Cantieri Internazionali di Poesia
V Edizione
Monfalcone
29 settembre - 2 ottobre 2010
Direzione artistica: Lello Voce
Collaborazione artistica e scientifica: Luigi Nacci e Gianmaria Nerli
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Presentazione Festival 2010
Biografie degli artisti
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POESIE: GABRIELE FRASCA
VIDEO LIVE: MIRKO TALARICO, ALESSIO PACCI:
http://www.youtube.com/watch?v=4Mxf...
L’Associazione Culturale Galilea filma una perfomance di Gabriele Frasca alla libreria Feltrinelli di
Napoli.
http://www.youtube.com/watch?v=ZaAr...
Gabriele Frasca
Nato a Napoli nel 1957, Gabriele Frasca è autore di vari generi letterari, dalle poesia, alla saggistica, al romanzo. Ha inoltre tradotto, nel 1993, il romanzo di Philip K.Dick "A Scanner Darkly". Nell’autunno del 1998 usciranno una sua traduzione del romanzo "Watt" di Samuel Beckett (Torino, Einaudi), e una prima raccolta di testi per il teatro e per la radio (Tele. Cinque tragediole seguite da due radiocomiche, Napoli, Procopio). Autore di due raccolte di versi (Rame, Milano, Corpo 10, 1984; Lime, Torino, Einaudi, 1995), ha fondato i gruppi poetico-musicali Asilo Poetico (1995-1998) e I ResiDante (1998). Lavora all’Università di Lettere e Filosofia "Federico II" di Napoli. Ha collaborato a più riprese con musicisti come Steven Brown, Paolo Lotti, Rocco De Rosa e Massimiliano Sacchi. Dal 1991 al 1993 ha condotto, curato e firmato la regia di Diretta Audiobox, Radiouno RAI.
Gabriele Frasca (Napoli, 1957) è uno scrittore, saggista e traduttore italiano. Ha lavorato presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Napoli "Federico II" e attualmente insegna Letterature Comparate nell’Università degli Studi di Salerno, presso la facoltà di Scienze della Comunicazione. Ha collaborato con Radio RAI e tra il 1991 e il 1993 è stato regista, autore e conduttore di Diretta Audiobox su RadioUno. Nel 1984 ha pubblicato “Rame”, la sua prima silloge poetica, per la casa editrice Corpo 10 di Milano. Una nuova edizione di questo lavoro è uscita nel 1999 per l’editore Zona di Genova, mentre altre due raccolte di poesie – “Lime” e “Rive” – sono state pubblicate da Einaudi di Torino rispettivamente nel 1995 e nel 2001 [1]. Nel 2007 ha pubblicato “Prime” per Luca Sossella editore che ha vinto il Premio Napoli nel 2008. Ha scritto le “cinque tragedie seguite da due radiocomiche” raccolte nel volume “Tele”, edito nel 1998, e due opere di narrativa: “Il fermo volere”, pubblicato negli anni ottanta da Corpo 10 e più recentemente dalle Edizioni d’if di Napoli, col CD audio “Merrie Melodies” di Steven Brown e dello stesso Frasca, e “Santa Mira”, uscito per Cronopio. Ha fondato i gruppi poetico-musicali Asilo Poetico e i ResiDante e ha collaborato a più riprese con musicisti come Steven Brown e Roberto Paci Dalò (che, come regista, ha firmato diversi spettacoli teatrali su testi di Frasca). Per la casa editrice Fanucci di Roma ha tradotto nel 1993 il romanzo di Philip K. Dick “Un oscuro scrutare (A scanner darkly)” e ancora per Einaudi “Watt” (1998), “Le poesie” (1999) e “Murphy” (2003), tre opere di Samuel Beckett. Nel 2005 ha tenuto presso l’Università di Lecce il seminario “Il suono e la voce”, con Giovanni Lindo Ferretti, Andrea Rossetti e Roberto Paci Dalò, presentando insieme a quest’ultimo il progetto “Rimi”, finalizzato alla realizzazione e all’esecuzione di una “letteratura da ascolto”. Nel 2008 ha curato per il Napoli Teatro Festival il ciclo di spettacoli L’Assedio delle Ceneri a partire da prediche di Giacomo Lubrano interpretate da vari attori, per la regìa di Roberto Paci Dalò.
