postato giovedì 17 maggio 2012
Incontestablement, une révélation en cette décennie qui commence.
Deux livres très brefs réunis en un. Le premier, plus résolument visuel (mais déjà, au moins potentiellement, sonore) : Zaroum, d’abord publié à Helsinki (2001) ; le second, plus délibérément sonore (mais toujours, quoique plus discrètement, visuel) : Notes pour solistes , d’abord publié à Stockholm (Notes for soloists, 2009).
C’est, d’abord, les caractères de la machine à écrire qui frappent le curieux, donnant d’emblée leur cohérence graphique à l’ensemble des pages qu’il feuillette : feuilleter le livre en livre le feuilleté. Mais en (...)
CRITIQUEVILLEdi Cecilia Bello Minciacchi,
Paolo Giovannetti,
Massimilano Manganelli,
Marianna Marrucci
e Fabio Zinelli
Liberiamo la poesia: da cosa?
postato domenica 18 marzo 2012
Meno Sanguineti, più Szymborska: liberiamo la poesia: sotto questo titolo, che suona come uno slogan neanche troppo simpatico, Carlo Carabba ha firmato un articolo, quanto meno imbarazzante, comparso l’11 marzo su «La Lettura», il supplemento domenicale del «Corriere». Ebbene, in sintesi, contro ogni logica di tutela della biodiversità poetica, Carabba dice che è ora di farla finita con la poesia che non si capisce – impersonata dal perfido Edoardo Sanguineti – e di lasciare il campo alla poesia che commuove, quella che tutti capiscono. La cosa curiosa è che a sostegno del proprio pensiero, davvero (...)
postato lunedì 6 febbraio 2012
il presente è stato eseguito al 17° Festival Internazionale della Poesia di Genova (giugno 2011) ed è qui pubblicato per concessione dell’autore. l’originale fa parte della sua raccolta dal titolo Ein Kopf verpflichtet uns zu nichts (Lektora 2008). la traduzione che segue mi è stata commissionata per l’occasione dal Goethe-Institut Genua, senza il cui supporto non sarebbe stata. tra il primo e il secondo tempo sottotitolati in italiano un audiovisivo restituisce il testo eseguito insieme a Lars Ruppel con occhiali e berretto al contrario del teschio (foto di Cristoph Neumann).
Unter der (...)
postato venerdì 2 dicembre 2011
Autore di fumetti @ Poeta:
Per me il testo va bene. Cos’è una "macchina celibe"!?
Scansiono...
besos,
c.
Poeta @ autore di fumetti:
Macchina celibe è la definizione che Marcel Duchamp ha dato ad un particolare di una delle più enigmatiche fra le sue opere, il celebre Grande vetro intitolato La sposa messa a nudo dai suoi scapoli, anche. Si tratta di un curioso complesso di meccanismi di cui non riusciamo chiaramente a vedere il funzionamento e l’utilità, salvo il fatto che esso sembra far transitare una iscrizione dalla parte superiore a quella inferiore dell’opera.
A partire da questa (...)
postato domenica 12 giugno 2011
postato domenica 13 novembre 2011
postato martedì 30 agosto 2011
postato venerdì 29 luglio 2011
aggiornato giovedì 24 marzo 2011
aggiornato giovedì 5 maggio 2011
aggiornato sabato 21 maggio 2011
aggiornato sabato 2 aprile 2011
aggiornato martedì 9 novembre 2010
aggiornato sabato 4 giugno 2011
di Domenico Ingenito & Fatima Sai
aggiornato mercoledì 10 novembre 2010
aggiornato giovedì 13 gennaio 2011
aggiornato giovedì 16 settembre 2010
di Maria Teresa Carbone & Franca Rovigatti
aggiornato giovedì 17 marzo 2011
Festival Invernale di Musica digitale e Poesia orale
Articolo postato martedì 19 novembre 2013

Blare Out presenta:
Andata e Ritorno
Festival Invernale di Musica digitale e Poesia orale
Galleria A plus A
Centro Espositivo Sloveno
Venezia, San Marco 3073
28 - 29 -30 Novembre
Presentazione
La rivista culturale Blare Out organizza a Venezia, a un passo dal ponte dell’Accademia, nel sestiere di San Marco, presso la sede del Centro espositivo Sloveno, l’unico festival letterario invernale italiano: Andata e Ritorno. Quest’anno, per la prima edizione dell’evento, il genere letterario protagonista sarà la poesia, che spesso trova spazio sulle pagine della rivista, sul sito e nei (...)
Autoanalfabeta University of Utopia - Globalproject.info
Articolo postato domenica 14 luglio 2013

Siamo a maggio. È primavera, la stagione del risveglio. Un perfetto scrittore progressista del XXI secolo lancia le sue sfide. La prima è che la letteratura, al di là di tutte le lamentazioni che ogni giorno affollano i mass-media, ha ancora un peso enorme. Non a caso i regimi danno fuoco ai libri. La seconda è che le parole hanno sempre cambiato il mondo e lo faranno ancora. La terza è che la letteratura è democrazia.Mi chiedo che idea della letteratura abbia il perfetto scrittore progressista del XXI secolo.
Ma soprattutto quale sia la sua idea di democrazia. Io ho sempre pensato che la (...)
Autoanalfabeta University of Utopia - Globalproject.info
Articolo postato domenica 14 luglio 2013

