Absolute Poetry 2.0
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com’è - di viola amarelli

una poesia di viola amarelli

Articolo postato lunedì 29 dicembre 2008
da Lorenzo Carlucci

una poesia di viola amarelli.

(com’è)

Persone con cui più nulla a vedere, liberi loro i cieli, com’è
avviene. Lasciar andare, ai lazzi sfiorando lazzari
perduti tra trippe e foie, analità di sogni come banale è
un sospiro trattenuto e poi di slancio espunto dal petto che la tisi ora risparmia

risparmierà il coltello l’uomo incappucciato, il macellaio che attento alle dita sega e
ritaglia ad arte cappelli a prete, pezzi di cannella e rosoni barocchi per le panze
laddove l’acqua manca e gli occhi appannano i deserti, così è

fresca la risata nella risaia allagata, verdi piantine, chicchi da sgranare
mala e rosari per contare tempo e mielina calma, piatta
alle navi fameliche corsari ricomparsi dai libri, pescecani, occorrerà pure mangiare
sputo e scorbuto, ostaggi e soldi per tirare avanti alla campata di ponti sbertucciati
c’erano scimmie sì snodate e buffe, vecchie cugine, zie dai peli torti,

torcia le bocche degli amanti uniti complesso amplesso di bambini
con i pastelli rotti lacrimano fino a sorridere alle bolle colorate
di un clown dal naso rosso raffreddato.

Raffreddava pelliccia quel pinguino dirottato su spiagge tropicali
asino in mezzo ai suoni di ghiacci liquefatti tra vortici e turbine così è
azione atto indizio traccia, scalfisce sabbie e piogge
enorme dirupo alla montagna, l’erosione,

daccapo, nuovamente, l’incessante, forma su forma
riposa, mia madre chiuse gli occhi dicendo ora di andare
semplicemente, così è come non trattenere, rughe e denti sparsi, macchie
di ossa ormai cristallo sfaccettato,

il tempo, una bolla ora di andare, così come il blu di prussia
avvolge nel velluto tutti i regnanti, mia imperatrice
guerriera abbandonata, così è, chiudendo gli occhi la gioia
della bambina, la bocca estenuata nei silenzi,

lontano strilla la neonata tra i leoni, spaventati.

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