Definire Gabriele Frasca un ’poeta’ significherebbe fargli torto e questo non soltanto perché è anche romanziere, critico letterario, performer, traduttore, docente universitario, autore radiofonico, ma soprattutto perché da anni tutta la sua intensissima attività sta a dimostrare come certe vecchie etichette stiano strette a chi oggi lavora con la parola. Basti pensare alla sua ultima fatica, la riedizione presso la napoletana d’if del suo primo romanzo, Il fermo volere, in una nuova forma, che intreccia le parole ai disegni a fumetti di Luca Dalisi, facendo accompagnare il tutto da uno splendido CD Audio che contiene le elaborazioni sonore e musicali dei suoi testi realizzate dal musicista e ingegnere del suono inglese Steven Brown. Quello che vale per Frasca, che certo è stato ed è un apripista, vale poi per moltissimi altri autori in Italia, che, invece dei soliti libri, pubblicano dischi, opere multimediali, video-clips, o che, addirittura, come Frasca stesso con i ResiDante, fondano vere e proprie band di poesia.
Gabriele Frasca is a versatile artist: poet, novelist, playwright and translator. He was born in Naples in 1957. He has published the following collections of poems: Rame (1984; expanded edition: 1999), Lime (1995) and Rive (2001); the novels Il fermo volere (1987; II version, revised in 2002) and Santa Mira (2001); the collection of plays Tele. Cinque tragediole seguite da due radiocomiche (1998); the essays Cascando. Tre studi su Samuel Beckett (1988), La furia della sintassi. La sestina in Italia (1992) and La scimmia di Dio. L’emozione della guerra mediale (1996). He directs, along with Pinotto Fava the series «collana di testi fonografici» Audiobox, for which he has recorded with the group ResiDante, the work Il fronte interno (2003). He translated Philip K. Dick (Un oscuro scrutare, 1993 and 1998) and Samuel Beckett (Watt, 1998; Le poesie, 1999). In October 2003 Einaudi will publish his translation of Samuel Beckett’s Murphy. In 2005, by Meltemi, his essay La lettera che muore. La «letteratura» e il tramonto della «civiltà della carta», will come out. With the publishing house d’if of Naples he will publish the definitive version of the novel-comic book Il fermo volere. Frasca teaches Comparative Literature at Università per Stranieri of Siena. Frasca’s language resembles an organism which develops through syntactic concatenations, overlapping of sentences, sounds (inner rhymes, echoes, assonance, word-plays, alliterations), and a skillful use of the rhythm deriving from a mastery of poetical forms. As a matter of fact, Frasca mostly writes traditional forms: sonnets, quatrains, sestinas (of which Frasca is recognized as one of the most refined contemporary Italian craftsmen). One should not think, however, of a sublime and archaic style: his language is direct and colloquial. Indeed, Frasca has a talent for reviving traditional forms and for making them part of our modern experience. But in his poetry the unremitting dialectic between tradition and innovation never lapses into violent subversion. The linguistic, rhetorical and metrical elaboration of his poems achieves an incredible synthesis of a baroque overabundance of words and a strange beckettian void. His poems look like an uninterrupted and twisting flow of lines, in which words are shaped by metre, rhythm and rhymes, making them double their meaning, or produce inner resonances that would otherwise inaudible. Form appears to be the only remaining possible identity for an “I” doomed to a physical and spiritual degradation and prey to obsessions, fixations and emotional drives, to the limit of psychosis. A sort of magmatic and resounding stream-of-consciousness, Frasca’s poetry shows a nostalgia for a lost integrity, which is unmasked and scoffed at by the author with cruel lightness. His poetry shows a poetic accuracy of rare integrity and a technical mastery that perhaps today, at least in Italy, is unrivalled. In his highly polished lines, compression and synthesis of forms, sounds and meanings are the main stylistic principle.
Roberto Baronti Marchiò
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