Articolo postato sabato 4 giugno 2011
«Haroldo de Campos (São Paulo, 1929-2003) è stato uno dei protagonisti della poesia del secondo Novecento. Fondatore agli inizi degli anni ’50 con il fratello Augusto e con Pignatari della poesia concreta e della rivista Noigandres, poeta, traduttore (anzi «transcreatore») critico e storico della letteratura, de Campos ha inciso profondamente sulla cultura brasiliana, grazie soprattutto alla sua instancabile esplorazione delle tradizioni e delle avanguardie di tutto il mondo. Da Stockhausen a (...)
Articolo postato sabato 4 giugno 2011
SeStessi Video Cell
di Giacomo Verde
dur. 2’ - Roma - 1 Aprile 2011
Una galleria cittadina, a Roma in questo caso ma potrebbe essere ovunque, è uno spazio ostile per i pedoni, per il corpo e i suoi sensi. Si prova un certo disagio a doverci entrare, a doverla attraversare. Si capisce che è uno spazio creato per il passaggio delle auto. Dove il corpo viene protetto dall’abitacolo. La galleria è un passaggio creato per accorciare i tempi, la strada: una scorciatoia; un artificio. (...)
Articolo postato martedì 31 maggio 2011
«Il y a trop de sens pour nous laisser en donner davantage»
Il faut saluer cette publication de traductions en français de poèmes de Bill Berkson, dont la composition s’étale sur un demi-siècle, entre 1960 et 2010. Ce volume s’intègre dans une collection américaine, dirigée par Olivier Brossard, qui comprend déjà deux livres importants, Poèmes déjeuner, de Frank O’Hara, et Le Grand Quelque chose, de Ron Padgett.
C’est une formidable occasion de découvrir une oeuvre qui n’est pas encore bien connue ici. (...)
Articolo postato lunedì 30 maggio 2011
Sto leggendo con vero piacere il nuovo romanzo di Jonathan Franzen, Libertà. E’ solido, intelligente, mai banale, rassicurante sì ma non troppo. Sono ancora all’inizio, ma lo sento già come mio; e certamente lo terminerò. Ma che cosa determina, in un racconto o in un romanzo in prosa, quel senso di prossimità, di familiarità, di attaccamento ai fatti raccontati che ti costringe ad andare avanti sino alla fine, anche quando magari la storia che leggi ha smesso di interessarti, e anzi ti vergogni un (...)
Articolo postato sabato 21 maggio 2011
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Il numero 0 della rivista Baldus esce nel settembre 1990. Nell’editoriale introduttivo Mariano Baino afferma che la linea della rivista
sceglie la contaminazione quale campo privilegiato, sebbene non esclusivo, di riflessione. Anche, se non soprattutto, per analizzarne le possibilità relative a una sperimentazione nuova, in un’epoca di mutamenti delle strutture comunicative, e di generale e complessa ridefinizione della cultura e dei suoi oggetti.
Tuttavia, per comprendere il clima nel (...)