Alessandro Morino: Il testo è nella mente

(da explicit)

LIBERA – ME DOMINE
DA QUESTO MONDO CHE SI SOTTENDE
LIBERA – ME DAL MONDO
CHE PIANGE LACRIME CHE NON SONO NIENTE
CHE NON È NIENTE CIÒ CHE NELLE MANI CONDENSO
CHE TRASCINIAMO SULLA PELLE
A BRUCIARE IL VELO DI QUESTO SIPARIO
A CAREZZARE L’EPIDERMIDE DI QUESTO BESTIARIO
LIBERA – ME DOMINE DOMINATO
DA QUESTO ORIZZONTE DI CENERE SPORCATO
DA QUESTE DITA OSCURATE
CHE TRACCIANO D’ARGILLA LA SOGLIA
DELL’IDIOTA
IL TOCCO ESANGUE
CHE SEMPRE ANCORA RIPRENDE
IL TEMPO
LO SPAZIO DI UN TRATTO
NELL’ORDINE DI UN GIRONO
DI UN SOLO MOMENTO
LIBERA – ME DALLA DISSOLUZIONE DELLO SPASMO
DA QUESTO SGOCCIOLARE IL PLASMA DELL’INGANNO
DI NOI CHE CI GUARDIAMO
CERCANDO
IN ORDINI NUOVI ECCITATO IO
IN ABITI CIECHI SVENTRATI NOI
DI PROFILI TAGLIENTI
COME TAGLIENTE TRA LE DITA VIBRA
L’USO DI QUESTO NON FARE NIENTE
CHE CI SOTTENDE ALLA DICHIARAZIONE
LIBERA – ME DOMINE DALLA NEGAZIONE
DI NOI QUESTO STARE ALLA SOGLIA
DI UNA LUCE CHE ABBAGLIA
LA MATERIA NOSTRA SORELLA
CHE CI PULSA SOTTO LA MAGLIA
SPORCA DI SANGUE
CHE NON È NIENTE
DEL MIO SANGUE SAZIA
E NON È NIENTE
LIBERA – ME DA ME
AMMASSO D’ORDINATE MENTI
DI RIPETITIVO PENSIERO CH’È UN’UNICA ANIMA
DI ME
CHE SONO NIENTE
FIGURA ANCOR POCO FORSENNATA
DI NOI
CHE NON SIAMO NIENTE
LIBERA – ME DA QUESTO PUNTO D’ORGANO
CHE ANSIMANDO ATTENDO
NEL MIO CORPO RIGONFIO INTENTO IO
IN UN ADAGIO SINFONICO ANCOR SPENTO
NON INERTE NON MECCANICO
ATTENDIAMO
IL CORPO DI NOI ALLA DECAPITAZIONE
LIBERA – ME SOLIDA MASSA MODULATA
IMPASTO DI SANGUE E POLVERE
DEL NOSTRO ORGANISMO SINTETIZZATO
LIBERA – ME DA QUESTO MACCHINARIO
OLOCAUSTO SISTEMA MARCATO
CHE CI INZUPPA LE VISCERE SCHIACCIA
LA TESTA LEGATA AL PENSIERO RICORRENTE
AL GESTO TELEMATICO CHE NON È NIENTE
LIBERA – ME DA QUESTA CADENZA CHE AVANZA
CHE CI IMPREGNA COSÌ INUTILMENTE GAIA
NEL FUOCO SACRO CHE ANCOR S’ACCENDE
MA NON È NIENTE
QUEL CHE CI BRUCIA NON È NIENTE
IL GESTO DI QUESTO TEMPO
IL GESTO UNA SOLA PAROLA
È COSA SPORCA
MANO MACCHIATA
DEBITAMENTE DI NERO OSCURA OSCURAMENTE FIGURA PURA
MA NON È NIENTE
QUEL CHE MI PARLA NON È NIENTE
LIBERA – ME DA QUESTO DEBOLE ANELLO CHE STRINGE
E FINGE DI NOI
QUEL CHE SONO
NON È NIENTE
DA CIÒ CHE SIAMO
DA QUESTO RICORDO CHE PIÙ NON SONO
LIBERA – ME DA QUESTA VOLUBILE SPERANZA
DA QUESTA ESIGENZA D’ALBA
CHE NON SOLLEVA ANCORA
I NOSTRI ANIMI ALL’ASTA
AMMAINATA LA SPADA
DELLA RISCOSSA UN SOLLIEVO
ANCOR TROPPO BIEGO CI COLA
E M’AVVAMPA LE VISCERE DELLA GOLA
LIBERA – ME DOMINE DA QUESTO ARTO INERME
SOLIDO TROPPO E ANCOR PIÙ MORTO
LO SGUARDO SILENTE CHE NON DICE NIENTE
CHE MUORE AL RIBATTERE DEL MIO SOGNO
DEL NOSTRO SUONO AVVENTATO NON RESTA
CHE L’ATTO CHE ANNUNCIA IL PUNTO FISSATO
LO SGUARDO NELLE NOSTRE VISCERE PIANTATO
NON RESTA NIENTE
DELLE VISCERE OSCENE
CHE SONO CHE SIAMO
ANCORA
UN PROFILO D’OMBRA CHE NON È NIENTE
NON È NIENTE
LO SCIOGLIERSI DELLA LUCE AL SUONO DELLA VOCE
TUTTO QUEL CHE CI FA PARTE
NON È NIENTE
QUEL CHE CI ASPETTA
CHE PIÙ NON RESTA
LIBERA – ME DOMINE SOFFOCATO
DALL’INGANNO POSTO
SULLA SACRA IMMAGINE LA PARTICELLA FERMA
S’INFIAMMA NELLA MIA BOCCA
S’ESPANDE IN GELIDA NOTTE
CHE CI RACCOGLIE
LIBERA – ME DAL NUOVO ABBAGLIO
DA QUESTO POCO SPAZIO DENTRO
QUANDO CI SPOGLIEREMO DELLE NUOVE VESTI
RIPULITO IO NEI PROLUNGAMENTI
CHE NON CI APPARTENGONO
COME NON MI APPARTIENE QUESTA ACQUIESCENZA
QUIETA INDECENZA DELLA MEMORIA
OMBRA AMBRATA DELLA NOSTRA STORIA
CHE NON OSO INCONTRARE
IL LAMPO DI QUESTO SGUARDO
CIECO RUMORE DEI NOSTRI OCCHI VUOTI
ECO DI UN SUONO SENZA VOCE
CHE NON OSO SQUARCIARE
LIBERA – ME DA QUESTA AMBRATA MADRE
FORMA CHE S’AFFACCIA DI SCATTO
TAGLIENTE SUL NOSTRO CORPO
S’APPRESTA DI RIFLESSO UN NESSO
A SMEMBRARE LE MEMBRA
E NON È NIENTE
QUESTA PLANIMETRIA DELLA CARNE
QUESTO DENSO ESPANDERSI
DI NOI
IL MOVIMENTO LENTO
CHE NON È NIENTE
QUESTO INCROCIARE TRASUDAZIONI
CHE NON SONO NIENTE
CHE CI SOSTENGONO
NELL’INDECENZA DI UN PASSO
LIBERA – ME DALL’INSTANCABILE SCARNAZIONE
DI DETTAGLI TRASUDANTI
DI ME
SOSTANZA SCARNA
NEL LIMBO DELL’ABOMINIO
DOVE SIAMO
NON C’È NIENTE
COSA SIAMO
NON È NIENTE
GRUMO NELLA PLACENTA DI UNA ETERNITÀ RIPROMESSA
TENENDO IL FETO FRA I PIEDI
IN FONDO AL CORPO
NELLE INSTANCABILI SCORTICATURE DELLA CARNE



