Absolute Poetry 2.0
Collective Multimedia e-Zine
Coordinamento: Luigi Nacci & Lello Voce
Redatta da:
Luca Baldoni, Valerio Cuccaroni, Vincenzo Frungillo, Enzo Mansueto, Francesca Matteoni, Renata Morresi, Gianmaria Nerli, Fabio Orecchini, Alessandro Raveggi, Lidia Riviello, Federico Scaramuccia, Marco Simonelli, Sparajurij, Francesco Terzago, Italo Testa, Maria Valente.
A Roma, il 20 gennaio, alle 20:30, si terrà il secondo incontro di lettura di redattori del sito e autori, dopo la data presso la Casa della poesia (23 novembre 2006, Milano). Saranno letti testi in italiano, e traduzioni in italiano di testi comparsi o di prossima pubblicazione su GAMMM.
La sede della lettura è La Camera Verde, via Miani 20, Ostiense, Roma.
Testi di: Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Gianluca Gigliozzi, Marco Giovenale, Giuliano Mesa, Massimo Sannelli, Michele Zaffarano
Traduzioni da: K. Silem Mohammad, Christophe Tarkos, Helmut Heissenbüttel, Rodrigo Toscano, Jeamel Flores-Haboud, Jean-Michel Espitallier
Direzione e cura della jam-session: Giovanni Andrea Semerano, Centro culturale LA CAMERA VERDE
2 commenti a questo articolo
round_about GAMMM
2007-01-22 11:22:39|di lorenzo
mi è piaciuta questa lettura (ho assistito soltanto alle letture italiane, non alle letture di traduzioni): il gruppo di poeti di GAMMM si è offerto - con onestà e quasi una certa commozione - per quello che è, ossia - forse - l’unico "gruppo" di poeti con una reale unità estetica ma sopratutto stilistica in Italia, oggi. per questo, che piaccia o no, è un gruppo che rappresenta un valido polo dialettico. gli autori hanno letto uno dopo l’altro nella piccola sala della Camera Verde e ho percepito un bel dialogo tra le loro voci, quasi davvero portassero avanti un discorso "comune", in cui la (deliberata) monotonia (in senso nient’affatto dispregiativo, ma come dato formale: iterazioni, ripetizioni, loop, etc.) del singolo autore diventa funzionale alla fruizione polifonica. non so se questo aspetto sia volontario o casuale (se me lo dite mi fate un piacere).
saluti,
lorenzo carlucci
p.s. note di gusto personale, "pour parler": mi ha colpito la lettura "gagliarda" di giovenale, che avevo sempre sentito leggere in altro modo. davvero i suoi testi (almeno quelli che ha letto lì) non andrebbero separati dalla partizione vocale (come si fa, si aggiunge uno spartito?). mi sono piaciuti particolarmente anche gli ultimi due testi di zaffarano, nei quali ho percepito uno slancio a liberarsi di alcune "gabbie" retoriche troppo strette (qui la reiterazione delle forme sembrava a tratti una inessenziale zavorra). nota on-the-fly: in zaffarano la reiterazione sembra avere una valenza un po’ diversa rispetto all’uso che ne fanno i suoi compagni. una valenz meno ideologica e più psicologica (azzarderei sciamanica e rituale). mi è venuto in mente riguardo al testo diario dell’avventura di un satellite, testo che ho trovato noioso durante la lettura ma che, più tardi, ha lasciato in me come una traccia dello stupore siderale dell’uomo. mah...
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round_about GAMMM
2007-01-23 12:15:36|di gherardo bortolotti
beh, sono proprio felice di quello che dici, soprattutto per la tua notazione sull’onestà. è un peccato che non abbia potuto seguire anche la lettura delle traduzioni, parte della serata di cui sono veramente fiero (secondo me, e chiaramente non sono obiettivo, abbiamo presentati degli autori veramente grandi!).
sulla fruizione polifonica, devo dire che credo proprio sia involontaria, anche se non casuale.
ultima cosa: mi fa molto piacere quello che segnali della traccia lasciata dai testi di zaffarano. ho come l’impressione che spesso i suoi testi, o comunque testi come i suoi, possano essere sottovalutati, possano sembrare "facili" quando invece, come testimoni tu stesso, lavorano molto in profondità (sarebbe facilissimo il paragone con un virus, informatico o meno).
la differenza che segnali per quel che riguarda la reiterazione nei testi di michele, credo in parte che possa essere vera però ti direi di notare anche come, al livello su cui lavora, i piani ideologici e psicologici collassano gli uni sugli altri, finendo appunto per avere quell’effetto "rituale".