Absolute Poetry 2.0
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il cielo minore

Articolo postato giovedì 8 giugno 2006
da Gabriele Pepe

Saluto tutti gli ottimi frequentatori di questo competente blog. Sono Gabriele Pepe professione virtuale pseudopoeta-palombaro sempre a caccia di nuovo ossigeno per le sue piccole bombole di sopravvivenza. Da sotto il pelo dell’acqua il cielo appare sempre scosso e distante, sfocato e in costante movimento autodisfacente e immediatamente ricreato. E’ questo il cielo minore? E’ questo il cielo che tocca agli invisibili nuotatori subacquei? In realta’ siamo in molti a nuotare qua sotto ma siamo sprovvisti di branchie e ci tocca ogni tanto riemergere per respirare o fare incetta di ossigeno per le nostre microbombole. Quale destino ci aspetta? Provo a lasciare una traccia ai posteri l’ardua sentenza! :o)) mille grazie

Gabriele Pepe

Ai posteri l’atlante

Fratelli corpi
esposti all’empirico giudizio
ricomposti al ludibrio della scienza

monografia del sano
sindrome gemella in gogna luminosa
su sfondo bianco

alone estorto che assume impronta
su sindone cartacea
cartina patologica di un altro cielo

che per contrasto assiste alla riscossa
di un lampo che traslucido rivanga
il tumulo di carta patinata

il dotto candido sepolcro
sottile come un foglio
la marmo pagina per l’epitaffio

Le colonne immerse

Che resti l’Ercole impotente
le cui colonne immerse
ho fintamente superato

sale la bruma e spacca l’ossa alle brughiere:
ventose sentinelle
di rango disumano

che per lombrichi versi
mi scavo da lontano
digestione di muschi e di licheni

rifiuti del mio pasto solitario
farina dei miei lombi
assedio dell’ortica

che corrono i cavalli e la canizza sbrana
e i corvi gracchiano dai tempi del disgelo
e il cacciatore arranca

rincorre la sua vita
preda cangiante che del cosmo
si crede l’epicentro

Katrina

Cielo salsedine alghe vive e spazi aperti
se troppa luce sull’incudine del mare
se nubi sfilacciate in torbide tensioni
se troppa meraviglia
esagerato crisma
nel ventre del dragone

a làtere quell’ombra a margine l’occaso,
fin troppo calmo in apparenza, cardine
s’inventa a bieco sortilegio
che vortica maligno e sogni sradica
dai fasti della carne

pupilla incarognita di palude
crettato alligatore
che espugna la barriera
e nell’oscuro nuota e mastica la vita
sul filo amniotico dell’arroganza

che il fine rende gloria alla bonaccia
battaglia ha costi da produrre
un argine sicuro è fuga di bilancio
pertugio periglioso che minaccia l’urna
al tempo dell’incanto

8 commenti a questo articolo

> il cielo minore
2006-06-13 20:17:42|di Gabriele Pepe

Maria guarda che ci siamo capiti male io volevo darti pienamente ragione. Non ho mai pensato al termine amicizie in senso dispregiativo e perche’ poi? Ho semplicenente detto che nei blog spesso ci si incontra con le stesse persone, i frequentatori piu’ assidui, ed e’ ovvio e normale che tra loro nasca un feeling non vedo dov’e’ la tragedia. Io non volevo accusare proprio nessuno e non capisco perche’ tanto livore nei miei confronti.
Quando ti ho risposto la prima volta era per ringraziarti per l’attenzione tutto qui.
Non credevo di scatenare un tale vespaio forse mi sono spiegato male e mi scuso ma sinceramente non c’era la benche’ minima polemica verso nessuno ci mancherebbe. Anzi ringrazio Lello che mi ha fornito questa splendida opportunita’.
Ti saluto sperando di essermi riuscito a spiegare
ancora grazie
ciao


