Articolo postato martedì 19 novembre 2013
Blare Out presenta:
Andata e Ritorno
Festival Invernale di Musica digitale e Poesia orale
Galleria A plus A
Centro Espositivo Sloveno
Venezia, San Marco 3073
28 - 29 -30 Novembre
Presentazione
La rivista culturale Blare Out organizza a Venezia, a un passo dal ponte dell’Accademia, nel sestiere di San Marco, presso la sede del Centro espositivo Sloveno, l’unico festival letterario invernale italiano: Andata e Ritorno. Quest’anno, per la prima edizione dell’evento, il genere letterario (...)
Articolo postato sabato 15 dicembre 2012
PICCOLA CUCINA CANNIBALE di LELLO VOCE, FRANK NEMOLA E CLAUDIO CALIA HA VINTO IL PREMIO NAPOLI 2012 [Ibridi Letterari]
In attesa di pubblicare le Motivazioni, ripropongo qua, con l’aggiunta dell’audio, il brano più partenopeo della raccolta, con la voce di Maria Pia De Vito, la chitarra di Stefano La Via, l’elettronica di Canio Loguercio e Frank Nemola, il pianoforte di Rocco De Rosa
Napoletana
(Serenata a dispetto)
[per ascoltare il brano clicca qui]
-gli amori diceva conviene ucciderli (...)
Articolo postato sabato 10 novembre 2012
Eu não sou eu nem sou o outro, Sou qualquer coisa de intermédio: Pilar da ponte de tédio Que vai de mim para o Outro. * * * * * Esta inconstancia de mim próprio em vibração É que me ha de transpôr ás zonas intermédias, E seguirei entre cristais de inquietação, A retinir, a ondular… Soltas as rédeas, Meus sonhos, leões de fogo e pasmo domados a tirar A tôrre d’ouro que era o carro da minh’Alma, Transviarão pelo deserto, muribundos de Luar— E eu só me lembrarei num baloiçar de palma… Nos oásis, (...)
Articolo postato sabato 10 novembre 2012
Dalla guerra in Iraq filtrata dalla televisione, alle crepe domestiche, alle lacerazioni interiori, ai disastri ambientali e alla decadenza irreparabile dell’umanità italiota, e più in generale occidentale, il ritmo poetico di Crolli segue impotente e claudicante il senso di disfacimento di una civiltà che, rispetto ai sei anni fa, quando questo libro era già pronto per andare in stampa, oggi si è fatto ancora più veloce, evidente, grottescamente apocalittico e irreversibile, avvelenando ogni (...)
Articolo postato sabato 10 novembre 2012
Non immaginavo morire fosse così semplice
Matteo Bianchi
Sempreverde
Fasullo com’era la pietra che portava al collo, l’imitazione di una nobile premessa, una necessità vietatagli dalla nascita. Almeno ne possedeva una proiezione che si raccontava allo specchio, o intanto che guidava, coperto dal ronzio della confusione. Di quello che per lui era irraggiungibile, se non come farsa, mentre per gli altri era la norma.
L’amore a cui si sentiva costretto non era altro che l’oro, il (...)