(la seconda opera, tratta da testo, è in allegato)



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Alessandro Morino (Roma, 1980) si è laureato in Filosofia e Studi teorico-critici presso l’Università La Sapienza con una tesi su Antonin Artaud. Autodidatta, da diversi anni si dedica alla pittura e contemporaneamente alla poesia. Ha esposto presso il Museo “Antiquarium Comunale” di Sezze e nelle collettive meta.stasi (Sala comunale Marie-Renè de La Blanchère, Terracina, 2009), Esperienza Estetica (Galleria Montoro, Roma, 2009) e 4^ Mostra Collettiva Premio Città di New York (Galleria Arte Città Amica, Torino, 2010). Ha esposto per una personale presso la Galleria d’Arte Contemporanea KUNSTHAUS (Roma 2010). Ha partecipato all’iniziativa artistica “GrafitArte De André” per la realizzazione di murales in Piazza F. De André (Roma, 2010). In versi ha pubblicato Propriocezione - di un feto riflesso dal limbo di se stesso (Edizioni Polìmata, Roma, 2008) e Nuda Stabat Mater (Ex[t]Ratione – collana di materiali verbali, Edizioni Polimata 2010). Ha partecipato alle installazioni verbosonore Ci–Gît Viola (Roma, 2005); Costruzione n.1: Nigredo (Roma, 2008); all’operaperformance Costruzione n.3://La casa dell’incesto (Roma, 2010) con il Collettivo artistico DRAMΛMACHINE e al reading performativo Gra.Ma. (Roma, 2010). Suoi testi sono presenti nelle riviste Orizzonti; Gli Internauti; Carte nel Vento e nei volumi Poetici orizzonti; Poesie del Nuovo Millennio; Antologia dei Poeti Italiani Contemporanei; L’Eco del vento.

Email: info@alessandromorino.net
Sito: www.alessandromorino.net


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(in alto: A. Morino, senzatitolo, olio su tela, 2005)