Io Boris l’ho conosciuto di sfuggita, giusto il tempo di un caffè, ad una Lucca Comics & Games di qualche anno fa. Non che non lo conoscessi prima, ché non è che vado alle fiere di fumetto e mi siedo al primo tavolo con uno sconosciuto a bere il caffè. L’ho conosciuto attraverso le parole pubblicate sul suo blog, in una incarnazione precedente a quella online oggi, addirittura ho aiutato lui e il suo – al tempo – socio di scorribande sui fumetti, Paolo Interdonato aka Sparidinchiostro ad impaginare il numero 2 di uno spregiudicato tentativo di realizzare una fanzine sui fumetti, Nubi. Oggi di (...)
Autoanalfabeta University of Utopia - Globalproject.info
Articolo postato domenica 14 luglio 2013

In un saggio del 1936, La radio, l’arte dell’ascolto, un giovanissimo Rudolf Arnheim salutava l’avvento della radiofonia come l’evento che avrebbe finalmente, come già era avvenuto col grammofono, liberato la vera essenza della musica. Potere accedere a un brano musicale senza dipendere dalla visibilità del corpo dell’esecutore avrebbe difatti, a detta di Arnheim, portato a compimento il destino stesso di un’arte che per sua stessa natura non poteva che tendere al trascendimento dei corpi. La musica avrebbe dunque seguito il destino delle arti del discorso, liberate con l’introduzione della (...)
Autoanalfabeta University of Utopia - Globalproject.info
Articolo postato domenica 14 luglio 2013

Ha ragione Nanni Balestrini a dire che nelle pile di libri accatastati nelle nostre librerie, tutti «noiosamente uguali», c’è qualcosa di profondamente «innaturale».
Anche in natura, ci ricorda, ci sono cose uguali, tutte le foglie di un albero, tutti gli esseri umani, ma il loro essere uguali comprende la differenza, ma la «meccanica» questo non può farlo.
Nasceva così la scommessa di Tristano, un libro solo che è tanti libri, nasceva apparentemente come risultato di un’operazione fortemente tecnologica, aleatoria, ma in realtà era il progetto di un percorso che, facendo i conti con il caso, (...)
www.globalproject.info
Articolo postato sabato 6 luglio 2013

Autoanalfabeta University of Utopia è una scommessa su una speranza concreta: quella del cambiamento.
Certo: politico, innanzi tutto.
Ma potrà mai darsi questo cambiamento politico se i linguaggi che abbiamo a disposizione per pensarlo, organizzarlo sognarlo, realizzarlo non saranno essi stessi frutto e luogo del cambiamento?
Non si dà un’Utopia che non sia prima di tutto in un linguaggio, che non sia, prima di tutto, un linguaggio.
E non si dà cambiamento che prima non sia stato covato nelle viscere di Utopia.
Quest’Utopia, oggi (e ancor più questo concretizzarsi della speranza, (...)
alfabeta2 - giugno 2013
Articolo postato sabato 22 giugno 2013

Non so se Haroldo de Campos conoscesse l’opera di Osvaldo Lamborghini, né posso qua azzardare ciò che mi piacerebbe azzardare, e cioè che, se l’avesse conosciuta, gli sarebbe piaciuta moltissimo.
Quello che so di certo è quanto Lamborghini sostiene a proposito del suo amato Rimbaud e cioè che il francese «dice me ne vado, ma bisogna intendere che viene; dalla prospettiva francese uno pensa che Rimbaud se ne vada e immedesimandosi se ne va con lui. No tu non te ne vai con lui, te ne stai qui ad aspettarlo. Il fatto che se ne vada vuol dire che se ne viene da queste parti; in Africa, nella pampa (...)
P.A.Z. - POETRY AUTONOME ZONE @ Satisfiction.me
Articolo postato sabato 13 aprile 2013

Hai voglia a provare a far finta di nulla e a dimenticare che l’Ytaglia è l’Ytaglia e che qua tutto accade in certo modo che una volta si sarebbe definito sciatto e provinciale, almeno ogni volta che LorSignori del mainstream ci mettono le loro manacce sopra.
Questa volta tocca alla video-poesia.
Sono ormai almeno tre lustri che nel mondo si lavora a una cosa che Augusto De Campos, già all’inizio degli anni ’80 (dico 1980!) definì “clip-poemas”, video-poesia.
Nel mondo esistono decine di festival dedicati a chi prova a tradurre, o a ‘transcreare’, in video la poesia: a Berlino come negli States, (...)
Corriere della Sera, febbraio 2013
Articolo postato domenica 24 febbraio 2013

Se Pasolini, al volgere dei ’60, aveva ragione a parlare di ‘salto antropologico’, vien da chiedersi come definire quello che è accaduto dopo, di cui noi tutti siamo testimoni e, in qualche modo, protagonisti. L’accelerazione è stata ancor più brutale di quella dell’immediato dopoguerra e la digitalizzazione delle società umane a cui stiamo assistendo è di proporzioni enormemente maggiori, sia qualitativamente che quantitativamente, rispetto ai cambiamenti a cui faceva riferimento lui. Più che di un salto bisognerebbe parlare di una serie di salti, a intervalli sempre più brevi, salti sempre più (...)
Skira, 2012
Articolo postato domenica 16 dicembre 2012

Dico soltanto che non dovete giudicare chi sbaglia
perché non conoscete il giudizio di Dio
(Beata Angela da Foligno)
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Tratto da
Storie di cibo - racconti di vita
Skira, 2012
Nello stesso volume testi di:
Amato
Balestrini
Ballestra
Campo
Doninelli
Kerbaker
Marchi
Scurati