> il cielo minore
2006-06-13 14:40:40|di maria

Ok, questa è l’ultima volta che mi difendo dalle accuse sull’"ambientino" dopo di che ognuno dica e pensi ciò che vuole perché mi sono veramente stancata. Quando vi metterete in testa che qui siamo tutti dei perfetti estranei? Anche se posso chiamare "amici" alcuni, si tratta sempre di persone che non ho visto più di due volte nella mia vita, è troppo? Le amicizie che sono sorte sul blog sono tutte letterarie, derivate da reciproca stima. In principio era la Poesia, poi venne venne la "conoscenza", se così si può definire quella cosa nata da un paio di mail private, cosa che può fare chiunque, dal momento che dietro ogni nome c’è l’indicazione della mail. Il tutto reso possibile da una comunità virtuale aperta a tutti quelli che vogliano interagire in una qualunque maniera che non sia solo passiva. E’ la nuova rivoluzione dei media che rifonda la comunità che la stampa frantumò, tanto per strizzare l’occhio al Marano qui su. Detto questo, ci tengo a precisare che tali "affinità elettive" non hanno finito per ridurci a reciproci scambi di cortesia, come dimostra il fatto che ci siamo spesso trovati su posizioni divergenti, che raramente abbiamo parlato gli uni degli altri, che io ho commentato quasi sempre perfetti sconosciuti letti qui per la prima volta e non ho mai presentato le mie poesie per assicurarmi un commento positivo grazie alle mie "conoscenze", anzi io stessa ho già affermato di essermi trovata in imbarazzo a parlare dei miei "amici". Leggo tutto quello che viene postato, non studio tutto quello che viene postato (e di conseguenza non commento tutto quello che viene postato), ma la selezione non dipende dal mio personale indice di gradimento, né da un qualche occulto canale privilegiato, bensì dal caso. Se il Pepe o qualcun altro ha ricevuto l’impressione che le cose stiano diversamente, che chissà quali torbide relazioni si aggirino nei meandri del web, basterebbe la distanza fisica a smentirlo e quindi, ahimé, a ribadire la totale alienazione che resiste dietro alla grande mistificazione dei media che ha reso gli uomini così soli e assuefatti alla solitudine da accontentarsi di proiezioni e simulacri di legami, simulazioni di vita in ologrammi invece che dei tanto temuti contatti ravvicinati, così che persone paranoiche come me possano fingere di essere soddisfatte della vita, di avere una vita, guardandosi un bel blog. Ovviamente tutto ciò ha un suo pregio che il Pepe ed altri pare si ostinino a screditare, l’assoluta integrità e professionalità di un sistema che si fonda sulla totale assenza di rapporti reali reciproci e non fittizi.


> il cielo minore
2006-06-13 12:23:14|di Gabriele Pepe

Infatti è quello che intendevo quando parlavo dei blog dove spesso si formano amicizie e specifiche competenze per il semplice motivo che uno giudica ciò che più conosce.
La critica invece è molto importante per chi scrive, se ben argomentata e priva di pregiudizi, ognuno per quanto bravo non può definire obiettivamente il suo lavoro e la critica serve ad avere un quadro più ampio per capire più nel profondo l’impatto che la propria scrittura provoca all’esterno.
Altrimenti uno che pubblicherebbe a fare se il giudizio altrui non gli interessasse?
Grazie
ciao


> il cielo minore
2006-06-12 20:39:49|

Appunto è difficile per tutti commentare. Nessuno ci tiene a salire in cattedra. Tu non vuoi essere dio, ma vuoi che gli altri lo siano per te per dare "l’ardua sentenza", ma perché mai? Nessun commento può attribuire o sottrarre valore al tuo lavoro. I poeti che vengono presentati su questo blog sono tutti validi perché c’è un filtro che veicola il passaggio, e si fonda già su un primo giudizio critico - selettivo. Il resto è solo una questione di gusto personale. Ed esprimerlo o meno è ancora un’altra faccenda. Un serio lavoro critico comporta l’analisi di un testo, del corpus di un autore, la selezione dei dati, l’individuazione dei referenti, delle dinamiche inter - intra -testuali, solo ad un primo approccio, per approssimazione...ora è impossibile fare un lavoro del genere per tutti i poeti che vengono qui presentati anche per una sfaccendata come me. Avrà più "fortuna" colui che mi fornisce una base di lavoro, perché conosco da più tempo e ho già individuato i referenti, oppure un caso di folgorazione, un’intuizione improvvisa e istantanea o altro ancora. Ma per non parlare a vanvera c’è bisogno di studiare ogni singolo caso. Io non ho studiato a fondo le tue poesie e posso solo dirti che mi piacciono in un commento di nessun valore, come quello di chi potrà dirti il contrario. E tuttavia, anche se adesso qualcuno s’impegnasse ad elaborare la critica più minuziosa e competente che tu abbia mai ricevuto, ciò che la tua stima potrebbe ricavarne è uno zero assoluto.


> il cielo minore
2006-06-12 18:04:20|di Gabriele Pepe

Beh direi purtoppo un bel po’ più grande di te, di età ovviamente.
Maria (ma ci conosciamo?)l’età non conta nulla quando si parla di poesia e poi se c’è uno che non sa mai criticare, né in bene né in male, quello sono io e non dipende dall’età ma dal fatto che ogni volta mi sembra come di salire in cattedra e sparare sentenze ma chi sono io per farlo? Nessuno.
Come vedi per me non è questione di età ma di scarsissima autostima.
Grazie comunque per la tua gentilezza
ciao


> il cielo minore
2006-06-12 15:50:02|di maria

Ero io, mi è scappata la firma... Gabriè, non è una questione di conoscenze, è che tu sei un pochino più grande di me...sarà pure comprensibile una certa timidezza nel trovarsi a commentare poeti più grandi da parte dei giovinastri come me ;-)


> il cielo minore
2006-06-12 12:54:42|di Gabriele Pepe

Grazie per l’attenzione. Ho provato più volte a postare qualcosa di mio ma il tuo è il primo commento che ricevo.
Capisco che in ogni blog si formano conoscenze reciproche, preferenze specifiche ecc. e quindi per chi come me si affaccia solo di rado è difficile lasciare una traccia ma non è un problema continuo a seguire volentieri questo interessantissimo blog sempre zeppo di novità e buona poesia.
Un saluto a tutti e mille grazie

pepe


> il cielo minore
2006-06-12 09:11:49|

sempre molto interessanti le poesie di Pepe.


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