o una nuova versione di questo
fatta di plastica a transistor
che oggi si chiama
modernariato.

è in realtà
un letto scomodo
mani troppo pesanti
ad occhi chiusi

*

CARTA STAGNOLA

Mangiare, bere, fottere, dormire, palestra, festa, gioco, squadra, amici, ragazze, musica e moto.
Cinema e McDonald’s.
Lattice e rosario.
Anfibi. Tabacco, soldato, scarpe sporche.

Computer, casco/moto, notte, ventilatore acceso.
DJ, piazza, città, vino rosso, vino bianco, aceto.

Nike, fango, FIAT, distributore automatico di sigarette, puttane nere, polizia, zingari, froci, autoradio.
Stazioni radiofoniche.
Senza mai fermarsi.
Vacanze: guidare veloce grandi disegni parcheggio garage mare lontano mare vicino gelido mare giallo.
Litigare col vicino.
Tenere il muso.
Sbadigliare.

Forse non avrei mai dovuto leggere i Buddenbrook, ma tanto era già troppo tardi.
Le ordalie che ho escogitato per te trascendono la tortura.

*

CI RIVEDREMO ALL’INFERNO.

sto saccheggiando la terra di nessuno
e non è molto produttivo
à la top manager closet gay.

ma i tempi cambiano
e ora rimpiango la polenta di mia nonna
quando mi potevo cuocere il cervello
fino a ridurlo in poltiglia.

*

COUPÜRA

Cambiando discorso,
Hai voluto la bicicletta?
Adesso pedala.

Il Tour de France passa di qui.
Ma adesso non c’è nessuno a fare il tifo.
Pedala.

Ce la fanno i bambini,
quelli che molesti nei parcogiochi
adesso fallo anche tu.

*

DETECTIVE

È tutto predestinato
Bisogna essere veloci a capire.
In stazione nel quartiere africano
Completamente fatto.
Scende dal treno la donna
La devi custodire. È vestita di nero
E forse non è una donna.
E guidi nel traffico
Sperando non piova

Domani andiamo sul tetto a ballare.

*

GUINZAGLIO

Manda un angelo buono a salvarmi:
non mi senti?
Questo è un aereo abbattuto in volo
Cosa è giusto fare?

*

SOCRATE METTEVA LE MANI ADDOSSO AI SUOI ALLIEVI ED ERA DI DESTRA.

che schifo i ricchioni
mi fanno pietà
con tutte le loro mossette
che nemmeno una donna farebbe
le puttane, forse, ubriache.

e poi strillano sempre che gli piace prenderlo in culo
e te lo vogliono mettere, si avvicinano col bacino

lo vedi che ti cercano
sono viscidi e toccano
mi fanno venire la pelle d’oca.

se ne stessero per conto loro.

se mi tappo le orecchie non sento più niente.
e se mi tappo la bocca non parlo
e se mi recido le dita non

il fatto che jimmy page abbia sofferto di artosi è triste.
dopotutto, beethoven era sordo.

*

SORE THROAT

Al crepuscolo torinese
Chi mai può desiderarti
Se continui a mentire?

Il fallimento lo senti a grande distanza
Non ci vuole una scienza
Ed oggi sono tutti così preparati e svegli.

Quando stasera chiuderai le finestre
Per paura degli spifferi d’aria
Norman Bates è dietro di te.

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