Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
CONSIGLI PER IL MAKE-UP
Applico il correttore
ai lati delle nari
(è così che si muore,
con l’asso di denari
che vola dalla giacca
nel vento dei binari)
e degli occhi, che fiacca
per un’occhiaia o un foruncolo
non si dica vigliacca
la fronte (se già brancolo
nel buio sarà una spinta
a decidere): io pencolo
tra cipria e fondo tinta,
per il lifting è presto
né mi cedo a una finta
abbronzatura. Resto
convinta che una maschera
Maria Galland (calpesto
pleniluni per iridi
cieche lenti a contatto
di vetro che feriscono
il tappeto) ed il tatto
di sottili falangi
siano (di fronte al fatto
compiuto: Tu non mangi?
No, grazie, non ho fame,
ho i bonsai e i miei kanji
da studiare, le dame
per tagliarmi le vene
mi porgono le lame
più rare) per il bene
essere della pelle
meglio del collagene.
L’epidermide espelle
così le impurità
(perché fra le più belle
fu la mia impunità
che additò la maestra
bruciandomi: Tu va’
fuori dalla finestra,
vola se sei capace
vomita la minestra
sui gatti): da rapace
disegno sopracciglia
tese e folte e già tace
chi dice che assomiglia
questo lungo mio viso
a una scialba conchiglia
(nella zuppa di miso
galleggia la mia testa
d’annegata, dal Lyso-
form un estatico Esta-
the sorseggio). Rincara
sull’espressione mesta
abbondando in mascara
la mia mano e a matita
ridisegna ma scura
una linea (ammattita?)
sul contorno dell’occhio
perché sbianchi ammutita
la gente che nel crocchio
del mercato del pesce
sfiorerà il mio ginocchio
velato (mi rincresce
dirvelo, ma avverrà
sarò un oste che mesce
Xanax e Maveral,
l’amore si disprezza
da se stesso ed avrà
il suo mezzo Zyprexa:
dicembre, il diciannove
compressa su compressa
la vita si rimuove
se non c’è una lavanda
gastrica). Dalle nuove
confezioni si spanda
bicolore l’ombretto
sulle palpebre (banda
di clochard il mio retto
sfondato da bottiglie
vuote) in modo corretto,
il marrone (le biglie
dei tuoi giochi pupille
mie sfocate di figlie
dei fiori avvizzite: dille
in versi le mie esequie,
ai tuoi allievi postille)
nell’incavo (più requie
non avrai) ed il verde,
con sfumature oblique
fino a quando si perde
lo sguardo. Col rossetto
mi tampono (le merde
di cane sul tuo setto
nasale) sugli zigomi
(miserabile insetto
parassita dei bigami
il re): per la salute
in scatola (ora légami
se puoi alle tue valute
di pregio) aggiungo cipria
compatta (per la lite
sto spendendo una cifra
in belletti: e il coltello?)
sulla guancia (ultra e citra,
per non dire bordello
mena svelta puttana).
Delle labbra modello?
Orlo a matita (stana,
dagli, uccidi quel verme)
ed il trucco si spiana
col pennello (ero inerme,
ora spiovi sull’arca,
diluvio). DECODERM,
una toilette di marca.
Silvia Zoico è nata il 21 marzo 1969 a Venezia, dove vive e lavora.
Ha studiato a Padova, dove ha conseguito la laurea in Lettere nel 1994 con una tesi diretta dal Prof. Pier Vincenzo Mengaldo e dedicata alle traduzioni poetiche di Vittorio Sereni. Ha proseguito gli studi presso la medesima università, dove ha vinto un concorso per dottorato di ricerca in Filologia Romanza nel 1996, lavorando con il Prof. Lorenzo Renzi a una tesi sulle strutture metriche, retoriche, logiche e sintattiche dei proverbi italiani. Nel contempo ha pubblicato due saggi sulle problematiche della traduzione letteraria (Silvia Zoico, Per un’analisi contrastiva. Valeri, Caproni, Sereni traduttori di Apollinaire, in “Studi Novecenteschi”, Pisa-Roma, XXII, n° 49, giugno 1995, pp. 85-108; Silvia Zoico, Come è fatto “Il musicante di Saint-Merry” di Vittorio Sereni, in AA. VV., Stilistica, metrica e storia della lingua. Studi offerti dagli allievi a Pier Vincenzo Mengaldo, a cura di T. Matarrese, M. Praloran e P. Trovato, Padova, Antenore, 1997, pp. 369-386).
Ha lavorato come redattrice e traduttrice per le Edizioni Studio Tesi di Pordenone e per le Edizioni Marsilio di Venezia. Attualmente opera come copywriter freelance.
La sua produzione poetica è rimasta per anni totalmente inedita (sola eccezione una scelta di haiku pubblicati sotto il titolo La civetta è di ritorno dalla rivista “La Clessidra” di Novi Ligure, 2000/I e uno haiku scelto da Alberto Casiraghy per la realizzazione di un “PulcinoElefante”, con ori di Luigi Mariani e tiratura di 19 copie nel luglio 2004; altri haiku sono pubblicati e tradotti on line su www.worldhaikureview.org).
I suoi testi, nati dapprima nell’ambito di un’intensa esperienza di terapia psicoanalitica, sono stati spesso volontariamente divulgati per vie alternative all’editoria con letture presso centri di salute mentale, ospizi per anziani, comunità terapeutiche, centri diurni.
Nel 2005 è stata invitata alle manifestazioni “Poesia a strappo” (Circolo poetico “Correnti”, Crema) e “VeronaPoesia” (Edizioni “Anterem”).
Un’antologia di suoi testi, dal titolo Testa e croce è stata pubblicata nel novembre 2006 per i tipi di Valentina Editrice di Padova, con presentazione di Paolo Ruffilli e prefazione di Stefano Valentini, l’editore.
Su Prufrock spa si può trovare il testo pane e rose.
La sua e-mail è silvia.zoico@libero.it.
Il libro di Silvia Zoico, Testa e croce, si può ordinare presso
Valentina Editrice Di Valentini Stefano
Via Gattamelata, 130
35128 Padova (PD)
tel. 049 8078961
da "Testa e croce" di Silvia Zoico
2007-02-23 00:52:24|di cara polvere
poestica in salsa rosa, ironica, gustosa, davvero ben concertata e concentrata. ho mangiato tutto.
un saluto
paola